È la terza volta che Chiara Danese, una delle “olgettine” che affermano di aver partecipato alle “cene eleganti” di Arcore sullo sfondo del processo Ruby ter, depone in Aula accusando Silvio Berlusconi e altri protagonisti del cosiddetto “bunga bunga”. Oggi però oltre a piangere in Tribunale durante la deposizione come testimone, la Danese ha rivelato nel dettaglio altri “piccanti” retroscena su quelle cene e sugli effetti avuti sulla sua vita lavorativa e non solo: «toccamenti», «baci sui seni», «minacce e inviti alla prostituzione» e quant’altro, il contenuto della testimonianza di Chiara Danese è comprensibilmente esplosiva. Dopo lo “sgonfiarsi” delle deposizioni passate di Marysthell Polanco e Imane Fadil (tragicamente scomparsa negli scorsi mesi dopo una misteriosa e grave malattia), ora è la Danese a “riaprire” le accuse contro le cene organizzate da Nicole Minetti ad Arcore con le giovanissime ragazze chiamate “olgettine”. «In quella serata ad Arcore nel 2010 ho visto e subito una violenza psicologica e fisica e poi dopo ho sofferto tanto, anche ora sono in cura e prendo dei farmaci», racconta la ragazza tra le testimoni chiavi del caso Ruby.
RUBY TER, LA TESTIMONIANZA DI CHIARA DANESE
Chiara Danese ha deposto nel processo Ruby ter dove il leader di Forza Italia e altri 28 imputati – tra cui anche alcuni “olgettine” – sono indagati per corruzione in atti giudiziari proprio per i “richiesti” silenzi in merito alle prime vicende che ruotarono attorno alla allora minorenne Ruby Rubacuori, alias Karima El Marough. «Questa situazione mi ha rovinato la vita, anche perché la gente si è fatta un’idea di me basandosi sui titoli dei giornali. Nel mio paesino sono stata etichettata come escort, sono stata vittima di bullismo, non potevo uscire di casa. Sono andata in depressione, ho sofferto di anoressia », racconta tra le lacrime in Tribunale questa mattina (con ampi stralci riportati da Corriere, Repubblica e Ansa) Chiara Danese. «In passato sono stata minacciata da persone che conoscevano quello che era successo, ho avuto tanta paura, le ho ricevute da personaggi che fanno parte di questo processo, mi dicevano ‘stai attenta, guardati le spalle”», ha raccontato ancora la bella modella fuori dall’aula con i cronisti, facendo il nome diretto di quell’ex collaboratore di Lele Mora che l’avrebbe minacciata. Daniele Salemi dopo la serata di Arcore «voleva farmi prostituire, voleva farmi diventare una escort, mi minacciava anche»; per la Danese, lei era destinata a Emilio Fede mentre Ambra Battilana (altra oggettiva, teste chiave) «era destinata a Berlusconi, così avevo capito». La testimone parla poi di «baci sui seni», e di ragazze che «toccavano le parti intime di Berlusconi, come per gioco»; non solo, in quella cena del 2010 la Minetti «si strusciava su Fede e Berlusconi e le altre ragazze ci provavano a coinvolgermi, a far spogliare me e Ambra». La Danese poi si allontana da Arcore ma lì Fede le avrebbe detto, sempre secondo la deposizione, «mi disse “decidi tu di andartene, ma sappi che non lavorerai nel mondo dello spettacolo”».