L’epopea di Joaquin “El Chapo” Guzman – il re del narcotraffico mondiale – non termina neanche dopo l’arresto dello scorso 9 gennaio 2016 o con lo scontro tra autorità del Messico e narcotrafficanti che ha portato fino alla condanna all’ergastolo per il “re della droga”. Nelle ultime ore è scoppiata letteralmente una guerriglia urbana a Culiacan (capoluogo dello stato messicano di Sinaloa) dopo che la polizia, pare casualmente, abbia individuato e quindi arrestato Ovidio Guzman Lopez, nient’altro che il figlio 20enne del Chapo. Il figlio del leader marco era dato come ricercato e fuggitivo da tempo ma dopo che la pattuglia di poliziotti lo ha arrestato, nel giro di pochissimi minuti la tranquilla, solitamente, città di Culiacan si è trasformata in uno scenario di guerra urbana. I video che giungono dalla rete sono impressionanti, popolazione terrorizzata e asserragliata in negozi e case, polizia ed esercito che interviene contro la “flotta” di narcotrafficanti che spara a vista ad ogni divisa che si avvicina. Stando alla Bbc, le operazioni di arresto del figlio di El Chapo Guzman sono concluse e con esse anche la guerriglia andata avanti però per diverse ore.
GUERRIGLIA URBANA DOPO ARRESTO FIGLIO EL CHAPO
Secondo alcune fonti dal Messico, dopo la “guerra” e gli spari contro la polizia, il figlio di El Chapo sarebbe stato rilasciato, mentre la Bbc insiste nel dire che invece Ovidio Guzman Lopez è ancora in mano alle autorità. Al momento la tesi principale su come siano andati realmente i fatti è tutt’altro che “chiara” e vede una pattuglia di poliziotti che durante un giro di routine avrebbe scovato il 20enne ricercato in un appartamento. Immediata però la reazione dei criminali – e questo è verificato – con attacco frontale lanciato a polizia ed esercito, intervenuto in un secondo momento a sostegno delle autorità che avevano prelevato il figlio del narcotrafficante più famoso al mondo dopo Pablo Escobar. I membri del cartello della droga hanno schierato pick-up su cui avevano fissato mitragliatrici sparando all’impazzata contro la polizia: decine i corpi uccisi degli agenti, altrettanti quelli dei narcotrafficanti. La guerriglia è terminata al momento ma ci sarebbero stati altri episodi di sconti e addirittura alcuni carcerati sarebbero evasi nella confusione generale del distretto di Culiacan. Secondo l’AFP, il Governo di Sinaloa è impegnato in questo ore «a riportare la calma e l’ordine» in ogni parte della città.
Mexican soldiers being overthrown by #Sinaloa cartel members at a toll booth in #Culiacán during today’s shootouts. Soldiers had to shake hands with them. Who’s really in charge in Mexico? pic.twitter.com/kXzHzbpj1y
— David Wolf (@DavidWolf777) October 18, 2019