Maude “Lores” Bonney sarebbe potuta essere una musicista provetta ma alla fine scelte l’aviazione, diventando una vera e propria pioniera. La donna celebrata oggi da Google con un doodle ad hoc, dopo aver vissuto per un breve periodo a Londra si stabilì poi in Australia, precisamente a Melbourne all’inizio del secolo scorso e qui rinunciò ben presto ad una promettente carriera di pianista. Pur non avendo alcuna paura ad affrontare in volo un uragano né tutti gli altri rischi che ne potevano derivare, aveva paura di salire su un palcoscenico per esibirsi in un concerto. Minuta ma dotata di una resistenza incredibile e fuori dal normale, riuscì sempre ad uscirne indenne da ogni sua impresa grazie all’immancabile sangue freddo sempre dimostrato così come al suo intuito e prodigioso senso dell’orientamento che la portarono, dopo la sua morte – avvenuta all’età di 96 anni, ormai cieca – ad essere celebrata in tutto l’ex impero britannico. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ISPIRÒ AMELIA EARHART: RISCHI LA UCCISERO
Le imprese di Maude ‘Lores’ Bonney, celebrata oggi dal doodle di Google, furono da ispirazione per molte donne che, come lei, rimasero affascinate dalle trasvolate in solitarie che solo lei riuscì a compiere. Volare da soli in quel periodo e a bordo di aerei così leggeri rappresentava un costante rischio non solo per via della leggerezza dei velivoli impiegati ma anche per il fatto che questi viaggiassero con un unico motore su tratte molto lunghe che comprendevano anche gli oceani. Il tutto senza radio ed esposti a condizioni meteo non sempre ottimiste. Sarebbe bastato infatti un violento temporale o un’avaria, così come un piccolo errore di rotta per segnare la morte certa dell’aviatore. Quattro anni dopo le sue imprese, Amelia Earhart, americana, seguendo le orme di Maude Bonney e dell’inglese Amy Johnson andò incontro proprio ai rischi di cui vi parlavamo prima. La donna si schiantò su un’isola tra la Papua Nuova Guinea e l’isola di Howland mettendo fine per sempre al suo tentativo certamente ambizioso di fare il giro del mondo quasi in solitaria (era accompagnata da un meccanico) e con un aereo bimotore. La sua scomparsa restò un mistero risolto solo di recenti con l’identificazione dei suoi resti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’INCONTRO, IL SEGRETO E IL REGALO
L’incontro, il segreto e il regalo: questo “tris” dietro alla storia incredibile di Maude ‘Lores’ Bonney e alle sue trasvolate in solitaria tra l’Australia, l’Inghilterra e il Sud Africa. L’incontro che le cambia la vita, dopo quello con il marito, è con il cugino del consorte: Burt Hinkler, per hobby detentore di record in aviazione (e negli anni Trenta era ancora più insolito di oggi, ndr). Dopo averlo conosciuto la “donna dei record” rimane affascinata dal volo e dal sogno di raggiungere le quote in cielo: proprio ispirata da lui, “Lores” prese lezioni di volo in gran segreto senza dirlo al marito Henry Barrington Bonney. Qui però, quando inevitabilmente l’uomo scopre le “trame” di Maude, accade l’imprevisto: invece che redarguirla e vietarle le lezioni, l’uomo si prende bene e compra addirittura un aereo all’amata moglie con cui potesse volare in solitaria. È da lì, da quel regalo inatteso, che scatta la leggenda di Maude ‘Lores’ Bonney e dei suoi record in “solitaria”.
