Bauke Mollema ha vinto il Giro di Lombardia 2019 davanti ad Alejandro Valverde ed Egan Bernal. Arrivo solitario per l’olandese, vincitore forse a sorpresa ma con pieno merito dell’ultimo Monumento della stagione. L’attacco di Mollema ha stravolto i piani di tanti avversari: l’olandese della Trek-Segafredo infatti ha saputo guadagnare parecchi secondi sul Civiglio, sia in salita sia nella successiva discesa, mentre alle sue spalle si guardavano un po’ troppo, forse sottovalutando Mollema o forse semplicemente perché nessuno voleva spremersi in prima persona all’inseguimento dell’olandese. Di conseguenza, Primoz Roglic ha dovuto muoversi con uno scatto nel breve tratto pianeggiante tra il Civiglio e il San Fermo della Battaglia, lanciandosi da solo nel tentativo di riprendere Mollema. Sul San Fermo si muovono anche Alejandro Valverde, Michael Woods, Egan Bernal e Jakob Fuglsang, che in questo modo rimettono nel mirino Roglic, andando a formare un quintetto all’inseguimento di Mollema. Segue una vera fucilata da parte di Bernal, ma davanti l’olandese continua con il suo ritmo verso la grande impresa. In discesa ci prova anche Valverde, ma per gli inseguitori non c’è stato nulla da fare se non sprintare per il secondo posto, andato a Valverde su Bernal. Mollema ha indovinato il momento giusto e si gode il trionfo più bello di una carriera da eterno piazzato, anche nei grandi Giri, ma raramente vincente: oggi però il vincitore è lui! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
VALVERDE E MOLLEMA ATTIVI SUL CIVIGLIO
Siamo giunti al momento decisivo del Giro di Lombardia 2019. Il tedesco Emanuel Buchmann della Bora-Hansgrohe e il belga Tim Wellens della Lotto-Soudal, che si sono avvantaggiati nel tratto successivo alla discesa dalla Colma di Sormano, sono stati i primi due uomini a cominciare la salita del Civiglio. Un piccolo problema per Vincenzo Nibali, che ha dovuto smettere di pedalare per qualche metro proprio all’imbocco della salita: nulla di grave, ma in questa fase ogni dettaglio potrebbe essere decisivo e dunque lo Squalo avrebbe fatto volentieri a meno di questo intoppo. Davanti intanto Buchmann ha guadagnato qualche metro su Wellens, la selezione è notevole e sono in molti a perdere contatto, compreso lo stesso Nibali che sembra purtroppo avere perso il momento buono, verosimilmente non solo a causa del contrattempo. C’è chi ne ha di più: Primoz Roglic e Alejandro Valverde sembrano in assoluto i due uomini più attivi, il giovane francese David Gaudu però è stato il primo a tentare un allungo e per il momento il tatticismo sembra grande, almeno fino al primo vero attacco di Valverde, che ha ulteriormente assottigliato il gruppo. Il ritmo però non è forsennato, tanto che ci prova da solo anche Bauke Mollema, che sta guadagnando e non potrà dunque essere sottovalutato dagli inseguitori. Fra gli italiani restano Giulio Ciccone e Davide Formolo: saranno loro le nostre speranze? (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV, COME SEGUIRE IL GIRO DI LOMBARDIA 2019
La diretta tv del Giro di Lombardia 2019 sarà lunga e meritata, perché questa grande classica dalle ore 14.00 e fino alle ore 17.30 circa sarà visibile in chiaro su Rai Due, naturalmente canale numero 2 del telecomando, per seguire tutti i momenti più emozionanti e significativi della corsa e poi le successive premiazioni e interviste. Anche la diretta streaming video sarà dunque garantita dalla Tv di Stato, tramite il sito Internet della Rai all’indirizzo www.raiplay.it. Il Giro di Lombardia è però visibile anche su Eurosport a partire dalle ore 14.20, il canale tematico visibile sia sulla piattaforma Sky sia su DAZN: in questo caso, la diretta streaming video sarà garantita da Eurosport Player. Tra i riferimenti, ricordiamo anche il sito ufficiale ilombardia.it, la pagina Facebook Il Lombardia e l’account Twitter @Il_Lombardia. CLICCA QUI PER LO STREAMING VIDEO SU RAIPLAY
BIG INSIEME SUL MURO DI SORMANO
