Renzo Arbore ha regalato qualche anticipazione su “No non è la Bbc”, in occasione della conferenza stampa di presentazione del programma. Un programma nato dal jingle di una trasmissione che conduceva con Gianni Boncompagni: “Si trattava di Alto gradimento e dovendo ricordare allegramente Gianni come avrebbe voluto essere ricordato lui, abbiamo scelto un jingle molto allegro: tutta la trasmissione sarà allegra, anche se vedrete le testimonianze di Raffaella, di Ambra e di tante altre e di tutte le malefatte che Gianni ha fatto da solo e anche con me. Questa è No, non è la Bbc”. Sempre su No Non è la BBC Renzo Arbore ha detto: “Spettacolo, è un programma di prima serata, non di seconda, è uno spettacolo finalmente affettuoso, al contrario di tutti i programmi televisivi che sono tutti terribilmente litigiosi”. Il programma è stato fortemente voluto anche dal direttore di Rai2 Carlo Freccero, convinto di vincere questa scommessa. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
GIANNI BONCOMPAGNI PROTAGONISTA
Gianni Boncompagni ancora e sempre protagonista del mondo della tv. Questa sera il suo ricordo rivivrà in un appuntamento speciale in onda su Rai 2, No, non è la BBC, condotto dall’amico e collega Renzo Arbore. A rendere omaggio alla sua memoria saranno alcuni dei protagonisti più amati del mondo dello spettacolo, artisti che hanno avuto la possibilità di collaborare con il noto autore e regista televisivo o che negli anni hanno ottenuto il successo proprio grazie al suo intuito. Ospiti della puntata, spiega Renzo Arbore a Tv Sorrisi e Canzoni, “Raffaella Carrà, naturalmente. Ma anche Giancarlo Magalli. Gianni – aggiunge il conduttore – l’ha conosciuto che era un bambino”, ma tra i protagonisti ci sarà spazio anche per altri volti del mondo della tv, tra i quali “Fabio Fazio e Piero Chiambretti, Ambra Angiolini, Claudia Gerini, Lucia Ocone”.
Renzo Arbore: “Gianni Boncompagni era un “maledetto” toscano”
Con No, non è la BBC Renzo Arbore spera di riportare in tv quel genio che negli anni tanti ha dato al mondo della televisione italiana. Gianni Boncompagni è l’ideatore degli show più innovativi a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, ma il suo estro ha accompagnato gran parte dei programmi delle decadi successive, con successi del calibro di “Pronto Raffaella”, “Domenica in” e “Non è la Rai”, a cui il nome della serata evento strizza l’occhio. Eclettico, rivoluzionario, innovatore. Ma chi era veramente Gianni Boncompagni? “Un “maledetto” toscano – spiega Renzo Arbore a Giusy Cascio per Tv Sorrisi e Canzoni – Intelligentissimo e rivoluzionario, ma non in senso politico, come velocità di pensiero. Gianni anticipava i tempi. Lui – rivela il conduttore – ha sempre fatto l’altra radio, l’altra tv. Non era mai banale. In questo ci siamo sempre trovati d’accordo, dall’inizio alla fine”.
“Gianni Boncompagni era un profondo conoscitore della musica classica”
Gianni Boncompagni ha sin da subito coltivato un sentimento di innovazione che negli anni si è arricchito del contributo dell’amico e collega Renzo Arbore. Dopo il primo incontro del 1964, tra i banchi del concorso Rai, i due sono diventati inseparabili, dando vita a una delle coppie di mattatori più divertenti di sempre. Il loro primo successo, ricorda Renzo Arbore a Tv Sorrisi e Canzoni, è stato il programma radiofonico “Bandiera Gialla”: “Siamo stati i primi disc jockey della radio italiana. Abbiamo portato noi la musica beat qui in Italia: abbiamo fatto conoscere i Beatles e i Rolling Stones”. Entrambi appassionati di musica, frequentavano locali come Il Piper, ma la passione di Boncompagni andava ben oltre, così come ricorda Arbore a Tv Sorrisi e canzoni: “Gianni aveva garage pieni di 33 giri […] Gianni era anche un profondo conoscitore della musica classica. Lui insegnava qualcosa a me, io qualcosa a lui”.