In questi giorni è in corso la quarta Settimana europea della formazione professionale organizzata, questa volta, dalla Commissione europea in collaborazione con la presidenza finlandese del Consiglio dell’Unione europea. Anche quest’anno, come in passato, lo scopo è di incoraggiare le persone, a prescindere dalla loro età, a “scoprire i loro talenti” (o riscoprirli) grazie alla partecipazione a percorsi di istruzione e formazione professionale.
In questo quadro Marianne Thyssen, la commissaria uscente per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha sottolineato l’importanza del tema centrale della campagna di quest’anno “L’istruzione e formazione professionale per tutti: competenze per la vita”. L’esponente dell’esecutivo europeo è convinta che l’istruzione e la formazione professionale aiutino, o almeno possano aiutare, persone di tutte le età, non solo i giovani, ad avviare e sviluppare carriere gratificanti.
I numeri dei tassi di partecipazione a questi percorsi, in questa prospettiva, sono incoraggianti e in crescita costante negli ultimi anni. Dati, questi, da leggere in un contesto complesso nel quale quasi l’80% dei giovani che hanno partecipato a percorsi di istruzione e formazione professione ha trovato un lavoro poco dopo la fine del percorso formativo e i tassi di disoccupazione giovanile, pur con tutti i limiti legati alle modalità di calcolo, hanno raggiunto il minimo storico del 15,2%.
Allo stesso tempo il 22% delle persone in Europa è considerata “scarsamente qualificata”, ma solo l’11% della popolazione adulta in Europa partecipa a programmi di apprendimento per adulti. Parimenti, poi, si sottolinea che ben il 72% delle imprese offre opportunità di formazione ai propri dipendenti e il 49% dei lavoratori dipendenti partecipa ad attività di formazione professionale offerte dal proprio datore di lavoro. Interessante, nello specifico, la buona pratica della Finlandia, presidente di turno dell’Unione, dove circa la metà dei giovani chiede di accedere all’istruzione e alla formazione professionale immediatamente dopo l’istruzione di base.
L’obiettivo del Paese del Nord Europa è quello di innalzare il livello di istruzione dell’intera popolazione. Per far ciò, tuttavia, occorrono ingenti investimenti. Per garantire, infatti, che tutti possano continuare ad aggiornare le proprie conoscenze, capacità e competenze lungo tutto l’arco della vita dobbiamo sviluppare politiche strutturali, e organiche, di istruzione e formazione efficaci e orientate al futuro.
In questo quadro come si posiziona il nostro Paese ai tempi del Governo giallo-rosso? Nei prossimi giorni con la definizione della “finanziaria” per il 2019 avremo sicuramente maggiori indicazioni. L’auspicio è che, in ogni caso, si parli e si discuta di istruzione e formazione non solo in questi giorni e non solo nella settimana dedicata, ma che diventi, finalmente, una questione centrale per la politica italiana.