Si preannuncia estremamente complessa l’operazione di disinnesco della bomba bellica trovata a Brindisi. La pala meccanica ha danneggiato l’ordigno sganciato da un aereo inglese durante i bombardamenti tra il 1940 e il 1941, quindi le operazioni sono rischiose. Per questo, come riportato da TgRai, gli artificieri della Brigata meccanizzata Pinerolo, incaricati del recupero, hanno richiesto l’evacuazione di quasi due terzi della città. Le schegge, in caso di esplosione, potrebbero infatti coprire un raggio superiore ai 1600 metri. C’è poi mistero sulla data. L’intervento avverrà dopo l’alba di una domenica o festivo da stabilire, e durerà 7 ore, con contestuale interruzione del traffico aereo e ferroviario. Una parte della statale 613 sarà temporaneamente isolata. Dure ore saranno necessarie per il disinnesco della bomba, le successive cinque per il trasporto in una cava di Carovigno, dove verrà fatta brillare. I dettagli dell’operazione sono ancora allo studio: ci sarà un imponente dispiegamento di forze dell’ordine e volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile. I quartieri esclusi dall’emergenza sono Paradiso, Casale e settore Ovest di Sant’Elia. Esclusa anche l’area dell’ospedale Perrino. (agg. di Silvana Palazzo)
BRINDISI, BOMBA IN CENTRO: 50MILA DA EVACUARE
Una bomba di oltre 100 chili di esplosivo che dalla Seconda Guerra Mondiale “sostava” nel centro di Brindisi senza che nessuno se ne fosse accorto fino al 2 novembre scorso: è emergenza per tutta la grande città di Puglia, con il disinnesco dell’ordigno bellico inesploso che vede da giorni impegnati autorità, esercito e artificieri a colloquio per capire in che modalità far brillare la bomba collocata nel terreno al quartiere Bozzano, a ridosso del maxi Cinema Andromeda, ma anche di numerosi condomini con moltissimi abitanti. Il rinvenimento, come spesso volte accade, è del tutto casuale: nel caso di Brindisi, si tratta di un operaio della ditta costruttrice che stava scavando con una pala meccanica quando ha sentito di aver toccato qualcosa di imponente. Il vero problema, oltre al rinvenimento choc di un’enorme ordigno bellico è che proprio nelle operazioni di scavo è rimasto danneggiato, complicando ulteriormente il piano di disinnesco messo a punto dal Comune di Brindisi. Intervenuti oltre agli artificieri, spiega Repubblica Bari, anche la Brigata meccanizzata Pinerolo 11° Reggimento Genio Guastatori, un particolare organo delle forze armate preposto alla bonifica del territorio nazionale da ordigni esplosivi residuati bellici con competenza nelle regioni Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Province di Chieti e Pescara.
PIANO EVACUAZIONE PER BRINDISI: “GIALLO” SULLE DATE
Secondo le prime stime, la bomba trovata nel centro di Brindisi è datata tra il 1940 e il 1941 e sarebbe stata scambiata durante i bombardamenti di quei mesi sulla Puglia: pesa quasi 200 chili è rimasta inesplosa nel terreno per oltre 70 anni. Il pericolo per gli abitanti resta comunque alto e si stimano siano almeno 50mila quelli coinvolti – quasi tutta la città di fatto – nella possibile evacuazione in vista. Non c’è ancora una data fissata per il disinnesco ufficiale, ma diverse categorie e associazioni spingono affinché si faccia al più presto possibile specie dopo il danneggiamento dell’ordigno durante gli scavi: il Genio Guastatori ha chiesto nella sua relazione l’evacuazione di circa 50mila persone che dovranno lasciare le loro abitazioni e liberare le zone nel momento del disinnesco, con la bomba che sarà poi fatta brillare definitivamente in una cava a Carovigno. Il Comune di Brindisi sta pensando di ridurre l’area di azione per influire con meno impatto sulla popolazione, ma non tutti sono d’accordo: «C’è una bella differenza – ha detto l’ingegnere Giuseppe Augusto al Quotidiano di Puglia – tra evacuare 50mila persone o 20mila. La Protezione civile ha il compito di dare supporto. Ogni mese noi aggiorniamo un elenco di persone che in situazioni di pericolo o comunque di criticità possono avere maggiore bisogno di aiuto. Stiamo parlando di anziani soli, diversamente abili, allettati, gente le cui funzioni vitali sono legate a dei macchinari». Secondo quanto poi riporta Repubblica Bari, «dovranno essere evacuati quasi tutti i quartieri, salvo Paradiso, Casale e la zona ovest di Sant’Elia, per un totale di 50mila persone. L’area sarà interdetta per almeno 5 ore. Non solo, ma in questa fascia oraria, dovrà essere interrotto il traffico aereo, quello ferroviario con l’isolamento anche della parte più vicina alla città della strada Statale 613».