Elezioni Regionali Umbria 2019, è Rossano Rubicondi il candidato governatore del Partito Comunista: l’ex sindacalista della Cgil ha lanciato un programma concreto per sfidare Donatella Tesei e Vincenzo Bianconi. Nel corso della campagna elettorale non sono mancati gli attacchi alle altre forze politiche, con il Pd finito nel mirino per il malgoverno degli ultimi anni: «I dem ci consegnano un’Umbria rossa di vergogna e con il rischio che il cuore verde d’Italia diventi solo ad appannaggio della Lega». Concretezza, dicevamo, la parola d’ordine del progetto di Rubicondi: «A sentire gli altri candidati sembra che dal 28 ottobre ci saranno vagonate di soldi da spendere per finanziare ogni progetto per i giovani, ma è solo una presa in giro: i soldi della Regione non possono essere dati indistintamente a tutti, bisogna darli a chi ha un progetto di crescita ed a chi ha stabilizzato in passato quei lavoratori. A noi non interessano i furbi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Elezioni Regionali Umbria 2019: diretta risultati – Come si vota – sondaggi – candidati (Tesei – Bianconi – Ricci – Camuzzi – Carletti – Pappalardo – Cirillo)
CHI E’ ROSSANO RUBICONDI
Nato a Marsciano nel 1971, Rossano Rubicondi è uno degli otto candidati alla presidenza della Regione Umbria che si sfidano per succedere alla dimissionaria Catiuscia Marini. Per anni sindacalista della Cgil, oggi ha scelto di tornare a fare l’operaio. E’ anche appassionato di arti marziali, tanto da essere maestro di karate, disciplina in cui si è distinto a livello mondiale ed europeo. Rubicondi è candidato con il Partito Comunista di Marco Rizzo senza alleanze, con una lista di lavoratori e di studenti. E’ la prima volta che tale formazione si presenta alle Regionali in Umbria. Stando a quanto evidenziato dal candidato, il partito lo ha ritenuto la persona giusta per interpretare le esigenze di rinnovamento della popolazione umbra dopo lo scandalo di Concorsopoli e la sua fuoriuscita dalla Cgil, in quanto sempre in prima fila nelle lotte dei lavoratori. Semplice lo slogan elettorale: “Vota comunista”. Rubicondi e il PC, con tale candidatura hanno, di fatto, preso apertamente le distanze dal Pd, a loro dire attestatosi su rendite di posizione e su idee liberali, per quanto l’avversario per eccellenza sia, sicuramente, la Lega che traina il centrodestra. La sfida sarà quella di far capire all’opinione pubblica che il suo progetto politico non è fuori dai tempi ma allineato, invece, alle esigenze di una popolazione che ancora sente di essere di sinistra non trovando, però, adeguata rappresentazione nell’esistente.
ROSSANO RUBICONDI, IL PROGRAMMA DEL CANDIDATO GOVERNATORE DEL PARTITO COMUNISTA (REGIONALI UMBRIA)
Le priorità indicate nel programma elettorale di Rossano Rubicondi sono la sanità, la ricostruzione post-sisma, le politiche volte alla creazione di lavoro vero e la tutela dell’ambiente. Ovvero, procedendo in ordine, una sanità che ha bisogno di assunzioni, con un’unica Asl, investimenti sulle risorse umane e contestuale taglio di figure apicali e dirigenti. Inoltre, se si superano i 15 giorni per una visita, a suo avviso, occorre bloccare l’intramoenia. Quindi, parlando di terremoto, c’è necessità di interventi autentici di ricostruzione, con le macerie ancora in strada simbolo, secondo quanto da lui dichiarato, dell’inadeguatezza dimostrata dalla politica. Su tale versante, per Rubicondi occorre assumere altro personale negli uffici in modo da accelerare le pratiche, soprattutto quelle per il recupero di danni di lieve entità. E poi un piano vero per la creazione di posti di lavoro, con Garanzia Giovani definita “garanzia di sfruttamento”. Occorre, a suo avviso, puntare non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità del lavoro, dando soldi ad imprese che diano reali garanzie sulla salvaguardia dei contratti e sulla sicurezza dei dipendenti e chiudendo con i finanziamenti a pioggia. Rubicondi ha evidenziato quindi la necessità di aiutare i piccoli imprenditori agricoli, perno di quell’Umbria verde che, a suo avviso, va sostenuta e rilanciata. Inoltre, occorre fare una battaglia, secondo Rubicondi, per la salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico: per una pioggia, ancorché battente, i rischi di allagamento sono ancora troppo elevati. E’ necessario, in altre parole, rilanciare l’Agenzia forestale regionale con l’assunzione di personale adatto a fare manutenzione del paesaggio. Sempre sul versante del verde, dell’ambiente e del paesaggio, Rubicondi crede fortemente nella necessità di rilanciare i piccoli borghi, scrigni di bellezza e tipicità locali, che vedono un progressivo spopolamento e, dunque, depauperamento sul piano delle risorse umane. Inoltre va contrastato, secondo il candidato comunista alla presidenza della Regione, il sorgere di nuovi inceneritori, chiudendo gli impianti inquinanti esistenti e puntando, invece, sulla produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ inoltre necessario, a suo avviso, contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel redditizio settore dello smaltimento dei rifiuti. E, sempre sul versante legalità, il mantra di Rubicondi è: annullare e rifare i concorsi che dovessero risultare irregolari anche perché, stando alla sua percezione, Concorsopoli non è ancora del tutto terminata. C’è poi l’idea di modificare la legge elettorale con cui l’Umbria andrà al voto il prossimo 27 ottobre, perché, stando a quanto da Rubicondi evidenziato, vi è in ballo il principio stesso della democrazia. La vittoria con un solo voto di scarto permette, infatti, di prendere 12 consiglieri: a suo avviso uno “sproposito”.
ROSSANO RUBICONDI, “PERCHE’ VOTARE PARTITO COMUNISTA NEL 2019” (REGIONALI UMBRIA)
Stando a quanto dichiarato da Rubicondi, votare per i comunisti nel 2019 non significa volgere nostalgicamente lo sguardo al passato, ma dire sì a un programma “concreto e attuabile, qui e ora”. Si tratterebbe di un partito in crescita, in grado di allinearsi con i bisogni dei lavoratori, cosa che, a suo avviso, i partiti di sinistra non sono più in grado di fare da tempo. La sua convinzione è che la sua candidatura possa attirare molta gente proprio per la coerenza e che possa incontrare i favori anche di delusi del Movimento Cinque Stelle. “In Umbria – ha dichiarato – otterremo un grande risultato, ne sono certo”. La sua scelta di lasciare la Cgil è stata motivata con la volontà di prendere le distanze dal gruppo dirigente regionale, a suo avviso un po’ troppo silenzioso sullo scandalo Concorsopoli che ha segnato negli ultimi tempi la vita dell’Umbria, facendola finire sulle pagine di cronaca nazionale. Pertanto, a suo avviso, continuare a restare dirigente della Cgil avrebbe significato macchiarsi di “complicità” e, dunque, Rubicondi ha conservato sì la tessera del sindacato, ma da semplice operaio. Ed è, dunque, da operaio che Rubicondi presenta, sostenuto dal segretario nazionale Pc Rizzo, la sua candidatura alla presidenza della Regione Umbria.