Compie oggi 75 anni la leggenda del Cagliari e della nazionale italiana, Gigi Riva. Numerosi coloro che hanno voluto mandare un messaggio di auguri alla stella del pallone, a cominciare dall’attuale tecnico dei rossoblu, Maran. Intervistato dai microfoni del programma radiofonico “Un giorno da pecora”, ha specificato: “Gigi Riva? Un grandissimo augurio al simbolo della Sardegna e del Cagliari”. Gigi Riva vinse lo storico scudetto in Sardegna nella stagione 1969-1970, e il Cagliari attuale probabilmente non vincerà il tricolore, ma sta vivendo un campionato sensazionale, essendo sesto, in zona Europa League, a quota 21 punti, gli stessi di Atalanta e Cagliari e tre in più addirittura rispetto al Napoli. “Come sto in Sardegna? Benissimo – ha continuato Maran – è un paradiso. È quasi superfluo dire quanto si sta bene”. E chissà che l’anno del 75esimo di Gigi Riva non possa davvero portare fortuna ai rossoblu… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIGI RIVA, LA LEGGENDA COMPIE 75 ANNI
Oggi Gigi Riva compie 75 anni, forse il più grande centravanti della storia del calco azzurro raggiunge un traguardo importante, una sorta di ennesimo record dei tanti che ne hanno segnato la carriera tra Cagliari e Maglia Azzurra. Forse ancor di più del record ogni tempo in Nazionale con 35 gol in 42 partite, difficilmente ripetibile per diversi decenni ancora a venire, “Rombo di Tuono” può andare orgoglioso di aver compiuto l’impossibile, portare cioè il Cagliari a vincere il suo unico scudetto nell’annata di grazia 1969-1970. Qualche mese più tardi mise diversi timbri (tra cui quello più importante nella partita più bella della storia del calcio, Italia-Germania 4-3) ai Mondiali di Messico ’70 divenendo un’autentica leggenda vivente. Dalla Sardegna al resto d’Italia, oggi sono in tanti che ringraziano il mitico Gigi Riva detto “Rombo di Tuono” fino a qualche anno fa anche team manager della Nazionale di cui rimane il primatista per reti segnate. E oggi cosa fa Gigi? «Guardo il Cagliari, mi emoziono ma seguo anche il tennis; Djokovic è forte, ma Federer è superlativo». Tralasciando però Re Roger, un altro primatista imbattibile, “Rombo di Tuono” racconta il momento incredibile del suo Cagliari al quarto posto in Serie A: «Mi chiedono del Cagliari imbattuto in trasferta, quarto in classifica, del profumo d’Europa. Come lo vedo? Molto bello. A maggior ragione, quando le cose vanno bene, serve tenere i piedi per terra e pedalare. È un gran momento, per la squadra, la società, la città e i tifosi sardi. E penso alla gioia degli emigrati, sparsi ovunque. Per noi sono sempre stati fondamentali. Ci facevano sentire dei leoni», racconta nella bella intervista alla Gazzetta dello Sport.
GIGI RIVA, IL CAGLIARI E IL RAZZISMO
Raccontare di Gigi Riva è impossibile senza nominare quell’impresa mai riuscita finora in Italia di portare allo scudetto una squadra che dire “di provincia” è dir poco, forse assimilabile a quella del Leicester qualche anno fa in Premier. «Se vinci lo scudetto in Sardegna, nell’Italia degli anni Settanta, tutto è da record. Anche noi l’anno dello scudetto nelle prime undici partite non abbiamo mai perso in trasferta (7 vittorie e 4 pareggi, ndr). Poi, mi sono fatto male con la Nazionale. Ma questa è un’altra storia. Adesso, li vedo in grande condizione agonistica, con la qualità di Nainggolan e dei nuovi, Rog, Nandez e Simeone, possono giocarsela alla pari ovunque. Devono mantenere questa fame e avere sempre umiltà e rispetto per gli avversari». Inevitabile la domanda sull’umiltà della scelta di andare oltre che rimanere al Cagliari quando era il miglior attaccante italiano per distacco e Gigi Riva risponde «Ho scelto di stare in questa terra, senza mai pensare a questioni economiche o di successo. Adesso si possono dire tante cose, il calcio è completamente cambiato, e per certi aspetti non in meglio. Ma di quella decisione ne sono sempre molto orgoglioso». Non può mancare poi un accenno alle ultime ignobili vicende legate al mondo del razzismo negli stadi, con il “caso” Balotelli che ha scaldato anche lo stesso ex n.11 del Cagliari: «Quel che è successo a Verona a Mario è ignobile. Ci sono i mezzi per cacciare cialtroni e violenti che se la prendono con i calciatori di colore. Per poi magari andare a chiedergli foto o maglia. Le società non devono perdere tempo. Il tifo sta peggiorando e se i razzisti sono pochi combattiamo quei pochi. Fermare le partite?», si chiede ancora Gigi Riva e si auto-dà la risposta, «Sì, specie se con gli avvisi non si riesce a metterli a tacere».