Una lunga intervista che segue una giornata forse chiave per il Governo e, di conseguenza, per chi quell’asse intende spezzarlo nelle prossime Elezioni: Matteo Salvini attacca a tutto spiano Pd-M5s dopo il caso ex-Ilva, ma si dedica anche a temi “meno politici” come il dialogo con i cattolici e il “caso” Balotelli con gli insulti razzisti ricevuti durante Verona-Brescia domenica scorsa. È ovviamente la politica però il primo “spunto” offerto dal leader della Lega che continua il “volo” nei sondaggi: «Ilva? Il Governo se l’è cercata. Già nel precedente governo avevamo dovuto dare battaglia per contrastare l’ideologia dei 5 Stelle. Nei giorni scorsi, col voto anche del Pd e dei renziani, è stato tolto lo scudo penale ed ora la frittata è fatta». Per Salvini il caos sull’Ilva-ArcelorMittal sarebbe una “prova” dell’intrusione dell’Europa negli affari, con la compiacenza del Governo «sono dei venduti. Se l’acciaio non lo produci in Italia, lo devi andare a comprare altrove. Da chi? A che prezzo? Non vorrei che si trattasse dell’ennesimo favore all’Europa…». Tornando sulle prossime sfide elettorali, lo “snodo” decisivo dell’Emilia Romagna non viene – quantomeno a parole – preso come unico punto cruciale della politica futura: per Salvini «c’è in ballo solo il voto degli emiliano-romagnoli», il che potrebbe far pensare ad una non piena certezza di battere Bonaccini con la candidata del Cdx Borgonzoni, ma l’ex Ministro replica al Corriere «Non ci sono io al governo, né sono stato io a portare il premier in Umbria a mettere la faccia su una sonora sconfitta. Tuttavia, per la sua storia, la sinistra non potrebbe archiviare una sconfitta come se nulla fosse. […] Se vincessimo sarebbe un’ottima notizia per i cittadini mentre per il Pd sarebbe la nona o la decima sconfitta consecutiva. Tanto più clamorosa perché subita in una regione rossa».
SALVINI, “TRA BALOTELLI E SEGRE PREFERISCO VEDERE..”
Sul fronte “cattolici” invece sono le risposte forse meno “attese” per quello che viene considerato da una parte del mondo della Chiesa italiana come il vero «nemico» presente e futuro: per Salvini «l’intervista del Cardinale Ruini mi ha colpito e commosso. Rappresenta una parte importante della Chiesa. Io cerco il dialogo con la Cei, con i vescovi, con il mondo cattolico. La sua un’apertura straordinaria». In merito a quella richiesta di “maturare”, formulata dallo stesso Ruini, Salvini replica «Sicuramente non si finisce mai di imparare. Però sulla famiglia, sulla difesa della vita e della libertà educativa sono già allineato alle posizioni della Chiesa. Lo incontrerò? Lo farò riservatamente. Voglio parlare con lui e con tanti cattolici che hanno mostrato interesse per la mia politica. Nei prossimi giorni fisserò alcuni incontri». In merito al tema dell’accoglienza migranti non proprio tutti i vescovi – anzi, molto pochi – la pensano come Salvini ma il leader del Carroccio “svia” la risposta così «Rispetto l’opinione di tutti. Ma preferisco ricordare le parole di tre Papi (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco) che sull’accoglienza hanno espresso posizioni non lontane dalle mie». Chiusura che non poteva evitare il caso-razzismo con Balotelli e la Commissione Segre: dopo i primi commenti a caldo che ieri avevano definito l’attaccante del Brescia «l’ultimo dei miei problemi, meglio pensare agli operai dell’Ilva», a domanda diretta ora Salvini la spiega così la sua visione su quanto successo «A mio figlio predico sempre rispetto per giocatori e arbitri. Quindi, giusto condannare insulti e comportamenti oltraggiosi. Ma mi pare che si sia sollevato un polverone esagerato». Quando viene chiesto se lo vorrebbe incontrare, Salvini smentisce secco «Se devo incontrare qualcuno penso a Liliana Segre. Se ci si fosse limitati all’antisemitismo (in merito all’astensione sulla Commissione Segre anti-razzismo e anti-odio, ndr) non avrei avuto problemi. Le commissioni etiche le lascio all’Unione Sovietica. Ma Liliana Segre è una persona che merita tutto il mio rispetto e le chiederò quanto prima un incontro».