Dal passato al presente, tra carriera e vita privata: Vittorio Cecchi Gori a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Diva e Donna. L’imprenditore e produttore cinematografico si è raccontato senza filtri, ammettendo di aver vissuto una vita da film, arrivando a confondere i piani: «A un certo punto ho perso di vista la concretezza dell’esistenza, ho permesso alla fantasia di avvolgere i necessari passi, e ho pagato anche per questo». Vittorio Cecchi Gori ha infatti evidenziato che, dopo la morte del padre, «ho investito troppo e in troppi campi: oltre al cinema anche la televisione e il calcio, oltre all’impegno in politica; ho creato un gigante ma senza le necessarie basi per replicare a possibili attacchi. Attacchi che infatti sono arrivati». E spunta un retroscena su Donald Trump: «Mi aveva avvertito. Nel 2001 o 2002 mi raggiunse a Saint-Tropez: “Vittorio vieni a vivere negli Stati Uniti, altrimenti in Italia ti rovinano”. Aveva ragione».
VITTORIO CECCHI GORI: “HO BISOGNO DI INNAMORARMI OGNI GIORNO”
Dall’amicizia con Donald Trump ai grandi amori nati sui set di cinema, Vittorio Cecchi Gori si è soffermato sul capitolo sentimenti spiegando di aver bisogno di innamorarsi tutti i giorni: «Non sono mai stato uno da sesso fine a se stesso, ho bisogno di costruirmi una storia, di coinvolgermi mentalmente, di sognare, anche a costo di soffrire. E’ vitale». Oltre al cinema e all’impegno in politica, chi dice Cecchi Gori dice Fiorentina: «Calcio? Lasciamo perdere: solo da pochi anni rivedo le partite, prima ero troppo incazzato; intorno al pallone girano dei lestofanti e i procuratori dei calciatori sono una delle peggiori categorie». Infine, una battuta sul più grande dolore: per Cecchi Gori è senza dubbio il cinema, al punto da «soffrire nel vedere com’è ridotto», sottolineando che avrebbe lottato per salvare qualcosa e per mantenere certi livelli, soprattutto per quanto concerne la presenza italiana sul mercato internazionale.