Luca Castellini, che si professa sui propri canali social come un «militante di #ForzaNuova da 25 anni, con 2 lavori e 3 figli» già negli scorsi giorni aveva pesantemente attaccato la formazione della Commissione Segre sull’anti-razzismo e antisemitismo «Votata la commissione liberticida ad hoc degna delle peggiori purghe rosse che vuol far tacere chi non si accoda al pensiero unico. #Lega e #FDI si astengono come Ponzio Pilato sapendo bene che la loro neutralità garantisce il numero legale. Pagliacci». L’interesse sarebbe meno che zero ma visto che da ieri sera il capo ultras del Verona è saltato agli onori delle cronache, oggi il suo passato viene scandagliato per far emergere idee, battaglie e attacchi. Su questo punto è stata interpellata addirittura la senatrice Segre – a margine di un evento alla Statale di Milano – che con poche parole ha commentato «Ancora guardano il colore delle persone? Questo signore se la prende con la commissione anti-razzismo? Forse non è stato a sentire». Sempre di stampo politico, ma di colore decisamente diverso è l’intervento di Matteo Salvini nella “querelle” ultras Verona-Luca Castellini-Balotelli: tra Supermario e il leader della Lega non corre buon sangue da tempo, fin da quando il milanistissimo Salvini contestava la scarsa voglia in campo dimostrata da Balotelli in maglia Milan. Ebbene, dopo il caso generato sui presunti cori razzisti della curva veronese, l’ex Ministro dell’Interno sui social replica «Sinceramente ora penso ai 20.000 posti di lavoro a rischio, Balotelli è l’ultima delle mie preoccupazioni. Un operaio dell’Ilva vale 10 volte più di Balotelli. Il razzismo va sempre condannato ma non c’è bisogno di fare i fenomeni». (agg. di Niccolò Magnani)
CASTELLINI VS BALOTELLI “NON È ITALIANO FINO IN FONDO”
Si rialza la polemica sui presunti cori razzisti uditi in Verona-Brescia dopo l’intervento provocatorio del capo ultras veronese, Luca Castellini: in una intervista all’emittente locale Radio Cafè, quei “buu” nei confronti di Balotelli vengono del tutto “ritrattati”, «Noi abbiamo una cultura identitaria di un certo tipo – ha spiegato Castellini – siamo una tifoseria che è dissacrante, che prende per il c… il giocatore pelato, quello con i capelli lunghi, il giocatore meridionale e il giocatore di colore, ma non lo fa con istinti politici o razzisti. Questo è folklore, si ferma tutto lì». Secondo Castellini però, Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza «ma non potrà mai essere del tutto italiano»; per rincarare la dose, a domanda precisa se la tifoseria del Verona fosse razzista, il capo ultras replica «Ce l’abbiamo anche noi un negro in squadra, che ha segnato ieri, e tutta Verona gli ha battuto le mani. Ci sono problemi a dire la parola negro? Mi viene a prendere la Commissione Segre perché chiamo uno negro? Mi vengono a suonare il campanello?». Non si lascia sfuggire il tempo per la pronta replica il diretto interessato, proprio quel Mario Balotelli tornato al centro delle cronache mondiali in un pomeriggio: su Instagram scrive, postando le dichiarazioni di Castellini, «Qua amici miei non c’entra più il calcio. State insinuando situazioni storiche e sociali più grandi di voi, piccoli esseri. Qua state impazzendo. Svegliatevi ignoranti, siete la rovina. Però quando Mario faceva e vi garantisco farà ancora gol per l’Italia vi sta bene, vero?». Polemiche anche politiche questa mattina con Pd e M5s che vanno all’attacco della Lega dopo le parole del sindaco di Verona, Federico Sboarina: «allo stadio c’ero e non ho sentito alcun insulto razzista. E come me, le molte altre persone che a fine partita mi hanno scritto e contattato. Ciò che ha fatto Balotelli – ha aggiunto il leghista – è inspiegabile, perché senza alcun motivo ha avviato una gogna mediatica su una tifoseria e una città», spiega all’Ansa. In conclusione, Sboarina difende la sua città «Condanno in maniera decisa ogni forma di razzismo, da perseguire senza mezzi termini termini, ma sono altrettanto fermo contro coloro che strumentalmente costruiscono sul nulla una falsa immagine di Verona e dei veronesi. Questo è inaccettabile».