Il Muro di Sormano ha fatto meno selezione del solito al Giro di Lombardia 2019, la situazione tattica è di conseguenza ancora apertissima e tutto potrà ancora succedere sul Civigilio e sul San Fermo della Battaglia, le due salite finali che saranno a questo punto ancora più decisive del solito per decretare le sorti dell’edizione numero 113 del Giro di Lombardia. L’unico vero scatto sul Muro di Sormano infatti è stato quello dell’eterno Alejandro Valverde, ma di fatto i migliori sono ancora tutti insieme: nessuno ha saputo fare la differenza e d’altro canto nessuno degli uomini più attesi è per il momento ‘saltato’. Tutto questo per effetto di una corsa che finora è stata velocissima, tanto che siamo in netto vantaggio rispetto alla tabella di marcia prevista dagli organizzatori, con una media superiore ai 42 km/h: un Giro di Lombardia 2019 dunque tiratissimo, questo ritmo alto tuttavia ha impedito a chiunque di cercare di fare la differenza. Il gruppo, composto da almeno una trentina di unità, adesso è allungatissimo nella complicata discesa dalla Colma di Sormano: a questo punto ogni minimo dettaglio potrebbe fare la differenza, attenzione dunque anche al tratto che ancora ci separa dal Civiglio, che potrebbe avere grande importanza strategica. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
MASNADA PRIMO SUL GHISALLO
Fausto Masnada è passato per primo in cima al Ghisallo, uno dei momenti simbolo del Giro di Lombardia 2019. Il corridore bergamasco della Androni Giocattoli-Sidermec e il lettone Tom Skuijns della Trek-Segafredo sono i due reduci della fuga da lontano che provano ancora a dare continuità alla loro azione. Masnada ha conservato qualche metro su Skuijns fino allo scollinamento in vetta al Ghisallo, che per un corridore lombardo ha naturalmente un sapore speciale, poi si è formata la coppia che proverà a rimanere al comando quanto più possibile. Alle loro spalle si è mosso Bob Jungels della Deceuninck-Quick Step, che è scattato per anticipare le pendenze impossibili del Muro di Sormano ed è ormai alla testa della corsa insieme ai due attaccanti da lontano, con Masnada che però evidentemente ha ormai dato tutto e sta soffrendo particolarmente la salita di Sormano, nonostante non sia ancora iniziato il Muro vero e proprio. Adesso però siamo al momento decisivo: si dovranno muovere anche tutti i big! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI SALE SUL GHISALLO
Il Giro di Lombardia 2019 è sulla salita verso la Madonna del Ghisallo, mancano meno di 70 km al traguardo di Como e la bagarre è ufficialmente iniziata. Il plotone dei fuggitivi ha perso pezzi: come avevamo già segnalato in precedenza, il primo ad arrendersi è stato Petr Rikunov (Gazprom-Rusvelo), che non ha retto il ritmo degli altri attaccanti ed è stato ripreso dal gruppo. Sfortunatissimo invece Davide Ballerini (Astana), attardato da un guasto meccanico che gli ha fatto perdere molto tempo, di conseguenza non è più riuscito a rientrare. Il Ghisallo poi ha subito fatto selezione, almeno tra gli attaccanti, con Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) e Tom Skuijns (Trek-Segafredo) che sembrano essere i migliori, in grado di proseguire ancora un’avventura che è comunque destinata al fallimento, perché l’andatura del gruppo è decisamente aumentata e il ritardo è ormai di poco superiore ai due minuti e calerà in breve tempo. Molto attiva anche la Movistar, chiaro segnale del fatto che pure Alejandro Valverde ha intenzioni bellicose oggi, perché il Giro di Lombardia è una lacuna grave nel suo eccellente palmares. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI ENTRA NEL VIVO
Stiamo ormai entrando nel vivo del Giro di Lombardia 2019: la Classica delle Foglie Morte si avvicina infatti alla salita verso il Santuario della Madonna del Ghisallo, luogo simbolo del Giro di Lombardia e anche spartiacque della corsa, che da quel momento in poi vivrà la sua fase decisiva. Per il momento prosegue la fuga degli otto coraggiosi attaccanti da lontano, cioè Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), Davide Ballerini (Astana), Enrico Barbin (Bardiani-Csf), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Petr Rikunov (Gazprom-Rusvelo), Tom Skuijns (Trek-Segafredo) e Marco Marcato (UAE Emirates). La loro andatura è ancora eccellente – ad eccezione di Rikunov che rischia di perdere contatto -, tanto che il vantaggio è ancora superiore ai quattro minuti e mezzo quando sono stati affrontati poco più di 140 km e di conseguenza ne mancano ormai un centinaio all’arrivo di Como. C’è già dunque tanta strada nelle gambe di tutti i protagonisti del Giro di Lombardia, ma la fase interlocutoria sta per finire: di sicuro in avvicinamento al Ghisallo il ritmo si alzerà anche in gruppo, poi entreranno in azione tutti i big più attesi. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SUL COLLE BRIANZA
