Due giorni di polemiche, prese di posizioni e anche indagini sorte da quei cori razzisti uditi domenica scorsa durante Verona-Brescia dal centravanti bresciano Mario Balotelli e oggi, mentre la vicenda infiamma ancora, l’ex Milan e Inter torna a parlare in esclusiva con Nicolò De Vitiis de Le Iene. La Procura della Repubblica di Verona ha aperto due fascicoli di indagine sia per gli ululati contro Balotelli uditi nel settore “Poltrone Est” dello stadio Bentegodi e sia per le parole ignobili riferite dal capo-ultrà Hellas (ed esponente di Forza Nuova) Luca Castellini dopo le proteste scatenate dal calcio in curva di Balotelli con tanto di accusa ad un settore dei tifosi ultras del Verona. L’uomo, oggi bandito dallo Stadio fino al 2030 per netta decisione della società Hellas Verona e del suo presidente Setti, aveva detto in una intervista ad una radio veneta «Balotelli non potrà mai essere del tutto italiano, non siamo razzisti, ce l’abbiamo anche noi un negro in squadra». Il Verona calcio «si è discostato da tali affermazioni giudicandole gravemente contrarie ai principi etici e ai valori del nostro club», ha spiegato ancora la società nella nota ufficiale, mentre la città di Verona ha avuto qualche distinguo da fare nel tentativo di difendere l’immagine di una comunità che non si riconosce per nulla razzista o discriminatoria come quegli ultras. Le parole del sindaco Sboarina e di alcuni consiglieri della Lega – che ritengono Balotelli abbia aperto un caso mediatico più grande di quanto sia effettivamente successo, pur esprimendo piena condanna delle offese razziste – hanno suscitato non poche polemiche a livello politico, con il Governo che subito si è schierato affianco di SuperMario criticando Salvini e i suoi tentativi di “minimizzare” la vicenda.
SUPERMARIO BALOTELLI VS CASTELLINI: “IO SONO ITALIANO”
Secondo il rapporto della procura Figc, i cori di domenica contro Balotelli sono stati «chiaramente percepiti, oltre che dal calciatore, anche dal rappresentante della Procura federale posizionato in prossimità, ma dopo di questi si sono levati, da parte dei tifosi assiepati nell’attigua “curva sud”, cori di sostegno, seguiti da un lungo applauso»; alcuni consiglieri della Lega a seguito delle varie decisioni sportive e giudiziarie (la Digos ha sequestrato le immagini per identificare chi abbia effettivamente lanciato i cori razzisti contro l’attaccante del Brescia) hanno presentato una mozione affinché la giunta comunale denunci Balotelli perché «ha diffamato la città». Oggi alle Iene arriva la prima risposta diretta del calciatore che prova a chiarire nel dettaglio: «Non è bello quello che è successo, ma io non ho assolutamente accusato il Verona o la curva», spiega Balotelli a De Vitiis, e aggiunge «Ho accusato pochi scemi, ho accusato quei coglioni, di sicuro non erano 3 o 4 se li ho sentiti dal campo. Sono pochi, però ci sono: così non va bene, così non ci siamo. I pochi che l’hanno fatto sono teste di cazzo». Castellini bandito fino al 2030, un settore del Bengodi chiuso per un turno e le inchieste di Digos e Procura Federale: il caso promette di continuare a lungo, ma intanto Balotelli ricorda «Lo stadio del Verona e i tifosi mi stanno anche simpatici con i loro sfottò, ma se vuoi distrarre un giocatore in campo lo puoi fare in mille altri modi diversi, non così». Non solo, conclude l’ex Milan e Manchester City, «Io non sono diverso dagli altri giocatori a cui fanno gli stessi cori e ululati ma il problema è che io sono italiano. Dovrei tornare in Nazionale».
“Ho accusato pochi coglioni, ma non erano solo 3 o 4”. #Balotelli parla dei cori razzisti a Verona con @NicDeDevitiis e poi incontra il capo di un gruppo della curva: faranno pace? Non perdetevi il servizio a #LeIene, stasera dalle 21.15 su Italia1 ➡ https://t.co/YzC5GZSLis pic.twitter.com/dmlUkIY8O3
— Le Iene (@redazioneiene) November 5, 2019