Don Camillo e l’onorevole Peppone è il terzo capitolo della nota saga con protagonisti Fernandel e Gino Cervi appunto nei ruoli di Don Camillo e Peppone. Si tratta del primo capitolo diretto da un italiano, Carmine Gallone, visto che i due precedenti erano stati realizzati dalla mano esperta di Julien Duvivier. Il film è ambientato in gran parte a Brescello dopo che il secondo film della serie si era spostato nella Bassa Padana. Il film sembra non invecchiare, anzi la verve comica sembra crescere visione dopo visione. Sarebbe un bene portare i giovani, che magari non conoscono questi personaggi, ad innamorarsi di una ironia sana e mai sopra le righe come forse accade troppo spesso oggi. Don Camillo e l’onorevole Peppone è ciò che ci offra la prima serata di Rete 4, clicca qui per seguirlo in diretta streaming. (agg. di Matteo Fantozzi)
Don Camillo e l’onorevole Peppone
Oggi, sabato 5 ottobre 2019, su Rete 4, alle ore 21.30 sarà trasmesso il film Don Camillo e l’onorevole Peppone. I personaggi principali di questo lungometraggio sono stati interpretati da Fernandel, Claude Sylvain, Gino Cervi e Leda Gloria. L’anno di produzione di Don Camillo e l’onorevole Peppone è il 1955 e il direttore di questa commedia è Carmine Gallone. Le musiche sono state create da Alessandro Cicognini, che ha composto le colonne sonore di altri film, come Ridi pagliaccio, I grandi magazzini e Castelli in aria. Il trucco di Don Camillo e l’onorevole Peppone è frutto dell’opera magistrale di Amato Garbini che ha lavorato in altre pellicole, come Maciste, l’eroe più grande del mondo. Gli attori principali di questo film, quali Fernandel e Gino Cervi, hanno già recitato insieme in Don Camillo e nel Ritorno di Don Camillo.
Don Camillo e l’onorevole Peppone, la trama del film
Nel 1948 Brescello è in fermento per le elezioni politiche e Giuseppe Bottazzi ha deciso di candidarsi come deputato. Venuto a conoscenza di questa notizia, Don Camillo va a protestare davanti al Crocifisso. Dopo aver conversato con Gesù, il prete si tranquillizza e decide di aiutare Peppone a superare l’esame di quinta elementare, necessario per la candidatura. Successivamente, il presbitero si offre anche di supportare il sindaco nello sbarazzarsi di un carro armato appartenuto ai tedeschi, durante il secondo conflitto bellico. Dopo una discussione con il sindaco, per vendicarsi dell’accaduto, don Camillo decide di rovinare i manifesti elettorali del sindaco, disegnando sul volto dell’uomo due corna e un pizzetto. Per rispondere all’offesa, Giuseppe Bottazzi e i suoi uomini rubano i polli di Don Camillo. Convinto dal Crocifisso, il prete salva Peppone da possibili guai giudiziari derivanti dal furto dei suoi polli. Successivamente, il presbitero aiuta il sindaco a pronunciare un discorso appassionato durante un comizio di piazza, facendo risuonare La canzone del Piave. Anche grazie al gesto di Don Camillo, Peppone viene eletto deputato. A causa del suo nuovo incarico, il Bottazzi è costretto a dimettersi dalla sua carica di sindaco. Peppone parte dalle stazione di Brescello, mostrandosi alla gente triste e commosso. Alla fermata successiva, però, incontrerà Don Camillo che lo convincerà a tornare a Brescello.