La Leopolda 10 assomiglia sempre di più ad una piccola nave pirata che scorrazza indisturbata nella politica italiana. Da Renzi ormai gli italiani si aspettano di tutto. E per questo cominciano a considerarlo prevedibile. È talmente spregiudicato che può – senza batter ciglio – cambiare radicalmente posizione, fino al punto di flirtare con Di Maio o, peggio, tramare sotto sotto con l’altro Matteo contro il povero Conte.
La Leopolda era una cosa bella. Perché è bella Firenze ed è molto bella la vecchia stazione ferroviaria, trasformata in un gigantesco loft per eventi di qualità. Ma la Leopolda ha funzionato in questi anni anche perché era un format originale e intelligente, con una regia ben organizzata (anche prima dell’arrivo dei professionisti come Lucio Presta o Simona Ercolani), con ospiti ben scelti e con cose da dire. Anche tra i partecipanti si respirava un’aria di lotta, ma serena e di festa.
La Leopolda numero 10 invece non è altro che un congresso di partito, per di più con una corrente sola. Non c’è nulla da discutere e da decidere, perché ha già fatto tutto lui. È gremita, ma come la curva di uno stadio. Ci sono facce nuove, ma sono quelle di chi è venuto qui per capire se c’è la possibilità di infilarsi da qualche parte. Il clima è greve. È appunto come la tolda di un vascello pirata, si urla e si acclama il capo. Nell’attesa della nuova sortita si brinda e si canta “su una bara da morto e un barile di rum”.
Molti si chiedono se Renzi farà cadere il governo subito dopo l’approvazione della finanziaria. Il governo Conte 2, da lui voluto – in pieno agosto – e di cui rivendica la paternità, ora non gli sta più bene. Ogni giorno un ultimatum. E più lui smentisce, più ovviamente nessuno gli crede.
La strategia degli attacchi quotidiani – ultimo in ordine di tempo la richiesta dell’abolizione di “Quota 100” – irrita gli alleati del Pd, agita i sonni di Franceschini e rende il pacato Conte alquanto nervoso.
In realtà Renzi sa bene che non può spezzare la corda. Il suo nuovo partito è nato da un mese, e tra le sue straripanti uscite televisive e i continui fuochi d’artificio, non si schioda da un misero 3-4%.
La fretta con cui è nato ha inoltre insospettito i suoi alleati e ormai di nuova legge elettorale nessuno ne parla più. E Renzi sa benissimo che con la vecchia legge vedrebbe più che dimezzato il suo gruppo. Senza contare che con la riduzione del numero dei parlamentari sarebbe ancora più piccolo.
Il punto è sempre lo stesso: inseguire le sue “guasconate” o far finta di niente? bisognerebbe intanto cercare di governare meglio, molte cose si risolverebbero da sole.