Martina Fagioli protagonista a Le Ragazze su Raitre. La giovane restauratrice va a chiudere la puntata di questa sera con un messaggio di positività e freschezza, dopo i racconti e le storie di Carla Cenacchi, Nicoletta Sanna, Sabrina Salerno, Emma Marcegaglia e Paola Gassman. Le ventinovenne si confessa ai microfoni di Gloria Guida con una breve ma significativa intervista in cui lancia un monito molto importante, ribadito orgogliosamente anche dalla stessa conduttrice nel finale della puntata. “Una cosa positiva e straordinaria è che i giovani si prendono cura del passato per trasmetterlo al futuro”. Una frase molto profonda che ha riscosso un certo consenso sui social, in particolare su Twitter dove l’account ufficiale di Raitre menziona Martina e rinnova l’appuntamento alla prossima settimana: “#LeRagazze tornano sabato prossimo, alle 21:40, su #Rai3. Sempre con Gloria Guida”. (Agg.Jacopo D’Antuono)
Martina Fagioli, una nota di freschezza
Una nota di freschezza, al termine del programma Le ragazze di Gloria Guida. Sarà la volta della giovane restauratrice Martina Fagioli dopo le storie di Carla Cenacchi e Nicoletta Sanna (accompagnate dalle più celebri Sabrina Salerno, Emma Marcegaglia e Paola Gassman). Nata nel 1991, precisamente il 28 ottobre, Martina ha sempre saputo di voler fare la restauratrice. Da piccola amava disegnare e giocare con gli attrezzi e le malte del nonno muratore. Dopo la laurea è entrata a far parte dell’Associazione Restauratori Senza Frontiere, con cui segue il restauro di due monumenti del sito archeologico di Persepoli (Iran). La Fagioli racconterà la sua vita in chiusura di puntata. L’obiettivo della trasmissione è far ripercorrere a sei donne le loro vite, dall’infanzia a oggi, restituendo gran parte della storia italiana degli ultimi 80 anni. La quarta puntata, registrata al Museo della Zecca di Roma, andrà in onda stasera alle 21.30 su Rai 3.
Chi è Martina Fagioli, protagonista de Le ragazze
Martina Fagioli ha conseguito la laurea magistrale/specialistica presso l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (Iscr) di Roma, uno dei più prestigiosi istituti italiani nel campo del restauro. Prima di discutere la tesi (il 21 novembre 2018), ha iniziato a lavorare a Bologna effettuando alcuni interventi su sculture ed elementi architettonici molto noti e di valore. In primo luogo c’è la Fontana del Nettuno, da cui ha rimosso le incrostazioni carbonatiche oltre a pulirla chimicamente e stuccarla. Nella Capitale, invece, ha restaurato mosaici come Le sante Pudenziana e Prassede raccolgono il sangue dei Martiri (Cappella Caetani, Santa Prudenziana) e rimesso in piedi un altro mosaico proveniente dai depositi della Sovrintendenza di Ercolano. Ha lavorato anche a Ferrara, Orvieto, sul Monte Palatino e a Perugia, e avuto a che fare con le opere di Sironi (autore del dipinto murale L’Italia tra le arti e le scienze visibile nell’Aula magna dell’Università La Sapienza) e soprattutto del Borromini. Prossima tappa? L’estero, naturalmente, come si addice a una vera restauratrice “senza frontiere”.