Elena Santarelli intervistata dal settimanale “F”, torna ad affrontare il tema della malattia del figlio Giacomo: il suo piccolo, di appena 10 anni (avuto con l’ex calciatore Bernardo Corradi), ha avuto un tumore un paio di anni fa, ma la situazione sembra decisamente migliorata e fortunatamente la famiglia Corradi/Santarelli è tornata a sorridere dopo un periodo buio. Il dolore subito non si può comunque dimenticare, e forse anche per esorcizzarlo, la Santarelli ha deciso di scrivere un libro “Una mamma lo sa”, in cui appunto la stessa parla della malattia e della battaglia degli ultimi 24 mesi. “Giacomo ha chiesto di fare un viaggio a New York – spiega la showgirl parlando della richiesta del figlio dopo aver appreso di essere guarito – siamo andati solo io, lui e papà (ha anche un’altra figlia, Greta, di tre anni ndr). Quando eravamo lì mi ha detto: ‘Sto bene perché nessuno mi riconosce’”.
ELENA SANTARELLI: “IL LIBRO? NON VOLEVO MA…”
La Santarelli spiega quindi il perché del libro, che tra l’altro ha già ricevuto molto critiche sui social, con protagonisti i soliti “hater”, gli odiatori: “Non l’avrei mai fatto se non avessi potuto devolvere l’intero ricavato all’associazione Heal per la ricerca neuro-onclogica pediatrica”. Sarebbe stato più facile sparire, racconta ancora la moglie di Corradi, ma il presidente dell’associazione di cui sopra, le ha chiesto un “favore”, e lei ha accettato di buon occhio: “Ma quelle critiche – racconta – i dubbi sulla mia buona fede, mi hanno profondamente ferita”. Non è stato semplice ripercorrere tutto il percorso fatto con il figlio: “Ripercorrere alcune vicende mi ha fatto male, per questo, e non mi vergogno a dirlo, sto seguendo una terapia psicologica. Si chiama Emdr e questa tecnica ha aiutato anche Giacomo”.
ELENA SANTARELLI: “ORA NON POTREI AVERE UN ALTRO FIGLIO”
All’inizio Elena ha provato a fare tutto da sola “mi sentivo Wonder Woman”, poi ad un certo punto è crollata “Ho capito di aver bisogno d’aiuto”. Una situazione drammatica che avrebbe addirittura potuto peggiorare, visto che la Santarelli ha dovuto subire una biopsia a causa di una massa sospetta: “Mi fecero una biopsia – racconta dopo il lieto fine – se avessi dovuto fare il percorso di Giacomo non avrei avuto la sua forza e il suo coraggio”. Ora Giacomo sta bene, è sereno, cresce, e sta affrontando la fase del “follow up”, un periodo post-tumorale in cui bisogna comunque tenersi controllati: “Dobbiamo fare controlli per i prossimi cinque anni ma l’ottimismo non ci mancherà mai”. Infine, alla domanda su un eventuale allargamento della famiglia, Elena risponde così: “Per ora no, sarebbe davvero rischioso per me, devo prima recuperare me stessa”.