Attrice di teatro e di cinema, nonché cantante: Isabelle Adjani è una donna dai mille volti e, soprattutto, una donna libera che aiuta le altre donne. L’artista parigina è protagonista a New York con la versione teatrale de “La sera della prima” di John Cassavetes, che debutterà in Italia al Romaeuropa Festival col titolo di “Opening Night”. Vincitrice di 5 premi Cesar, la Adjani ha parlato della reazione del pubblico in occasione del debutto della piece: «L’accoglienza: sconvolgente. In momenti come quelli il teatro ti inchioda al suolo e ti solleva allo stesso tempo», le sue parole ai microfoni del Corriere della Sera. Poi una battuta sul suo rapporto personale con il ruolo della protagonista, cucito da Cassavetes addosso a Gena Rowlands: «E’ un rapporto complesso. Questo ruolo è una infusione e una perfusione di quel che hanno vissuto personalmente o osservato nei loro simili. Ho tentato di avvicinar mici come hanno fatto loro, con le mie armi e i miei strumenti, cioè le mie esperienze, la mia iper-sensibilità, il mio vissuto e anche le mie idee».
ISABELLE ADJANI: “IO, UNA DONNA LIBERA”
«Nella mia umile capacità, so che vengono proiettate su di me molte cose, ma questo non fa di me un’ambasciatrice», spiega Isabelle Adjani sul ruolo di icona della Francia all’estero, sottolineando di sforzarsi di «essere una donna libera, cosa che non è facile come potrebbe sembrare»: l’attrice evidenzia infatti che essere una star non significa libertà per una donna, «ma è vero che nella parola, nel pensiero e nell’azione, sono considerata particolarmente francese: dopo tutto, la libertà rappresenta un terzo del nostro motto nazionale». La Adjani ha poi affermato di avere la fortuna di poter dire ciò che pensa e di poter pensare ciò che vuole, ma «non sempre impunemente perché la scelta della verità si paga a caro prezzo, ma almeno posso fare sentire la mia voce». L’attrice ha poi sottolineato che ciò non accade a tutte le donne e per questo «se la mia voce può essere messa al servizio di certe cause, a cominciare da quella delle donne, non ho esitazioni».
ISABELLE ADJANI, L’AMORE PER L’ITALIA E I PROGETTI FUTURI
«Nessuno può amare il cinema e non amare l’Italia. Nessuno può amare l’arte, nessuno può amare l’Europa, e non amare l’Italia. Adoro l’Italia, evidentemente», queste le parole di Isabelle Adjani sul rapporto con il nostro Paese, citando: «L’Italia è una grande storia, fatta di città che sono altrettanti mondi, e di nomi nei nomi: in Venezia sento già Rialto, e Tiziano, e San Giorgio, in Roma sento Virgilio e il Bernini, in Napoli e in Firenze tante altre cose ancora. Evocazioni senza fine». L’attrice ha poi parlato dei suoi progetti futuri: «Credo che io sto cercando davvero di “scrivere” la mia vita. Non la mia autobiografia, la mia vita. Attraverso i ruoli, le azioni, le scelte, e anche le risposte alle interviste, cerco di fare in modo che la mia vita segua una linea che sia “scritta”, che abbia un senso, un senso intellegibile, riconoscibile, un senso che aiuti altri a distinguere o a ritrovare un po’ di senso nella propria vita».