Lo zainetto di Anastasia Kylemnyk era pieno di soldi. Conteneva 60mila euro per l’acquisto, mai concluso, di una ingente partita di marijuana che era destinata allo spaccio. Lo riporta Il Messaggero, spiegando che dalle indagini sull’omicidio di Luca Sacchi stanno emergendo nuovi dettagli. Il quadro si sta allargando ed è sempre più complesso. Non si esclude che dietro Valerio Del Grosso e Paolo Mirino ci siano altre persone e altri interessi, ma è tutto da verificare. Al momento c’è questa somma di denaro messa insieme da un gruppo di ragazzi appena ventenni. Difficile credere che sia stata raccolta per un po’ di erba da fumare con gli amici. Gli inquirenti sono comunque convinti di poter arrivare in tempi brevi ad una svolta. Nei prossimi giorni i carabinieri del Ris eseguiranno esami irripetibili sui reperti rinvenuti non sul luogo del delitto. E quindi mazza da baseball, zaino trovato tra le sterpaglie a Tor Bella Monaca e il bossolo nascosto in un guanto di lattice blu.
OMICIDIO LUCA SACCHI, 60MILA EURO NELLO ZAINO DI ANASTASIA
Forse questi reperti potranno dire poco sull’omicidio di Luca Sacchi, ma potrebbero rivelare altri dettagli utili per le indagini e sul contesto in cui è maturato l’agguato mortale. Il pm Nadia Plastina non esclude che la vittima, Giovanni Princi, la fidanzata Anastasia Kylemnyk, individuati dai testimoni amici del pasticcere di Casal Monastero come i «quattro interessati a comprare droga», potrebbero agire per altre persone. Princi sarebbe il “ponte” della trattativa, visto che conosce almeno uno degli intermediari di Valerio Del Grosso, cioè Valerio Rispoli. L’entità della cifra, secondo Il Messaggero, avrebbe spinto gli inquirenti a sospettare che i ragazzi siano mediatori che dovevano essere ricompensati, essendo incensurati. Sarebbero allora finiti dentro un affare più grande di loro. Ma sono ancora tanti i punti da chiarire: che fine hanno fatto i soldi e il revolver calibro 38 usato contro Luca Sacchi.