Il cantante Mal, al secolo Paul Bradley Couling, sarà oggi ospite di Domenica In, la trasmissione di Raiuno di Mara Venier, durante la quale si esibirà in un medley dei suoi successi per la gioia del pubblico di Raiuno. L’artista britannico naturalizzato italiano, nonostante i suoi 75 anni non smette di essere legato alla sua più grande passione, la stessa che da giovane lo fece rinunciare alla certezza del posto fisso per poter seguire i suoi sogni: la musica. Tanti i successi collezionati nel corso della sua lunga carriera: “Yeeeeeeh”, “Bambolina”, “Betty Blu”, “Tu sei bella come sei”, “Pensiero d’amore”, “Occhi neri occhi neri”, “Sole pioggia e vento”, “Parlami d’amore Mariù”, “Furia” e “Sei la mia donna”, solo per citare i titoli più noti che hanno accompagnato intere generazioni fino ai nostri giorni, rendendolo popolare anche nel nostro Paese. In una recente intervista a Recensiamomusica.com, Mal ha raccontato i suoi esordi e il modo in cui tutto ebbe inizio: “c’era una volta la storia di un giovane ragazzo inglese di origini gallesi, che di mestiere faceva l’apprendista elettricista. Durante un matrimonio di un collega ha messo per la prima volta i piedi su un palco, da lì tutto è arrivato in maniera molto naturale”, ha rivelato. Dopo quell’episodio entrò a far parte dei Meteors, poi degli Spirits ed iniziò a collezionare le sue prime esperienze artistiche.
MAL, L’ARTISTA BRITANNICO OSPITE DI DOMENICA IN
Molto presto giunsero per Mal anche i primi ingaggi discografici: “Ho realizzato cinque album in Inghilterra, senza ottenere un grande successo commerciale, ma abbiamo girato tantissimo, ci siamo esibiti in Germania, Norvegia, Francia, un po’ dappertutto. D’improvviso il gruppo si è sciolto e sono tornato a lavorare come muratore, fino a quando ho ricevuto la chiamata dei Primitives e ho deciso di accettare pur sapendo di dare un dispiacere a mio padre che avrebbe voluto prendessi le redini della sua piccola azienda, ma il tempo mi ha dato ragione”, ha raccontato l’artista. A quel punto seguirà la scoperta da parte di due manager italiani, Alberigo Crocetta e Gianni Boncompagni, che compresero sin da subito le sue potenzialità. “Debuttammo al Piper di Viareggio nell’estate del ’66, per poi passare in autunno al mitico club di Via Tagliamento a Roma. Da lì è iniziata la mia vera e propria carriera in quello che tutti chiamano il “Bel Paese”, per me lo è stato davvero”, racconta oggi. Ancora oggi i suoi pezzi continuano a risuonare nella testa di molti italiani. Qual è stato il segreto del suo enorme successo? “Prima di tutto le parole molto semplici, direi indovinate”, ha spiegato. Complici del suo successo furono però anche i musicarelli girati in Italia e che lo fecero diventare celebre anche in tv. “Devo ringraziare il doppiatore che mi ha fatto parlare un italiano perfetto, mai avuto un accento così (ride, ndr), mi spiace non essere mai riuscito ad incontrarlo e non sapere nemmeno chi fosse. Hey tu, se ci sei ancora e mi stai leggendo fatti vivo, please!”, ha ironizzato.