Documenti e dispositivi elettronici; è quanto i pubblici ministeri dello Stato Vaticano hanno fatto sequestrare ieri negli uffici della Segreteria di stato vaticana, l’ufficio più importante dell’intera curia romana. Sono stati sospesi cinque dipendenti, tra cui Mauro Carlino, Capo ufficio Informazione e documentazione della Segreteria di Stato, e Tommaso Di Ruzza, direttore dell’Aif, l’organismo vaticano per la lotta al riciclaggio di denaro. L’ufficio stampa della Santa sede ha rilasciato un comunicato per spiegare che “il raid è stato condotto presso gli uffici della sezione affari generali del Segretariato di Stato. L’azione è stata autorizzata dal promotore di giustizia della corte della Città del Vaticano, Gian Piero Milano, e dal promotore aggiunto della giustizia Alessandro Diddi”. L’azione fa seguito a una indagine aperta dopo alcune denunce presentate la scorsa estate dall’Istituto per le opere religiose (IOR) – la Banca Vaticana – e dall’Ufficio del Revisore generale in merito a una serie di transazioni finanziarie “effettuate tempo fa”, si legge nel comunicato. Il Segretariato di Stato è l’ufficio governativo centrale della Chiesa cattolica e il dipartimento della Curia romana che lavora a stretto contatto con il papa. È anche responsabile del governo dello stato della Città del Vaticano, in pratica è il ministero degli interni.
L’OMBRA DELLO IOR
Non era mai successo prima che si indagasse sul conto della Segreteria di stato vaticana. Non si conoscono però i dettagli delle denunce. Recentemente, per far fronte agli scandali finanziari, il papa ha approvato nuovi statuti dello Ior, ad esempio l’introduzione di un revisore esterno per la verifica dei bilanci secondo gli standard internazionali ufficiali. Lo Ior rappresenta da sempre l’elemento più oscuro e più coinvolto da scandali nella storia recente della Chiesa. Il nuovo episodio sembra aprire una ulteriore guerra interna tra le mura del sacro palazzoParlando ai suoi più stretti collaboratori, il papa ha recentemente detto che “i passi finora compiuti nella riforma della Curia. Tanti si domandano: quando finirà? Non finirà mai, ma i passi sono buoni. Ad esempio, i lavori di chiarimento e di trasparenza nell’economia; i lodevoli sforzi compiuti dall’ufficio del revisore generale e dall’Autorità di Informazione Finanziaria; i buoni risultati raggiunti dall’Istituto per le Opere di Religione; la nuova legge dello Stato della Città del Vaticano; il decreto sul lavoro in Vaticano, e tante altre realizzazioni meno visibili”.