Don Gino Rigoldi presenta a “Le Iene” il suo ultimo progetto per aiutare chi esce dal carcere minorile di Beccaria. Si chiama “Credito al futuro” ed è l’ennesima dimostrazione di quanto il parroco sia al fianco degli ultimi. La Iena Gaetano Pecoraro l’ha incontrato in occasione del suo 80esimo compleanno per fare un bilancio della sua vita. «Io non ho paura di mescolarmi nelle vicende, anche le più atroci. La situazione più dolorosa? Ritrovarsi a piangere con il primario di un ospedale per la morte di un ragazzo tossicodipendente». Il segreto di don Rigoldi è quello di riuscire a fidarsi anche dei criminali. «Loro sono ragazzi che hanno poca fiducia in sé stessi e negli altri. E hanno una mancanza di paternità e della vita». Don Gino Rigoldi parla anche di com’è cambiata la politica in questi anni. «Una tragedia. È più saggio non fidarsi, guardarsi alle spalle. Se poi sono stranieri ci dicono che sono qua a mangiare la nostra minestra. Oggi dicono il contrario di quello che c’è scritto nel Vangelo. È difficile fidarsi degli altri, ma se non si sorride mai, nessuno ti sorriderà». Ora dunque ha un nuovo progetto: «In uscita dal Beccaria incontro ragazzi che non hanno neanche i soldi per il biglietto del tram. Per la prima settimana, ce la fanno. La seconda, così così. E la terza li trovano da qualche parte». (agg. di Silvana Palazzo)
DON GINO RIGOLDI A LE IENE
«La Chiesa è ancora molto clericale: il parroco è quello che decide, quindi non è aperta nei fatti. Magari neanche nella liturgia, basti guardare che ha un linguaggio assolutamente incomprensibile. Signore pietà di qui, Signore pietà di là. Oppure: mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa»: non ha mai amato i mezzi termini e le parole “impegnate” Don Gino Rigoldi, fresco 80enne, intervistato da Le Iene nella prossima puntata dove Gaetano Pecoraro prova a raccontare un breve squarcio dell’esistenza di questo straordinario sacerdote milanese. Storico cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, Don Gino ha voluto ricordare i suoi 80 anni in tv con Le Iene per rilanciare una volta di più i progetti che da decenni porta avanti – la Comunità Nuova, le opere con i carcerati e non solo – nel nome del Vangelo, sempre testimoniato tramite quel fulgido carisma che non si è minimamente attenuato con l’età. «Cristo era un rivoluzionario pericoloso che ha irritato la classe dirigente dei suoi tempi. Parlava di uguaglianza, condivisione dei beni. L’hanno accoppato perché era un rivoluzionario. Per lui erano tutti uguali: le donne, i ricchi che hanno il compito di condividere con i loro fratelli. Tutto questo lo ritroviamo nelle parole di Papa Francesco», racconta ancora alle Iene.
GLI 80 ANNI DI DON GINO RIGOLDI
Nato a Milano nell’ottobre del 1939, Virginio Rigoldi è cresciuto nel popoloso quartiere di Crescenzago dove già incominciava ad avere fin dalla giovane età il pieno rapporto con situazioni e coetanei di periferia, tra disagi e povertà sempre costanti pur alle porte della grande Milano. Un sacerdote che ha donato la vita interamente ai poveri e agli emarginati del carcere minorile Beccaria prima, ai tossicodipendenti e giovani con diversi problemi di adattamento alla società negli anni dopo la fondazione della Comunità Nuova. l’associazione ha iniziato a occuparsi anche del contrasto alle tossicodipendenze, quella da eroina in particolare, cercando allo stesso tempo di attivare canali istituzionali con gli enti pubblici e locali. Una operazione di ampio respiro per Don Gino Rigoldi, senza mai rinunciare a testimoniare il Vangelo di Gesù, che ha permesso con il tempo di recuperare molti individui problematici e di reinserirli a pieno titolo nella vita sociale, grazie a iniziative mirate. Affiancata dal 1999 da una iniziativa che ha avuto come teatro la Romania, le cosiddette Case del Sorriso, le quali hanno svolto la loro azione in favore dei giovani di quel paese. In una recente intervista a Repubblica sempre per i suoi 80 anni, Don Gino ha voluto raccontare cosa significa per lui la “paternità” dopo aver accudito, sfidato ed educato oltre 30 mila giovani lungo la sua infinita “carriera”: «Vado ancora tutti i giorni al Beccaria, è il luogo dove sto meglio, dove mi rilasso. Lì sono nati tutti i miei affetti, ho conosciuto le persone più belle, i ragazzi che ho avuto con me per tutta la vita […] Sono sempre stato guidato dal pensiero che con i ragazzi è possibile stare assieme anche se loro magari in passato hanno fatto cose sbagliate. Sono giovani che hanno solo bisogno di figure di riferimento, che diano sicurezza, perché gli adolescenti di oggi sono molto insicuri, non sanno come sarà il futuro, hanno poca fiducia negli adulti. E quando trovano qualcuno che li accetta senza paura, e gli indica una direzione, li aiuta capire dove andare, tutto si può fare, tutto si rimette in moto».
DOMENICA A LE IENE: GLI 80 ANNI DI DON RIGOLDI
“Gesù Cristo era un rivoluzionario pericoloso”. Don Gino Rigoldi parla del suo rapporto con la fede, delle tante persone che ha aiutato e dei suoi 80 anni appena compiuti ➡ https://t.co/JW3zG2TUCo pic.twitter.com/i2xatNFWG6— Le Iene (@redazioneiene) November 2, 2019