Un gatto con la catena al collo lanciato in giardino: è questa la terribile scena che una signora di Latina si è trovata di fronte seguendo le tracce di sangue rinvenute nella sua proprietà. Passo dopo passo, la donna è risalita alla provenienza di questo teatro horror che vedeva come sfortunato protagonista un micio con mandibola e femore rotti. I volontari dell’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali – hanno deciso non senza sofferenza di pubblicare delle immagini choc: “Abbiamo riflettuto molto prima di pubblicarle. Far vedere solo quelle del gatto in clinica, al sicuro, non avrebbe purtroppo sortito ciò che volevamo: denunciare un simile atto e risalire a chi è stato”. I volontari dell’Enpa Latina esordscono così: “Questo è un post difficile, come la storia che racconta. Chi sa, parli e, chi vuole, regali una nuova vita a questo gatto”.
GATTO CON CATENA AL COLLO LANCIATO IN GIARDINO
Ma come sono andate le cose? Lo spiegano gli stessi volontari: “Una signora ha chiamato il pronto soccorso veterinario per il caso di un micio con quattro giri di catena attorno al collo… Un gatto che… è piovuto dal cielo. Lo spettacolo che si è presentato ai suoi occhi era da film horror: nel giardino della sua abitazione c’era sangue ovunque e seguendo queste tracce è arrivata ad un micio con il muso insanguinato che non poteva muoversi”. La caccia al colpevole è già iniziata:”E’ stata fatta denuncia e si invita chiunque abbia visto qualcosa che possa essere utile all’individuazione del colpevole a contattarci. Il micio ora sta bene e cerchiamo urgentemente stallo o adozione che gli faccia dimenticare il maltrattamento subito”. In questa terribile storia c’è comunque un barlume di speranza: “Il micio, nonostante il barbaro trattamento cui è stato sottoposto, è di una dolcezza infinita…E’ incomprensibile, da un punto di vista umano, come queste creature offese, maltrattate, private della loro dignità e sottomesse, costrette a tenere una pesante catena attorno a un esile collo, riescano ancora a fidarsi dell’umano, abbandonandosi fiduciosi a delle mani che potrebbero nuovamente far loro del male. Eppure loro ci riescono perché sono esseri puri, privi di quella cattiveria che ben caratterizza buona parte dell’umanità”.