Michel Platini ospite di Che tempo che fa si racconta da Fabio Fazio per merito dell’uscita del suo libro “Il re a nudo”. Fuoriclasse della Nazionale francese, Platini è come una canzone, un sottofondo della vita. “Ho avuto delle emozioni ed ho dato le emozioni, come una bella ragazza. Nel mio libro affronto tutto… da ragazzino ero piccolo, sono cresciuto un po’ più tardi degli altri. Giocavo con altri più vecchi di me. A torino quando ero nella Juve giravo con la Fiat Uno per non farmi riconoscere… Venivo dalla Francia, un paese dove la cultura è molto più importante del calcio. Invece qui, vivere il calcio come lo vivete voi… per me è stato un trauma. In Francia non esiste un tifoso, esiste lo spettatore che viene a vedere la partita”. “Quando sono arrivato eravate campioni del mondo, grandi calciatori”. Platini era molto fuori dal comune, dopo un goal annullato si è steso sul campo, venendo immortalato: “Quel goal era validissimo!”, racconta in data 8 dicembre 1985. “Il goal più bello? Adesso è un po’ difficile dirlo…”, conclude. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
LE CRITICHE AL VAR
Michel Platini è entrato nello studio di Che tempo che fa sulle note di Je ne regrette rien di Edith Piaf. L’ex calciatore è chiamato a presentare il libro “Il re a nudo” e naturalmente Fabio Fazio mostra le immagini di successi dell’ex bianconero partendo dalle parole pronunciate nel giorno del suo ritiro dal calcio giocato. Platini spiega che l’impatto con il calcio italiano non è stato facile, perché veniva da un Paese dove la cosa più importante è la cultura, mentre in Italia era ed è il calcio. I ricordi vanno poi alle parole dell’avvocato Agnelli al gol realizzato nel 1985 durante la finale della Coppa Intercontinentale e annullato. Platini ricorda anche di aver incontrato il guardalinee che aveva fatto annullare la rete. Nel corso dell’intervista Platini è tornato a criticare il Var, che dal suo punto di vista è una cag*ta (aggiornamento di Bruno Zampetti)
I MESI DIFFICILI ALLA JUVENTUS
L’artista e il genio del pallone a Che Tempo Che Fa. Michel Francois Platini, storico calciatore della Juventus e della Nazionale francese, si racconta nel salotto di Fabio Fazio. Questa sera riavvolgerà il nastro della sua carriera, rispolverando ricordi e aneddoti. Secondo figlio della famiglia Platini, Michel ha cominciato a tirare i primi calci ad un pallone seguendo le orme di papà Aldo, capitano del Jovincenne. Non passa molto tempo affinchè Michel inizi ad affinare la sua tecnica e a disputare la sua prima vera partita presso il club di Joeuf. Nel giro di pochi mesi il piccolo Platini diventa grande, attirando le attenzioni dei talent scout più importanti. Siamo dunque nel 1972 quando Platini firma per il Nancy. Il suo debutto nella massima serie francese si materializza nella stagione 1972/73, dove esordisce come ala nel match contro il Nimes.
Michel Platini, i suoi primi grandi traguardi
Chissà se Michel Platini racconterà a Che Tempo Che Fa della sua prima volta alla guida del centrocampo del Nimes, quando aveva solo diciotto anni. Nel 1976 esordisce in campo internazionale, con un gol con la sua Nazionale nel prestigioso palcoscenico del Parco dei Principi, contro la Cecoslovacchia. Per Michel Platini è un anno fortunato perché partecipa ai Giochi Olimpici di Montreal e vince in seguito la Coppa di Francia con il Nancy, segnando la rete decisiva nella partita contro il Nizza. La sua classe è immensa, i titoli personali e non si sommano molto rapidamente. Nel frattempo viene nomimato il Re del calcio piazzato per le sue splendide perle su punizione. Nel 1982 si trasferisce alla Juventus, ma il vero Platini fatica a sbocciare. Per il francese è necessario un periodo di ambientamento all’Italia e al calcio Italiano.
Michel Platini, il legame con la Juventus e i tanti successi
Nel cuore di Michel Platini c’è sicuramente il bianconero della Juventus. Un periodo, quello a Torino, che il francese ha vissuto in modo particolare: l’inizio difficoltoso, poi i successi con la Coppa Italia ed il titolo di miglior giocatore d’Europa, quindi il suo primo “Pallone d’Oro”. Michel Platini finalmente si esprime al massimo dei livelli e nel 1984 vince di nuovo il “Pallone d’Oro” e il campionato italiano. Per i tifosi della Juventus è un idolo incontrastato, ma anche per i francesi resta un beniamino, con la vittoria degli Europei nel 1984. L’anno seguente è un anno di vittorie e tragedie, con la sua Juventus sul tetto d’Europa con la Coppa dei Campioni, ma anche con la tragica caduta di una parte dello stadio all’Heysel di Bruxelles, con feroci scontri tra le tifoserie.