Il Giro di Lombardia 2019 è sulla salita del Colle Brianza, la seconda asperità di giornata per la Classica delle Foglie Morte di cui sono stati dunque percorsi fino a questo momento poco più di 100 km. Siamo naturalmente in una fase ancora non decisiva per il Giro di Lombardia 2019 e al momento prosegue la fuga degli otto coraggiosi attaccanti da lontano, che sono Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), Davide Ballerini (Astana), Enrico Barbin (Bardiani-Csf), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Petr Rikunov (Gazprom-Rusvelo), Tom Skuijns (Trek-Segafredo) e Marco Marcato (UAE Emirates). Il loro vantaggio nei confronti del gruppo dove si trovano tutti i big più attesi si aggira attorno ai cinque minuti e mezzo. Abbiamo dunque lasciato definitivamente la provincia di Bergamo, adesso si pedalerà per un tratto nella provincia di Lecco per poi vivere tutte le fasi decisive del Giro di Lombardia 2019 in provincia di Como, dal Ghisallo in poi. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
ROGLIC FA LAVORARE I SUOI
Già superato il Colle Gallo, prima salita del Giro di Lombardia 2019. Per il momento la situazione si mantiene stabile: l’ultima classica Monumento della stagione vede sempre al comando gli otto uomini in fuga, cioè Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), Davide Ballerini (Astana), Enrico Barbin (Bardiani-Csf), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Petr Rikunov (Gazprom-Rusvelo), Tom Skuijns (Trek-Segafredo) e Marco Marcato (UAE Emirates), il cui vantaggio in cima a questa salita bergamasca era di 5’20” nei confronti del gruppo. Da segnalare che è la Jumbo-Visma di Primoz Roglic a fare l’andatura in testa al gruppo: per ora il ritmo non è altissimo, perché basta tenere sotto controllo questo attacco, tuttavia è un chiaro segnale sulle ambizioni dello sloveno, già vincitore del Giro dell’Emilia e della Tre Valli Varesine negli ultimi giorni. Adesso ci attende una fase interlocutoria del Giro di Lombardia 2019, un tratto sostanzialmente pianeggiante in cui la corsa lascerà la provincia di Bergamo per passare in quella di Lecco, dove il Colle Brianza sarà la seconda asperità di giornata. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
OTTO UOMINI SUBITO IN FUGA
Le prime notizie in diretta dal Giro di Lombardia 2019 ci parlano della classica fuga da lontano, composta da otto corridori di buon livello. Si tratta di Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), Davide Ballerini (Astana), Enrico Barbin (Bardiani-Csf), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Petr Rikunov (Gazprom-Rusvelo), Tom Skuijns (Trek-Segafredo) e Marco Marcato (UAE Emirates), dunque ben cinque di loro sono italiani mentre non ci sono coppie di compagni di squadra. Il vantaggio è superiore ai tre minuti e mezzo, ma d’altronde la strada da fare è ancora lunghissima. Ci stiamo infatti avvicinando al Colle Gallo, che sarà la prima delle tante difficoltà di una giornata che naturalmente si accenderà davvero solamente più avanti. Al momento merita comunque di essere segnalata questa fuga di ottima qualità e nella quale l’Italia è ben rappresentata. Come inizio del Giro di Lombardia 2019, sicuramente non c’è male… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI COMINCIA
Sta per cominciare il Giro di Lombardia 2019: tutto è pronto per la Classica delle Foglie Morte che di fatto chiuderà la stagione del grande ciclismo. Ci attendono 243 km durissimi fra Bergamo e Como, caratterizzati dalle salite di Colle Gallo, Colle Brianza, Madonna del Ghisallo, Colma di Sormano (con il famigerato Muro al 27%), Civiglio e San Fermo della Battaglia, che fa il suo ritorno dopo un anno di assenza forzata, per ricomporre così il più tradizionale finale degli arrivi a Como del Giro di Lombardia. Il semplice elenco dei nomi non può bastare, ma già rende l’idea di una corsa durissima, la classica più adatta agli scalatori e agli uomini da grandi giri. Quest’anno a Como è arrivata anche una tappa del Giro d’Italia, con un finale simile a quello del Lombardia con le salite del Ghisallo, di Sormano (ma senza il Muro) e del Civiglio. La vittoria andò a Dario Cataldo davanti a Mattia Cattaneo: i due italiani erano stati protagonisti di una splendida fuga da lontano e sul traguardo di Como riuscirono a conservare 11” sul quartetto formato da Simon Yates, Hugh Carthy, Richard Carapaz e Vincenzo Nibali. Allora la parola va alla strada: il Giro di Lombardia 2019 sta per cominciare! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