MAUDE “LORES” BONNEY: IL SOGNO ALLA CONQUISTA DEL CIELO
Un’ispirazione per tanti, un sogno per lei: Maude ‘Lores’ Bonney non era infatti solo la “donna dei record” ma una normalissima e tenace moglie che non voleva arrendersi alla vita “casa-cucina” degli Anni Trenta, lanciandosi in quel sogno primordiale che ogni umano cova nel cuore, il volo. Arrivare al cielo e trasvolare per chilometri nell’ebbrezza di una sensazione unica e mai provata fin prima: Bonney continuò a volare anche negli anni ai suoi record, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale mise fine alla sua carriera per un semplice motivo. I suoi aerei vennero o distrutti oppure requisiti per gli addestramenti militari e seppur lei abbia voluto partecipare alle missioni, le venne sempre negato; si “vendicò” rimanendo in vita per oltre 96 anni, mancando solo il 24 febbraio 1994 nel Queensland australiano dopo aver soddisfatto tutti i sogni nella propria esistenza. Tutti però “figli” di quell’incredibile, prima aspirazione: il volo.
I 4 RECORD DI “LORES” BONNEY
Sono ben quattro i record stabiliti dalla pilota d’aerei Maude ‘Lores’ Bonney nella storia, quattro traguardi ottenuti da una pioniera dei voli, in un’epoca in cui i velivoli erano tutt’altro che sicuri, poco più di una scatola con le ali in quanto a tecnologia. La sudafricana Bonney è stata la donna che prima compì in solitaria un volo a lunga percorrenza, precisamente 1600 km. Il traguardo arrivò nel 1931, da Brisbane a Wangaratta, in Australia, realizzato con un DH 60G VH-UPV. Quindi l’anno seguente, nel 1932, Bonney divenne la prima donna ad aver circumnavigato l’Australia, un volo di ben 12.800 chilometri (giusto per farvi capire, l’Italia è lunga solo 1200 chilometri circa), sempre con lo stesso aereo. L’anno successivo il volo da record, i 20.000 chilometri che separano l’Australia dall’Inghilterra, quindi nel 1937 l’ultimo grande “milestone”, il volo dall’Australia al Sud Africa, 16.800 km circa, con un Klemm L32-V VH-UVE. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, poi, i suoi velivoli andarono distrutti o bombardati, di conseguenza Maude dovette gioco forza abdicare dal predominio dei cieli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MAUDE ‘LORES’ BONNEY NEL RISTRETTO CLUB DELLE PIONIERE
Maude ‘Lores’ Bonney è una di quelle donne che resteranno sempre impresse, indelebili, nella storia dell’uomo. La sudafricana è infatti di diritto nel prestigioso elenco di quel gruppo appartenente al “Gentil Sesso” che per la prima volta ha realizzato qualcosa di grandioso. Bonney è stata la prima ad aver affrontato un volo in solitaria dall’Australia all’Inghilterra, qualcosa di pazzesco nel 1933, un’impresa degna di altri traguardi sensazionali a firma rosa. Come lei, ad esempio, Valentina Tereshkova, la prima donna nello spazio (1963), o si pensi anche ad Amelia Erhart, un’altra pioniera dei voli, che nel 1932 sorvolò l’Atlantico in solitaria. Di Junko Tabei ve ne abbiamo già parlato poco fa, ma chi si fosse perso il pezzo, stiamo parlando dell’alpinista giapponese, la prima donna a scalare l’Everest nel 1975, nonché la prima donna a scalare le sette vette (1992). Dobbiamo invece tornare indietro fino al 1903 per la prima donna premio Nobel, Marie Curie, oggi su ogni libro di storia, mentre ha origini italiane la prima donna ad aver ottenuto una laurea, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (1678). Infine, risale al 1958 la prima apparizione di una donna in Formula 1: Maria Teresa De Filippis (originaria di Napoli), a bordo di una Maserati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GOOGLE CELEBRA MAUDE ‘LORES’ BONNEY CON UN DOODLE
