La proposta lanciata qualche giorno fa da Beppe Grillo di togliere il diritto di voto agli anziani ha sollevato non poche polemiche, Le Iene hanno intervistato alcuni “grandi vecchi” per scoprire cosa ne pensano. «Togliere il diritto di voto è anticostituzionale», il commento di Vittorio Feltri, che ha aggiunto senza peli sulla lingua: «Ai giovani interessa del mio futuro? No, non gliene frega un ca*zo del mio futuro». Netta la presa di posizione di Lia Levi: «Questa opinione a me è sembrata una specie di, neanche spiritosa. Sono cose molto vicine al razzismo e molto pericolose». Secondo Maurizio Costanzo «Grillo ha perso una meravigliosa occasione per tacere», mentre Dacia Maraini ha sottolineato: «Lui sarebbe il primo a perdere il diritto di voto: il diritto o è per tutti o è per nessuno, non si può discriminare». Clicca qui per vedere il video de Le Iene. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TOGLIERE DIRITTO DI VOTO AGLI ANZIANI, L’INDAGINE DE LE IENE
Ha fatto molto discutere nei giorni scorsi la proposta/provocazione di Beppe Grillo di togliere il diritto di voto agli anziani e di questo argomento si è occupata anche “Le Iene Show”, la trasmissione di Italia Uno che ha deciso di intervistare sul tema alcuni dei “grandi vecchi” – senza offesa per alcuno, ma soltanto guardando alla carta d’identità – del mondo della cultura e dello spettacolo in Italia. La Iena Michele Cordaro ha dunque sentito cosa ne pensavano delle parole di Beppe Grillo personaggi del calibro di Maurizio Costanzo, Vittorio Feltri, Dacia Maraini, Lia Levi, Don Gino Rigoldi, Barbara Alberti e Lina Wertmuller. Quanti difenderanno la categoria “anziani” dalla proposta del comico genovese? E quanti – sorprendentemente – si troveranno d’accordo con l’idea che “una volta raggiunta una certa età, i cittadini saranno meno preoccupati del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni più giovani, e molto meno propensi a sopportare le conseguenze a lungo termine delle decisioni politiche”?
TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO AGLI ANZIANI: LA PROPOSTA DI BEPPE GRILLO
Beppe Grillo, partendo proprio dal presupposto di cui sopra, aveva affermato: “I loro voti dovrebbero essere eliminati del tutto, per garantire che il futuro sia modellato da coloro che hanno un reale interesse nel vedere realizzato il proprio disegno sociale. Gli elettori sono, in larga misura, guidati dal proprio interesse personale, e l’affluenza relativamente bassa degli elettori più giovani può essere in parte causata dal sentirsi alienati da un sistema politico gestito da persone che non considerano della loro stessa natura”. Grillo aveva respinto sul nascere le accuse che com’era prevedibile la sua proposta avrebbe suscitato:”La prima opposizione sarebbe quella della discriminazione, fondata sull’età. Ma è falso, affinché vi sia discriminazione vi deve essere un trattamento diverso tra due o più gruppi/identità basato su alcune caratteristiche arbitrarie. In questo caso, le politiche differenziate per età non dividono la popolazione in due o più gruppi, poiché tutti, alla fine, diventiamo anziani. Quindi non c’è ingiustizia. Gli anziani non sono un gruppo che può essere discriminato, come per sesso, etnie, o scelte sessuali, tutti diventiamo ugualmente anziani. Pertanto, una regola che tratta gli anziani in modo diverso dal resto della popolazione, influenzerà tutti allo stesso modo. Con un preavviso sull’attuazione di 5 anni, ad esempio, anche gli anziani di oggi non si sentirebbero messi in castigo”. Poi la conclusione:”Le generazioni non nate sono, sfortunatamente, incapaci di influenzare le decisioni che prendiamo qui ed ora. Tuttavia, possiamo migliorare il loro destino spostando il potere decisionale verso chi tra noi dovrà interagire con loro. Il dibattito è aperto”.