Il giorno dopo la rapina in villa, Claudio Marchisio è tornato a mente fredda su quei momenti terribili. L’ex centrocampista della Juventus, intervistato stamane dal Corriere della Sera ha spiegato: “E’ stata tosta perché due pistole vere non le avevo mai viste e le avevamo puntate alle testa”. Cinque malviventi hanno fatto irruzione nella villa di Vinovo, in provincia di Torino, dove l’ex giocatore si trovava assieme alla moglie Roberta: “Mi chiedevano della cassaforte – racconta – ma noi non ce l’abbiamo”. Fortunatamente in casa non vi erano i figli della coppia, come ha spiegato lo stesso “Principino”: “Avevo paura per me, per mia moglie Roberta e ringraziavo il cielo che in casa non ci fossero i nostri figli”. I bambini erano a giocare a pallone, ha continuato Marchisio, e dovevano rientrare in casa assieme al nonno attorno alle ore 20:00. L’ex giocatore e la moglie sono riusciti a non perdere il controllo in quei momenti drammatici: “Di questa brutta esperienza – conclude l’ex giocatore – mi rimane il ricordo dei momenti di paura, quando neppure sai cosa accada nel tuo corpo, ma riesci a stare tranquillo, anche con una pistola puntata contro”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RAPINA IN VILLA, IL MESSAGGIO DI MARCHISIO SUI SOCIAL
Dopo una giornata di messaggi di solidarietà ma anche di consueti attacchi social ricevuti, Claudio Marchisio ha risposto sui propri canali ufficiali raccontando a modo suo cosa è successo nella notte appena passata dopo il terrore occorso a lui e alla moglie Roberta. Per fortuna i figli erano dai nonni altrimenti il dramma sarebbe stato ulteriore: postando una foto con la famiglia al completo, Marchisio scrive così con una decisa nota di polemica «Se entri nella casa di una persona per derubarla sei un delinquente. Se punti la pistola al volto di una donna sei un balordo. Se da una storia simile tutto quello che riesci a ricavarne è una battuta idiota o una discriminazione territoriale di qualsiasi tipo, sei un poveretto». Una risposta a quegli hater che evidentemente in queste ore hanno attaccato lui e la moglie sui canali social: ladri, balordi e hater, stessa risma per Marchisio che invece riserva a tutti gli altri, la stragrande maggioranza del popolo della rete vicino alla sua famiglia in questo momento difficile, le ultime righe del post «A tutti gli altri un sentito grazie per la vostra vicinanza».
LA SOLIDARIETÀ DI COLLEGHI E AMICI A MARCHISIO
Sono numerosi i messaggi di solidarietà all’indirizzo di Claudio Marchisio e della moglie, dopo la rapina subita nelle scorse ore. Pierluigi Pardo, giornalista e conduttore di Tiki Taka, ha ad esempio scritto così sul proprio profilo Twitter: “Immagino la rabbia e lo spavento. Un grande abbraccio (in pubblico e in privato) per una bella persona come Claudio #Marchisio”. Non mancano poi i commenti di semplici tifosi, di ogni colore, come ad esempio questo tifoso interista che lascia due cuori, uno nero e uno azzurro, con l’aggiunta della frase “Solidarietà sincera x Marchisio”. E ancora: “mai nessuno dovrebbe sentirsi non al sicuro in casa propria. Il mondo fa schifo, spero stiate bene…ma pensarvi lì spaventati mi fa venire i brividi”. Infine quest’altro utente che scrive: “Caro claudio,spero stiate bene,cosa più importante! Purtroppo in questo mondo accadono sempre con più frequenza di questi episodi e le leggi lo permettono. Un grande abbraccio a te e alla tua famiglia”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MARCHISIO RAPINATO, I MALVIVENTI “APRITE LA CASSAFORTE!”
Nel racconto fatto da Marchisio e dalla moglie Roberta ai carabinieri che hanno stilato il rapporto, la scena di come è avvenuta la rapina in villa è praticamente come in un classico film del terrore: «Aprite la cassaforte, non fate scherzi e non vi succederà niente» avrebbero urlato i 4 malviventi entrati in azione ieri sera a Vinovo. Marchisio e la moglie stavano guardando la tv quando i ladri sono entrati nella loro villa sfruttando un passaggio della porta-finestra della cucina che si trova al piano più basso della residenza del Principino. Non è ancora chiaro come siano riusciti ad eludere la videosorveglianza e il codice segreto da digitare, sta di fatto che l’ex Juve e Roberta Sinopoli si sono trovati davanti i banditi: per fortuna non hanno subito né violenze né ferite, ma la minaccia con pistole e cacciavite ha spaventato la coppia che si è limitata a consegnare tutti gli oggetti di valore nella cassaforte e ai vari piani della villa. Dopo la rapina durata in tutto neanche mezz’ora, i malviventi sono fuggiti dalla porta-finestra e saliti in macchina di un complice che li stava attenendo appena fuori dalla struttura residenziale di Vinovo.
CLAUDIO MARCHISIO E ROBERTA SINOPOLI RAPINATI IN VILLA
Notte di terrore a Vinovo per Claudio Marchisio e la moglie minacciati da 4 uomini armati entrati nella loro villa per una rapina: secondo le prime testimonianze riportate dai media torinesi, l’incubo ha avuto tutto inizio attorno alle 19.30 quando la famiglia Marchisio, che vive nella periferia di Torino dove si allena la Juventus, è stata minacciata da quattro banditi armati e incappucciati. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il campione della Juventus da poco ritiratosi dal calcio è stato minacciato con due pistole e un cacciavite e costretto a consegnare ai rapinatori gioielli, denaro e oggetti preziosi presenti nella cassaforte e nell’intera villa. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati della moglie e con i figli Leonardo e Davide che ancora non è chiaro se fossero presenti nella villa nel momento della rapina: il bottino ingente ma è il rischio di una tragedia ad aver ovviamente spaventato e lasciato sotto choc Marchisio e la moglie Roberta Sinopoli che subito dopo la fuga dei rapinatori hanno avvisato le forze dell’ordine e raccontato per filo e per segno quanto avvenuto in quella mezzoretta di totale incubo.
TERRORE PER LA FAMIGLIA MARCHISIO: RAPINA IN VILLA
Con le pistole i malviventi hanno minacciato a lungo l’ex mediano della Juventus e la moglie per farsi consegnare ogni singolo oggetto di valore presente nella villa di Vinovo: Marchisio è tornato da poco a vivere nella residenza torinese dopo l’esperienza vissuta con la famiglia all’estero in Russia, per la breve parentesi del giocatore ormai a fine carriera nello Zenit San Pietroburgo. Qualche mese fa la rescissione del contratto dopo l’ennesimo infortunio e la decisione di tornare a Torino per smettere definitivamente con il calcio; di certo non poteva aspettarsi un incubo del genere che per fortuna può essere archiviato come grande spavento senza conseguenze peggiori per l’incolumità sua e della sua famiglia. Secondo i primi esami degli inquirenti, i ladri dovrebbero essere italiani e avrebbero dimostrato di conoscere molto bene il complesso residenziale dato che per entrarvi occorre digitare codici numerici per eludere – come hanno fatto ieri – il sofisticato sistema di videosorveglianza.