JURIC NEGA I BUU RAZZISTI “NON È SUCCESSO NIENTE”
Mario Balotelli prosegue su Instagram le polemiche del pomeriggio. Vittima di cori razzisti durante Verona-Brescia, l’attaccante ha pubblicato un post con una foto di bambini sorridenti e una serie di hashtag. Subito ha innescato tantissime interazioni: decine di migliaia di visualizzazioni e commenti, tra cui quelli di solidarietà di diversi calciatori, anche se non mancano i soliti provocatori, per fortuna meno (clicca qui per visualizzare il post). Fanno discutere però le parole del tecnico del Verona, che in conferenza stampa ha negato che ci siano stati cori razzisti contro Balotelli. «Ho visto grandi sfottò, fischi e cori “Mario Mario Mario” ma cori razzisti non ce ne sono stati. Non voglio accusare Mario che avrà subito in altri posti o in altre partite queste cose ma oggi non è successo niente», ha dichiarato Juric al termine della partita. Di parere diverso è Corini: «Mario è un bravo ragazzo, oggi può aver percepito qualcosa, sono stati bravi i compagni a consigliarlo. L’ha letta bene anche l’arbitro sospendendo la partita, da lì in poi è stata più difficile, ma è stata una partita godibile». (agg. di Silvana Palazzo)
MARIO BALOTELLI FURIOSO DOPO CORI RAZZISTI: ESCE DAL CAMPO
Mario Balotelli di nuovo vittima di cori razzisti. L’attaccante del Brescia era pronto sulla bandiera a calciare un corner quando è stato sommerso dai “buu” e cori da parte dei tifosi dell’Hellas Verona. Cori, è bene ribadirlo, che nulla hanno a che fare con lo sport né con la civiltà. L’arbitro non si è reso subito conto di ciò che stava accadendo, ma Mario Balotelli sì, infatti visibilmente scosso ha tirato un calcio alla palla spedendola in curva. Il gesto ha innescato altri fischi dei tifosi del Verona, ma l’attaccante già non li sentiva più. Ha subito lasciato il campo, dirigendosi verso gli spogliatoi. L’arbitro ha interrotto il gioco, mentre i compagni di squadra di Balotelli lo raggiungevano all’altezza della porta avversaria per provare a convincerlo a restare in campo. «Si è fermato, ha preso la palla e l’ha buttata via. Credo che voglia abbandonare il campo», dice in diretta il telecronista di Sky.
CORI RAZZISTI CONTRO BALOTELLI E LUI SCAGLIA PALLONE IN CURVA
Al gesto deplorevole di alcuni tifosi dell’Hellas Verona hanno risposto anche i giocatori della stessa squadra veneta, che hanno raggiunto Mario Balotelli, lo hanno circondato per parlargli e convincerlo a restare in campo. Qualcuno lo ha anche abbracciato per tranquillizzarlo. Nel frattempo il direttore di gara Mariani ha raggiunto il quarto uomo per invitarlo a far diffondere nello stadio l’avvertimento riguardo il rischio della sospensione della partita (come avvenuto in Roma Napoli). L’annuncio dello speaker si è fatto attendere, ma poi è stato diffuso nello stadio con i giocatori fermi in campo. Quando però lo speaker ha cominciato a parlare, i tifosi dell’Hellas Verona hanno coperto il messaggio con i loro fischi. A conferma del fatto che abbiamo a che fare con provvedimenti troppo blandi per un problema grave come quello del razzismo. La partita è ripresa, ma questa battaglia di civiltà invece è solo all’inizio.
Mario Balotelli kicks ball into crowd and walks off pitch following racist chanting from Hellas Verona fans. Game was temporarily suspended and announcement over tannoy system before game, with Balotelli, restarted. #VeronaBrescia
Mario Balotelli responded to the racist chants by kicking the ball into the stands.
His teammates and match officials convinced the striker to remain on the pitch. pic.twitter.com/vvzuY7oBHZ
— ESPN FC (@ESPNFC) November 3, 2019