Assia Vanzina intervistata per La Repubblica, ha parlato del padre. “Tu sei la figlia di quello che fai che-panettoni?”, questa è la domanda che riceve più spesso la 21enne. La giornalista del quotidiano la raggiunge seduta negli uffici di Medusa film, coccolata da Giampaolo Letta. La figlia di Carlo Vanzina e di Lisa Melidoni racconta per la prima volta del padre, scomparso l’8 luglio 2018. Domani alla Festa del cinema di Roma verrà presentato il documentario di Antonello Sarno Carlo Vanzina. “È andato via, ma c’è sempre”, racconta ancora. Poi aggiunge: “Com’era papà? Adorava il cinema e la famiglia. La domenica andava a vedere anche tre film. Ma al telefono rispondeva sempre, c’era se avevi bisogno. Da piccola studiavo con lui, mi scriveva i temi e poi diceva: “Ora fai tu””. Sicuramente le ha trasmesso l’amore per il cinema: “Andavamo a vedere i film in lingua originale. Ho trovato i suoi quaderni con la lista dei film, li ha scritti fin quando si è ammalato: quelli visti e quelli che voleva vedere”.
Assia ricorda papà Carlo Vanzina: le commoventi parole
Tra le testimonianze all’interno del documentario che sarà presentato domani a Roma, Assia Vanzina è stata colpita da Marco Risi, ma non solo. “Mi hanno emozionato Tornatore e Salemme che somiglia di più a papà come carattere”. Poi aggiunge: “Com’era mio padre fuori dal set? Esistevamo solo noi, mamma, che adorava, e i cani. Oggi è dura ma non ci sentiamo sole, abbiamo una grande famiglia intorno a noi”. Il pubblico lo adorava e la critica – invece – lo stroncava: “Non gli importava. Non lo abbiamo mai sentito parlare di una brutta recensione, faceva i film per il pubblico. Poi i critici hanno apprezzato Il pranzo della domenica, c’è molto della nostra famiglia nel film. Papà prendeva ispirazione da tutti, anche dagli amici. Quando girò Yuppies avvisò Luca di Montezemolo che lo avrebbe preso in giro. Lui gli disse: “Fai, ma non esagerare””. E sull’ultimo periodo racconta: “È stato un mese lungo ma stavamo sempre là, avevamo creato la nostra camera in clinica. Arrivavo all’ora di Reazione a catena. Papà adorava le fragole con limone e zucchero e vedevamo il programma insieme. Indovinava subito tutte le parole”.