GIRO DI LOMBARDIA 2019 NEL NOME DI FELICE GIMONDI
Lo abbiamo già detto: la diretta Giro di Lombardia 2019 vivrà nel nome di Felice Gimondi. Qualche giorno fa, nella sede della Regione Lombardia a Milano è stata presentata la maglia dedicata proprio a Gimondi, due volte vincitore del Lombardia in carriera, che verrà consegnata al vincitore dell’ultima classica Monumento della stagione. Il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, era presente a questo evento e ha voluto omaggiare sia la corsa sia Gimondi con queste parole: “Grazie agli organizzatori e soprattutto ai ciclisti che ci offrono sempre un grande spettacolo sulle strade della nostra Regione. Con Il Lombardia vivremo una bellissima giornata di sport, resa speciale dalla dedica per Felice Gimondi. È stato uno dei corridori più amati perché interpretava in maniera sincera il ciclismo, facendo della fatica e della sofferenza il suo tratto principale”. Il grande campione bergamasco è morto il 16 agosto scorso e sarà ricordato in occasione della corsa simbolo della sua terra, che vinse nel 1966 e nel 1973 pareggiando in questo caso i conti con il grande rivale Eddy Merckx, anch’egli vincitore per due volte del Giro di Lombardia. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
L’ALBO D’ORO
In vista della diretta Giro di Lombardia 2019 diamo uno sguardo all’albo d’oro, che significa fare un tuffo nella storia del grande ciclismo. Impossibile riassumere cosa è successo nelle 112 edizioni che abbiamo già vissuto, ma possiamo ricordare qualche dato sui corridori che hanno fatto la storia dell’ultima Classica Monumento della stagione. In copertina va collocato Fausto Coppi, l’unico capace di vincere per ben cinque volte il Giro di Lombardia, per la precisione negli anni 1946, 1947, 1948, 1949 e 1954, battendo il record precedente di Alfredo Binda che si era imposto per quattro volte nel 1925, 1926, 1927 e 1931. A quota tre vittorie il gruppo si fa più folto: tanti nomi leggendari di un passato ormai lontano, dal francese Henri Pellissier a Costante Girardengo, Gaetano Belloni e Gino Bartali, in epoca recente invece i migliori sono stati l’irlandese Sean Kelly e Damiano Cunego, che completano appunto l’elenco dei tre volti vincitori. Oltre al veronese, nel terzo millennio vanno ricordati Michele Bartoli, Paolo Bettini, Philippe Gilbert, Joaquim Rodriguez e Vincenzo Nibali, tutti a quota due vittorie. Stesso numero di successi anche per Felice Gimondi, che si impose nel 1966 e 1973 e oggi verrà ricordato in modo speciale, a meno di due mesi dalla morte. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PRESENTAZIONE GIRO DI LOMBARDIA 2019
Oggi sabato 12 ottobre la diretta Giro di Lombardia 2019, edizione numero 113 della leggendaria classica delle foglie morte, chiuderà la stagione del grande ciclismo. L’appuntamento è attesissimo: il Giro di Lombardia è l’ultima delle cinque Classiche Monumento del ciclismo, l’unica che non si disputa in primavera e che assume un fascino particolare proprio in virtù di essere l’ultimo grande appuntamento della stagione, come indica il suo soprannome di “classica delle foglie morte”. Inoltre, il Giro di Lombardia fra tutte le classiche è quella con il percorso più impegnativo e che di conseguenza attira tutti i big dei grandi giri, che vedono proprio in questa corsa la classica più adatta alle loro caratteristiche: ecco perché nei 243 km del percorso tra Bergamo e Como vedremo all’opera chi ci sa fare sulle salite. L’albo d’oro delle ultime edizioni parla chiaro: Vincenzo Nibali ci ha regalato due grandi soddisfazioni nel 2015 e nel 2017, alternandosi ai successi di Esteban Chaves nel 2018 e di Thibaut Pinot l’anno scorso, proprio davanti allo Squalo. Le caratteristiche necessarie per fare bene al Giro di Lombardia 2019 sono dunque molto evidenti: il Lombardia anche quest’anno sarà imperdibile per chi ama il ciclismo, con in più un doveroso ricordo di Felice Gimondi, nella sua terra e in occasione della corsa che vinse ben due volte.
