Patrizia Groppelli, opinionista di Pomeriggio 5, punta il dito contro Alvaro Vitali. “Perché continui a lamentarti e a dire che non lavori più? Sai di chi è la colpa? E’ dei vari Rocco Siffredi che magari sono più dotati di te nei film che facevate ai tempi. Il lavoro, a Vitali, l’ha portato via Siffredi. Negli anni ’80 c’erano questi film del vedo e non vedo, poi sono arrivati i porno…”, dice la Groppelli. “Lei era abituata a quel tipo di film”, replica Vitali. ”Ma no, mia madre non mi faceva vedere quei film perché sembravano porno. Dovevi nascere negli anni novanta, avresti avuto molto più successo”, ha aggiunto ancora la Groppelli. “Se calcoliamo che io ho lavorato di più di Rocco Siffredi perché Rocco ha lavorato per alcuni anni, poi si è fermato. Io ho lavorato per 40 anni, anche perché quella cosa di Rocco dura poco…”, conclude Alvaro Vitali che, in carriera, ha fatto 150 film (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Alvaro Vitali: “i soldi sono finiti”
Alvaro Vitali, dopo aver interpretato per anni il personaggio di Pierino, esattamente come Nick Luciani, confessa di non avere più soldi, L’attore, infatti, ha più volte raccontato di essere in difficoltà economiche dal momento che il cinema si è dimenticato di lui. Ai microfoni di Pomeriggio 5, Alvaro Vitali ha più volte raccontato la propria vicenda sottolineando come, pur stando bene, non ha più i soldi che molti pensano abbia dopo aver lavorato per anni ed essere stato il protagonista di tantissimi film di successo. “Non sono ricco come si potrebbe pensare. Sto bene, ma i soldi sono finiti. Mi davano uno stipendio per girare 5 o 6 film all’anno. La paga era buona ma era quella, fine. Ci sono anni, poi, in cui non lavori, non è tutto semplice”, ha dichiarato più volte.
Alvaro Vitali: “vivo con mille euro al mese”
La vita di Alvaro Vitali, nonostante abbia lavorato in tantissimi film, oggi è come quella della maggior parte degli italiani. L’attore, infatti, vive con mille euro al mese e la vita agiata di qualche anno fa è solo un lontano ricordo. “In molti casi, le produzioni dei film che ho girato non mi hanno pagato i contributi. Magari si lavorava per un mese, ma versavano solo per 10 giorni. Quando sono andato in pensione ho trovato molto meno di quello che pensavo mi spettasse. Addirittura, per il film “Pierino Stecchino”, mai distribuito, non è stato pagato nessuno. Che ci fai con mille euro oggi? Eppure ci sono colleghi che prendono meno. Anzi avrei un suggerimento per il governo…”, ha raccontato in un’intervista aa Quotidiano.net ai cui microfoni ha aggiunto – «In caso di mancati versamenti, lo Stato dovrebbe coprirne almeno il 50%. Non è mica colpa del lavoratore se il datore non è corretto».