Il recente incontro tra il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko e il sottosegretario di Stato Usa David Hale rappresenta non solo il primo passo per ripristinare le relazioni diplomatiche che erano state interrotte nel 2008; è rilevante soprattutto perché consentirà agli Stati Uniti da un lato di esportare petrolio in Bielorussia incrementando i propri profitti e dall’altro lato di ridimensionare l’influenza economica e politica della Russia. Inoltre questo incontro è la conseguenza di quello fatto nei primi di settembre da Bolton sulle cui motivazioni abbiamo già scritto.
In relazione ai rapporti tra Russia e Bielorussia – che sono stati caratterizzati da una fitta collaborazione alternata a continui contrasti politici ed economici – è necessario ricordare che la Bielorussia è strettamente legata alla Russia sia attraverso l’Unione economica eurasiatica, sia dal punto di vista militare (ci riferiamo alla presenza di due importanti infrastrutture militari russe e cioè la stazione di radiolocalizzazione e di allerta della difesa aerea e aerospaziale a Hantsavichy e il centro di comunicazione navale vicino Vileyka); ma soprattutto riveste un’importanza strategica perché sul suo territorio passa il gasdotto Yamal che si collega al Nord Stream 2 e l’oleodotto Druzhba di 5500 km che attraversa l’Ucraina, la Bielorussia, la Polonia, l’Ungheria, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Germania.
Accanto ai rapporti storici con la Russia, la Bielorussia sta ponendo in essere relazioni bilaterali con la Cina attuando in tal modo una strategia multilaterale, come dimostra la collaborazione della Bielorussia con la Shanghai Cooperation Organization, la collaborazione nel progetto Great Stone Industrial Park, una zona economica esclusiva che ospita aziende come Huawei e, infine, come dimostra la realizzazione di un’infrastruttura ferroviaria nel contesto della Via della Seta, tra la provincia cinese di Hunan e Minsk.
Per quanto riguarda i rapporti con l’Alleanza Atlantica, la Bielorussia è di estrema rilevanza poiché attraverso il suo territorio passa il corridoio terrestre noto come Suwalki Gap (nella terminologia Nato) lungo circa sessanta km, che si trova tra Kaliningrad (snodo militare cruciale per la Russia perché consente il controllo del Mar Baltico) e appunto il territorio bielorusso. Ebbene, secondo gli analisti Nato, in caso di conflitto con la Russia il Cremlino chiuderebbe agevolmente questo corridoio isolando le repubbliche baltiche.
Consapevole di una scenario di tale natura, gli Stati Uniti stanno rafforzando il loro supporto militare alla Polonia. Il fatto che il Dipartimento di Stato americano abbia autorizzato qualche giorno fa la fornitura a Varsavia di F-35A, il fatto che la Polonia spenda il 2,05% del proprio Pil in ambito militare e che, da quando la Polonia ha aderito alla Nato nel marzo 1999, sul suo territorio nella città di Orzysz è presente un battaglione multinazionale Nato nel contesto della Nato Enhanced Forward, dimostra la proiezione difensiva/offensiva della Nato verso la Russia.