DIRETTA GIRO DI LOMBARDIA 2019: IL PERCORSO
Presentando la diretta Giro di Lombardia 2019, abbiamo già esaminato per sommi capi le peculiarità del percorso che però adesso andiamo a descrivere più nel dettaglio. Il tracciato sarà quello più classico degli ultimi anni, con partenza da Bergamo e arrivo a Como: dopo la piccola modifica dell’anno scorso, torna anche il San Fermo della Battaglia e dunque avremo quello che possiamo definire il Lombardia “per eccellenza”. Sarà dunque Bergamo ad ospitare la partenza del Giro di Lombardia 2019 alle ore 10.30, mentre l’arrivo sarà sul Lungo Lario Trento di Como. Lasciata Bergamo, si pedalerà verso il Colle Gallo (km 55,1), prima salita di giornata caratterizzata da 7,4 km di ascesa con pendenza media del 6% e punte di pendenza massima fino al 10%. Si tornerà di nuovo verso Bergamo, per poi attraversare l’Adda e cominciare ad avvicinarsi a Como; ma per raggiungere l’arrivo, di salite ce ne saranno molte altre. Per primo il Colle Brianza (km 114,4), poi naturalmente si entrerà nel vivo della corsa con la salita simbolo del Giro di Lombardia, quella verso il Santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti (km 178,9). La salita misura 8,6 km, ma a dire il vero è molto irregolare: il dato di pendenza media è del 6,2%, ma a metà si trova un falsopiano e anche una leggera discesa. I tratti più impegnativi sono dunque il primo e l’ultimo, dove si raggiungeranno punte di pendenza massima al 14% nella prima parte e del 12% all’ultimo chilometro dallo scollinamento. Attenzione però, perché subito dopo la discesa dal Ghisallo si ricomincerà a salire verso la Colma di Sormano: i primi 5,1 km avranno pendenza media del 6,6%, ma gli ultimi 2 km costituiscono il famigerato Muro di Sormano, che in soli 1920 metri di lunghezza comporta un dislivello di 304 metri. La pendenza media è del 15,8%, con punte di pendenza massima che sfiorano il 27%. Lo scollinamento sarà al km 192,4, quando dunque ne mancheranno 50,5 al traguardo. Discesa da non sottovalutare e poi tratto pianeggiante fino a Como, molto importante dal punto di vista strategico. Tuttavia i giochi non saranno ancora fatti, perché il finale presenterà in rapida successione le ultime due, decisive salite del Giro di Lombardia quando arriva nella città lariana. Prima il Civiglio (km 226,2), caratterizzato da 4,2 km al 9,7% di pendenza media e punte fino al 14% di pendenza massima, poi l’ostica discesa e ancora il San Fermo della Battaglia (km 237,7), che misura 2,7 km al 7,2% di pendenza media e punte di pendenza massima al 10%. In cima mancheranno solo 5,3 km all’arrivo, prima in discesa e poi il breve tratto pianeggiante finale verso il Lungo Lario.
DIRETTA GIRO DI LOMBARDIA 2019: I PARTECIPANTI
L’elenco dei partecipanti è eccellente, come è giusto che sia per una corsa mitica, nobilitando così la diretta Giro di Lombardia 2019. La prima citazione va obbligatoriamente a Vincenzo Nibali, naturalmente non solo per nazionalismo, ma perché lo Squalo ha vinto arrivando da solo sul traguardo di Como sia nel 2015 sia nel 2017, mentre l’anno scorso arrivò secondo nonostante una condizione ancora non eccellente dopo la caduta al Tour: il percorso dunque è perfetto per lo Squalo. L’elenco dei nomi più attesi è però davvero lunghissimo: avremo ad esempio Philippe Gilbert (che ha vinto due volte il Lombardia), Alberto Bettiol e Jakob Fuglsang, vincitori di tre delle quattro classiche Monumento di primavera (era iscritto anche Julian Alaphilippe, che però ha rinunciato in extremis), oppure Egan Bernal e Primoz Roglic, cioè i vincitori di Tour de France e Vuelta – e in questi giorni vittoriosi al Gran Piemonte il colombiano, al Giro dell’Emilia e alle Tre Valli Varesine lo sloveno. Ecco poi il nuovo campione del Mondo, il danese Mads Pedersen, il suo predecessore Alejandro Valverde alla caccia della prima ‘classica delle foglie morte’, Esteban Chaves e Daniel Martin che invece in carriera hanno già vinto il Giro di Lombardia. Se ancora non bastasse, proviamo a fare qualche altro nome: Michael Woods che mercoledì ha vinto la Milano Torino, Adam Yates, Nairo Quintana, Mikel Landa, Ilnur Zakarin e tra gli italiani Giulio Ciccone e Davide Formolo, che si aggiungono a Nibali come speranze azzurre di chiudere in trionfo il 2019.