Paolo Brosio a Live – Non è la D’Urso per parlare di aldilà e miracoli. Il giornalista e conduttore televisivo in merito alla vicenda Franco Gatti e la moglie Stefania che comunica con la scrittura automatica con il figlio morto si schiera contro: “mi trovo d’accordo con Alessandro, siccome ha parlato e spiegato tante cose, con tutto il rispetto, il dolore, la sofferenza per la morte di un figlio, ma la dottrina cattolica esclude in maniera totale la comunicazione attraverso la scrittura automatica perché sfiora l’esoterismo, non c’è comunicazione, è una situazione assolutamente negativa”. Brosio, facendosi portavoce della dottrina cristiana, ha voluto dire la sua sottolineando: “facciamo attenzione alla scrittura automatica è esoterismo puro, è pericolosissimo, crea angoscia. C’è uno psicologo, la scienza e la fede vanno di pari passo, il dolore è forte quando manca una persona, ma è giusto andare da uno psicologo”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Paolo Brosio: Medjugorje e miracoli “non sono un visionario!”
C’è chi lo definisce un visionario per la sua vicinanza alla madonna di Medjugorje, ma Paolo Brosio, oggi ospite di Barbara d’Urso nella trasmissione Live Non è la d’Urso, non ci sta. Circa tre anni fa, Aldo Grasso pubblicò per il Corriere della Sera un lungo editoriale intitolato “Brosio a Medjugorje, visioni di uno showman”. Articolo che fece indignare e non poco il giornalista, il quale proprio grazie alla Madonna si è salvato dalla disperazione e dal demonio, come ha più volte ribadito. Sempre a suo dire, Maria avrebbe miracolato la sua anziana madre, sopravvissuta alla rottura di un femore nonostante una emorragia, dopo 26 ore di autobus da Medjugorje. Dopo aver condotto una vita all’insegna degli eccessi, tra donne, vizi e successo, Brosio nel 2008 ottenne l’illuminazione proprio durante un’orgia: “Una nottata matta. Ero a Torino dove facevo le dirette della Juve, lavoravo a Mattino5 e Pomeriggio5. Siamo tutti a casa mia. Sento una voce. “Paolo, devi smettere”. Erano le tre e mi sono messo a recitare l’Ave Maria. Ho cacciato tutti di casa”, ricordò due anni fa in una intervista a Libero. Da lì iniziò a provare l’impellente bisogno di andare a Medjugorje ma i segnali non si esaurirono.
PAOLO BROSIO E IL SUO RAPPORTO CON MEDJUGORJE
Dopo la separazione dalla moglie, il rapporto ora idilliaco tra Paolo Brosio e la madre era molto teso. L’anziana donna, per 37 lunghi anni ha pregato per lui senza sosta. Iniziò così a sentire il bisogno di riallacciare quel rapporto con la donna ma ricevette anche un altro segnale: “Trovo un libro che mi aveva lasciato, apro una pagina a caso e leggo queste parole: “Se sei angosciato, prega”. La preghiera dona la pace del cuore”, racconta. L’incontro con la Madonna di Medjugorje è stato per lui risolutivo. La sua vita da allora è drasticamente cambiata ed è sempre il giornalista a parlare di quel miracolo vissuto in prima persona, il 3 novembre 2016: “Mia mamma, 96 anni, si rompe il femore a Medjugorje. Si stacca la testa del femore. Emorragia interna. A Viareggio è arrivata viva dopo 26 ore di pullman”, racconta ancora a Libero. “La operano in Italia, quattro ore di intervento. Il medico è chiaro: in casi come questi, un infarto o un ictus, sarebbero stati normali. Legge gli esami clinici ed è chiaro: è stato un miracolo”.