Stefano Tacconi senza filtri a Vieni da me. L’ex portiere della Juventus ha parlato dell’amore con Laura Speranza: «Il prossimo anno facciamo trent’anni di matrimonio: quattro figli, due cani e la suocera la lasciamo perdere… (ride, ndr) Mia suocera mi odia perchè l’ho portata via dal Trentino a venti anni: dopo trent’anni e quattro nipoti, continua ad odiarmi». Prosegue Tacconi: «Io non avevo figli del primo matrimonio, avevo bisogno di qualcuno: ci ho messo un po’, poi è nato Andrea e dopo anni Virginia. Poi mi sono venuti fuori un maschio dietro l’altro… (ride, ndr)». Una battuta sul primogenito Andrea: «Ha 24 anni, siamo stati soli per un periodo: ci siamo divertiti. Mia moglie ne ha persi un po’ e poi ne abbiamo avuti… Era terribile ma ne ha prese eh…». Una grande famiglia che comporta un grande impegno: «Quattro sono tanti, è un sacrificio da parte mia e di mia moglie: due fanno nuoto agonistico, uno gioca portiere purtroppo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
STEFANO TACCONI, LA JUVENTUS E LA RIVALITA’ CON WALTER ZENGA
Stefano Tacconi a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata a Vieni da me. L’ex portiere della Juventus e della Nazionale italiana ha svelato alcuni aneddoti della sua lunga carriera, partita dall’Avellino post-terremoto: «Il Lupo rappresenta la squadra dell’Avellino, dove sono andato nel 1980. Noi abbiamo fatto amicizia con tutti i nostri tifosi, avevamo -5 in classifica e ci siamo salvati anche grazie a loro. Poi ho fatto il grande salto inaspettato alla Juventus: io venivo dall’Inter, dove menomale non mi hanno più voluto, ed ho vinto tutto». Poi sulla rivalità con Walter Zenga: «Lui mi ha visto tante volte giocare dalla poltrona: io andavo a giocare le finali e lui stava seduto. E’ stata una bella rivalità, eravamo tutti e due strani: abbiamo cambiato il ruolo del portiere. La lingua correva dove voleva. C’era un periodo in cui eravamo in Nazionale e quando non parlavano di noi ci mettevamo d’accordo per far dire qualcosa. Scherzavamo su questo, gli dicevo: “Walter, sono due settimane che non parlano di noi…”».
STEFANO TACCONI A VIENI DA ME
Stefano Tacconi si è poi soffermato su Italia ’90: «Non giocavo mai, ero il più vecchio di tutti. Io fumavo e bevevo. Sesso prima della partita? Sì, è successo: la carne è carne… ma il giorno dopo ero sempre il migliore in campo». Un accenno all’infanzia: «Da piccolo giocavo con le biglie sulla sabbia: costruivo un percorso con le palline dei cicliste e giocavo così… Io vengo da un posto stupendo». Poi sui due fratelli: «Mi hanno insegnato loro a giocare a calcio, erano più grandi di me e gli mancava il portiere: da lì ho iniziato a giocare in porta. Erano bravi anche loro, seppur abbiano avuto meno successo di me». Una battuta sulla famiglia: «I miei nonni mi hanno sempre tutelato: facevo sempre dei dispetti, ero un po’ strano. Arrivavo da mia nonna con i tagli sui piedi perchè mi buttavo sul fiume… Mia mamma severa, con mio padre non potevi neanche parlarci perchè voleva silenzio quando tornava dal lavoro».