Crisi in campo, crisi tra i dirigenti e ora anche comprovata crisi economica: non c’è pace per il Milan dopo l’ennesima sconfitta in campionato (contro la Roma, 2-1), l’assemblea dei soci oggi è un pieno di visi tirati e dichiarazioni “controllate” per non peggiore una situazione già piuttosto esplosiva. «Farò tutto quello che posso per aiutare questo club a tornare sulla strada giusta, sono convinto che raggiungeremo la meta se lavoreremo insieme anche nei momenti difficili», spiega l’a.d. Ivan Gazidis nell’annunciare l’approvazione del bilancio dell’Ac Milan con un passivo di 155 milioni di euro. La proprietà del fondo Elliott è sotto accusa da parte di tifosi e media e l’intervento di oggi di Gazidis è chiaramente “cautelativa”, provando ad esporre le mire di Peter Singer e figlio: «L’inizio di stagione è stato deludente ma vogliamo di più, Pioli avrà tutto il nostro sostegno per riportare la squadra su una strada migliore», continua Gazidis prima di concentrarsi sul lato più prettamente economico, senza esclude l’importante progetto del nuovo Stadio da portare avanti con i “cugini” dell’Inter. «Abbiamo una strategia chiara, quella di lanciare giovani come Bennacer e Piatek che possano diventare giocatori d prima fascia. Adesso abbiamo il team più giovane della serie A ma questo non vuol dire che non investiremo in giocatori di esperienza che possano guidare i più giovani», commenta secco l’amministratore delegato davanti alle domande di azionisti prima e giornalisti dopo. Ancora Gazidis ammette «Non mi piace intervenire molto nel mercato di gennaio, ma lo monitoriamo sempre e a volte è necessario. Comunque, bruciare soldi su giocatori in declino non solo peggiorerebbe i conti, ma andrebbe a peggiorare anche la parte sportiva. Noi vogliamo crescere, investire sul club anche fuori dal campo per aumentare i ricavi commerciali. Servirà del tempo, non si può fare da un giorno all’altro».
MILAN, CRISI SENZA FINE: LO “SCONTRO” GAZIDIS-MALDINI
Oltre alla crisi sportiva, sul banco degli imputati assieme alla proprietà del Milan ci sono ovviamente gli stessi dirigenti: da Gazidis fino al direttore tecnico Paolo Maldini e al Cfo Zvonimir Boban, e proprio a loro parla l’amministratore delegato cui non sembrano essere piaciuti gli sfoghi dell’ex capitano rossonero giusto due giorni fa. Maldini in una intervista a Sky Sport aveva confessato «Vogliamo rientrare a determinati livelli in tempi accettabili, anche se quantificare il tutto diventa difficile. Se nell’idea della società, ma non è così, c’è l’idea di tornare competitivi tra 15 anni e fare 12 anni da squadra di media classifica in Serie A, noi non saremo sicuramente quelli che saranno a capo della direzione sportiva». Ebbene oggi durante l’assemblea dei soci Gazidis ha risposto per le rime, senza citarlo, lo sfogo di Maldini affermando «Elliott ha una visione chiara e audace, vuole portare il Milan ai vertici del calcio italiano e mondiale e non metterci 10-15 anni, in modo da rendere i tifosi orgogliosi. So che ci vuole tempo, ma la proprietà vuole raggiungere questo obiettivo. Per me è una sfida bella, unica, in cui credo e che reputo un’occasione unica per la mia vita». Poco dopo però lo strappo sembra ricucirsi quando Gazidis conclude «Paolo e Zvone stanno facendo un ottimo lavoro. Siamo tutti impazienti, ma la realtà è che ci vuole del tempo. Non vogliamo fare promesse che non si avvereranno». Nel frattempo al Milan il tempo scorre e nelle prossime settimane affronteranno Lazio, Juventus e Napoli: da questo trittico di fuoco si capirà se qualcosa dalle parti di Milanello si è “smosso” o se la crisi perdurerà.