Secondo i primi exit poll generati dalla società Sigma Conseil nessuno dei candidati Presidente alle Elezioni in Tunisia avrebbe i numeri per poter vincere già al primo turno la sfida elettorale: per questo motivo – in attesa dei risultati ufficiali che arriveranno in serata (al più tardi domani) – servirà con ogni probabilità il ballottaggio che però dovrebbe traslare fino a dopo le Elezioni Legislative in ottobre. In vantaggio al momento sarebbe il giurista indipendente Kais Said con il 19,5% dei consensi: professore di diritto costituzionale, conservatore non islamista, nel suo programma tiene un “misto” di vecchia legge coranica (pena di morte, contro depenalizzazione dell’omosessualità e al progetto di legge sulla parità uomo-donna) e modernità in ambito sociale (riforme per ripresa economica). Al secondo posto e candidato al ballottaggio a questo punto è Nabil Karoui (15,5% davanti al candidato islamista Abdelfattah Mourou con l’11%, poi seguono «ministro della Difesa dimissionario, Abdelkarim Zbidi con il 9,4%, il premier uscente Youssef Chahed con il 7,5% e il giornalista e scrittore Safi Said con il 7,4%», riporta l’Ansa) il magnate accusato e arrestato per corruzione, in aperta lotta contro il precedente esecutivo e schierato «per i poveri e il popolo» in una campagna elettorale dai toni tipicamente populisti.
CROLLO AFFLUENZA ALLE ELEZIONI IN TUNISIA
Urne chiuse, si passa al conteggio delle schede di circa 8 milioni di elettori chiamati al voto per rinnovare il Presidente della Tunisia: sono state Elezioni però – dai dati espressi ufficialmente dalla Commissione Superiore Indipendente per le elezioni – fortemente condizionate dall’enorme astensionismo che si è abbattuto su Tunisi e sui 26 candidati che concorrono per la poltrona di post-Essebsi. Alle ore 13.00 la partecipazione al voto è stata del 16,31% degli aventi diritto: ecco, 5 anni fa nel 2014 alla stessa ora il tasso di affluenza fu del 36,8%. Resta chiaro come i risultati di 5 anni fa venivano dalle prime vere Elezioni libere in terra di Tunisia, impossibile da ripetere come “effetto” in questa tornata ma il crollo di 20% resta comunque un dato inquietante per la democrazia tunisina. Intanto è giunta notizia, ironia del destino, nel giorno in cui si decide il successore di Essebsi, di una morte improvvisa per la moglie dell’ex Presidente, Chadlia Saïda Farhat: dopo pochi mesi dalla scomparsa del marito, una lunga malattia ha prima costretto l’ex first lady in ospedale e poi oggi all’ultimo respiro mentre alle urne si decideva l’immediato futuro del Paese. I risultati preliminari sono attesi entro 48 ore dalla chiusura dei seggi, e verranno annunciati in una conferenza stampa a cura dell’Isie con ogni probabilità il prossimo martedì 17 settembre: favoriti secondo gli ultimi sondaggi Nabil Karoui; Abir Moussi per il Free Destourian Party; il ministro della Difesa dimissionario Zbidi; il giurista indipendente Kais Saied; il premier uscente Youssef Chahed; il numero due del partito islamico Ennhadha, Abdelfattah Mourou.
RISULTATI ELEZIONI TUNISIA DOPO MORTE ESSEBSI
Sono aperta da questa mattina le urne in Tunisia per le Elezioni Presidenziali 2019 che consegneranno nell’unica democrazia rimasta dalle rivolte della Primavera Araba il nuovo Presidente dopo la morte del saggio riformista Essebsi, scomparso nel luglio scorso. Dunque seggi aperti oggi in Tunisia a partire dalle 8 del mattino fino alle 18 ora locale (ovvero le 19 in Italia) per eleggere il secondo presidente della Repubblica a suffragio universale dopo la cacciata della dittatura di Ben Ali (al potere dal 1987). Il prossimo 6 ottobre si terranno sempre in Tunisia le Elezioni legislative, ma quelle decisamente più “simboliche” e importanti nell’ottica della sfida tra democrazia e vecchi/nuovi regimi sono proprio le Presidenziali oggi. Con ben 26 candidati sarà quasi impossibile che si arrivi a risultati certi già in questo primo turno, con il secondo turno a quel punto previsto non tra due settimane ma dopo il voto per i nuovi parlamentari. Insomma, destino oscuro al momento sul nuovo Presidente della Tunisia: poteri importanti (Esteri, Difesa e Sicurezza Nazionale) ma non assoluti, per precisa volontà della nuova Costituzione faticosamente scritta dopo la Primavera Araba.
I CANDIDATI (E FAVORITI) ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI TUNISIA
La morte di Essebsi ha cambiato un po’ il quadro dei tempi che prevedeva in origine le Elezioni Legislative prima di quelle Presidenziali: ora però, con le date sconvolte, anche i piani dei singoli partiti potrebbero vedersi mutare notevolmente con diverse “correnti” in lizza per controllare il potere in Tunisia dopo queste Elezioni Presidenziali 2019. Dall’attuale primo ministro Youssef Chahed al ministro della Difesa Abdelkarim Zbidi, per passare al leader islamista di Ennahda, Abdelfattah Mourou; i candidati sono tantissimi e l’esito delle Elezioni sembra sempre più imprevedibile. C’è poi anche la pasionaria democratica Abis Moussi, una delle due donne candidate in Tunisia, e per finire il favorito forse numero uno ovvero Nabil Karoui, super-magnate della televisione e al momento in carcere per un caso di corruzione e riciclaggio di denaro. Molti analisi all’estero ritengono pericoloso la salita al potere di Karoui che ha già promesso come uno dei suo primi provvedimenti sarà la cancellazione dell’esilio di Ben Ali dalla Tunisia. Migliaia gli osservatori elettorali, nazionali e internazionali, tra cui quelli dell’Ue (oltre 5.000 in tutto) ma si teme alto tasso di astensionismo per via dei tantissimi candidati, per la crisi economica che ha colpito il Paese nordafricano negli ultimi convulsi mesi di gestione Essebsi e per i rischi di un possibile ritorno dei Fratelli Musulmani in posizioni di vertice per la guida del Paese.