Ergastolo per Niccolò Patriarchi. Questa la richiesta della procura di Firenze nel processo con rito abbreviato a carico dell’uomo che il 17 settembre 2018 uccise il figlio di un anno a coltellate. Il 34enne durante una lite in famiglia a Scarperia provò a fare lo stesso con la convivente e la figlia di 7 anni. La donna aveva presentato molte denunce a carico del convivente prima dell’omicidio del figlio, stando a quanto emerso dalle indagini. E in una perizia eseguita sull’uomo, per una precedente inchiesta per maltrattamenti verso la convivente, era scritto che Niccolò Patriarchi era socialmente pericoloso e che per questo doveva curarsi, ma poteva essere tenuto sotto controllo con i farmaci. Come riportato da Repubblica, durante il processo è emerso poi che il 34enne aveva minacciato di uccidere i figli un anno prima dell’omicidio. Una circostanza dimostrata, secondo il legale della madre del piccolo, l’avvocato Massimiliano Annetta, da molti sms inviati e prodotti dal pm in fase processuale.
NICCOLÒ PATRIARCHI, CHIESTO ERGASTOLO: “ANNUNCIÒ OMICIDIO FIGLIO IN SMS”
«Uccido i tuoi figli», scriveva Niccolò Patriarchi alla convivente. Ma questo è il contenuto di alcuni dei circa 800 messaggi che aveva spedito alla donna. Per l’avvocato Massimiliano Annetta, parte civile, questa è «la prova conclamata che si è trattato di una tragedia annunciata». Poteva essere fermato prima, dunque. Il legale durante l’udienza ha spiegato anche che i periti di tutte le parti in causa, compresi quelli che hanno concluso per l’incapacità di intendere e di volere, «sono concordi nel dire che si tratta di una persona socialmente pericolosa». Nel frattempo, come riportato da Repubblica, prosegue l’iter del ricorso presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. Lo ha presentato l’avvocato Annetta contro lo Stato italiano. L’accusa è di aver violato il diritto alla vita visto che non ha preso le misure necessarie per proteggere i suoi cittadini. Visto che lo Stato italiano non si è presentato alla procedura di conciliazione, la causa va avanti.