La sempre splendida Alba Parietti, ospite stamane a Storie Italiane su Rai Uno. Si comincia trattando l’argomento della bellezza delle donne, nonché dei selfie e dell’esposizione del corpo sui social: “E’ la conseguenza della tecnologia, è l’epoca della pochezza perché alla fine prende anche gente che ha poco da comunicare. E’ un virus che ha preso uomini e donni indistintamente. E’ l’epoca della vanità, del narcisismo, ce l’hanno le ragazzine, i politici, le donne e gli uomini dello spettacolo. Tutti fanno l’influencer, ma mi domando come facciano ad influenzare qualcuno senza che vi sia un contatto diretto”. La Parietti poi aggiunge: “Io trovo il fatto che una donna debba darsi una regalata sia una questione culturale sbagliata. Io faccio la casalinga e mi diverto con un selfie perché oggi c’è questa possibilità. E’ sicuramente effimero ma non fa male a nessuno. Ognuno si deve regolare come gli pare, ovviamente si sono creati dei piccoli mostri, come ad esempio coloro che si disperano per che hanno pochi follower: i ragazzi vivono l’identità attraverso i social”.
ALBA PARIETTI A STORIE ITALIANE
Si parla quindi della malattia che Alba Parietti avuta negli scorsi anni, quando aveva 37 anni: “Ero stata operata quando morì Gianni Versace. Non lo avevo detto ai miei genitori, mentre lo dissi alle mie amiche. Io avevo provato a raccontare questa storia legata tra l’altro al papilloma virus contro cui oggi ci si può vaccinare. Gli insulti alle persone malate? Io penso che i malati siano loro. Io quando ho saputo di avere un cancro ho risolto il problema nel giro di una settimana, perché ho pagato grazie ad un’assicurazione. Poteva essere una cosa gravissima visto che mia nonna è morta. Il medico mi ha detto che molto probabilmente l’operazione era risolutiva, non ho dovuto fare chemio e radio. Dopo circa due/tre anni si è riformato ma non ho dovuto fare alcuna terapia. Avrei voluto poterne parlare ma non sono stata mai invitata per parlare della malattia”. Sulla povera Nadia Toffa, morta proprio a seguito di un cancro: “Ognuno la prende come vuole, lei in quel momento è stata una persona coraggiosa che ha affrontato un mostro”. Infine le parole sulla grave malattia mentale della madre: “Sono arrivata ad odiare mia madre, certo, come tutte le persone che hanno in casa cari con queste tipologie. Ora se potessi le direti che mi dispiace non averla compresa fino in fondo”.