Il burqa non è più obbligatorio in Afghanistan. Lo dice uno dei massimi comandanti dei talebani, Qadir Hekmat, in un’intervista a Repubblica in un luogo segreto della capitale Kabul. La “loro” legge è la Sharia, secondo la quale le donne devono portare l’hijab. Il responsabile politico-militare per sette province settentrionali dell’Afghanistan conferma che «il Corano dice solo che le donne non devono vestire in maniera immodesta». Inoltre, spiega che le donne «hanno un ruolo fondamentale nell’Islam» e «sono sempre rispettate». D’altra parte ammette che «l’emirato aveva grandi progetti dedicati alle donne, ma non ha fatto in tempo a svilupparli». Smentisce poi la contrarietà all’istruzione femminile, «basta che le scuole siano separate da quelle maschili». Il capo dei talebani aggiunge che nelle zone che controllano «le ragazze vanno a scuola regolarmente» e che hanno anche medici donna. Riguardo l’acido lanciato in faccia alle studentesse, Qadir Hekmat minimizza: «È il gesto individuale di un fanatico».
TALEBANI, QADIR HEKMAT: “USA E ISIS SONO UGUALI”
Si tratta di una svolta storica nel mondo islamico. Il burqa, capo di abbigliamento che copre totalmente la figura femminile dalla testa ai piedi, nella parte del paese sotto il loro controllo può essere tranquillamente sostituita con l’hijab, una specie di velo molto più pratico e confortevole. Nell’intervista rilasciata a Repubblica Qadir Hekmat spiega anche che i talebani erano pronti a firmare l’accordo con gli Stati Uniti, prima che il presidente statunitense Donald Trump dichiarasse chiuso il processo di pace per l’Afghanistan. «Per noi non è un problema. Sul terreno stiamo vincendo e abbiamo chi ci sostiene, in Iran, in Russia, in Cina e nello stesso Pakistan». Poi fa una dichiarazione molto forte: rispetto agli Stati Uniti, non ci sarebbe alcuna differenza tra americani e miliziani del sedicente Stato Islamico (Isis). «Fanno lo stesso tipo di azioni militari e collaborano tra loro. Se non fosse per le forze americane che ci bombardano ogni volta che accerchiamo i gruppi di Isis, questi sarebbero spazzati via da tempo».