Non in tanti conosceranno Maude ‘Lores’ Bonney eppure vi capiterà, giocoforza, di cliccare oggi su una ricerca Google imbattendovi nel suo nome: la protagonista del Doodle di Google non è una donna “come tante”, ma fu la prima a volare da sola dall’Australia all’Inghilterra nel lontano 1933. 157 ore di volo per un viaggio rivoluzionario che cambiò per sempre la storia dell’aviazione da un lato e aiutò ad ‘accendere’ il tema dell’emancipazione femminile in tempi ancora non “sospetti” ben prima della Seconda Guerra Mondiale. Si celebra oggi per volere di “mamma Google” questa grande donna della storia umana e civile: grazie al desiderio nato durante un volo con il cugino del marito, Maude Rose Bonney – detta “Lores” – si appassionò fino a tal punto al mondo tutto in evoluzione dell’aviazione che dopo tre anni di “rodaggio” si imbarcò da sola su un biplano Gipsy Moth chiamato “My Little Ship”. Fu primo volo da record, visto che Lores impiegò quasi 15 ore per volare a sud di Brisbane, nel Queensland, per incontrare suo padre a cena a Wangaratta, Victoria. Giusto due anni più tardi il record che ancora oggi resta scolpito nel mondo dell’aviazione civile con quel volo senza precedenti, in piena autonomia, dall’Australia all’Inghilterra: nel 1937 poi Maude Bonney riuscì a compire anche il tragitto Australia-Sudafrica, tornando in quello che era il suo paese Natale
CHI ERA MAUDE ‘LORES’ BONNEY
Nata come Maude Rose Rubens, a Pretoria (Sudafrica) in seguito adottò il nome “Lores” quando la famiglia si trasferì in Inghilterra, in un primo momento e poi definitivamente in Australia: dopo aver studiato prima a Melbourne ha incontrato e sposato Harry Barrington Bonney durante un corso di perfezionamento in Germania. Lui produttore di pelletteria nel 1917, si trasferì a Brisbane nel Queensland dove iniziò la vita matrimoniale con l’audace Maude Rose “Lores” Bonney. Durante un volo proposto dal cugino del marito, scatta quel fascino del volo che forse da sempre albergava in cuore: i record e le incredibili gesta di chi seppe imparare e poi guidare velivoli antiquati (rispetto alla tecnologia anche solo del Dopo Guerra) su voli intercontinentali sfidando di fatto ogni volta la morte in quota. Con la sua laurea honoris causa della Griffith University, Maude venne poi confermata come membro dell’Order of the British Empire (MBE) e membro dell’Order of Australia (AM) proprio per le sue epopea da vera e propria “pioniera” del volo per il genere femminile; un distretto elettorale del Queensland porta il suo nome, con i successi di Lores che sono serviti a ispirare i piloti del futuro, tanto donne quanto uomini. Va anche detto che l’incredibilità delle sue epopee è sottolineata da fatto che negli Anni Trenta lei come pilota non poteva avere accesso ad una radio e doveva compiere da se stessa la manutenzione del proprio velivolo per arrivare sana e salva a destinazione.
IL “MIRACOLO” DELLO SCHIANTO DI MAUDE ‘LORES’ BONNEY
«Un momento della vita di Maude che mi ha colpito? Il suo atteggiamento nei confronti delle avversità. Anche quando si è schiantata e quasi annegata, ha rabboccato l’aereo e ha continuato. Che coraggio e impegno!»: a parlare è Matt Cruickshank, intervistato dal team del Doodle di Google dopo aver creato e illustrato il logo odierno dedicato alla grande aviatrice sudafricana. Maude “Lores” Bonney ebbe ben due incidenti in mare aperto, rischiando la vita dopo essere precipitata; un miracolo assieme alla sua grande capacità di sapersi cavare fuori dagli impicci permisero poi le grande gesta con nuovi velivoli tra il 1933 e il 1937. Lo scoppio della seconda guerra mondiale pose fine alla sua carriera di volo proprio mentre stava pianificando il suo prossimo volo attorno e mezzo mondo, attraverso il Giappone, l’Alaska e gli Stati Uniti; «Sono cresciuto leggendo i fumetti d’avventura dei ragazzi sugli esploratori maschi. I risultati di Bonney sono il risultato di un fumetto d’avventura per ragazze e sono altrettanto importanti. Può essere un’ispirazione per tutti», spiega ancora l’illustratore di Google, affascinato dalle gesta e dalla “leggenda” di Maude Bonney.