Non c’è ancora una soluzione al giallo della morte di Giuseppe “Peppe” Lucifora, il cuoco di Modica trovato morto strangolato nella sua abitazione lo scorso 10 novembre. Gli inquirenti che stanno tentando di ricostruire gli ultimi giorni della vittima hanno rintracciato un amico con il quale, pochi giorni prima dell’omicidio, Peppe era stato visto acquistare una lavatrice e un ferro da stiro in un negozio di elettrodomestici. Quest’ultimo, però, è risultato completamente estraneo al delitto e non è stato in grado di fornire ulteriori elementi sulla scomparsa di Peppe. Un suo concittadino, sentito da Quarto Grado, ha assicurato che la vittima non era solita far entrare nessuno se non la conosceva molto bene e se non si fidava di lui. Una versione, però, che non coincide con quella fornita da un giornalista de “La Sicilia”: “Dopo la morte della madre aveva iniziato a ricevere a casa tante persone, anche di diversi ceti sociali: con lui si trovava l’ultimo ma anche appartenenti alla Modica bene”. (agg. di Dario D’Angelo)
PEPPE LUCIFORA, CUOCO UCCISO A MODICA
Continua il giallo sulla morte del cuoco di Modica, Giuseppe Lucifora, noto come Peppe e questa sera la trasmissione Quarto Grado tornerà sul caso cercando di fare luce su quanto accaduto nell’abitazione del 58enne, dove il suo corpo è stato ritrovato senza vita lo scorso 10 novembre. Dalle prime ricostruzioni l’uomo sarebbe stato picchiato e successivamente strangolato. E’ stata l’autopsia eseguita successivamente sul cadavere a fare maggiore chiarezza rivelando la morte per asfissia, provocata meccanicamente. Eppure sono ancora troppi i misteri attorno alla morte del cuoco, ritenuto un uomo molto riservato ma che proprio nel suo privato potrebbe nascondersi la chiave dell’intero giallo. Intanto, a mancare all’appello è il suo cellulare. Anche per questo l’attenzione degli inquirenti si è subito focalizzata sui contatti della vittima, motivo per il quale è finito nel mirino il tablet. A non essere stata ancora ritrovata anche la chiave della stanza dove l’uomo è stato rinchiuso e poi ritrovato cadavere.
PEPPE LUCIFORA CUOCO UCCISO A MODICA: È GIALLO
Negli ultimi giorni sono emersi nuovi retroscena rispetto all’omicidio del cuoco Giuseppe “Peppe” Lucifora. E’ possibile infatti che la sua morte sia sopraggiunta per un gioco dagli esiti funesti, come spiega Ragusa News. E gli inquirenti non escluderebbero neppure la presenza di due persone in casa con lui. Si tratterebbe di due uomini che avevano fatto uso di droghe ma che proprio per questo avrebbero poi potuto perdere il controllo della situazione. Peppe è morto soffocato ma l’autopsia ha anche rivelato la frattura della mandibola. Una morte certamente violenta ma che non sarebbe stata procurata da percosse a mani nude. Alla luce degli oggetti che gli inquirenti avrebbero ritrovato nell’appartamento e, nello specifico, nella stanza del delitto, gli inquirenti hanno ipotizzato ad un gioco i cui protagonisti però non sarebbero riusciti a gestire adeguatamente la situazione, evidentemente sfuggita di mano. Secondo quanto rivelato da Ragusa News, Peppe si era sempre dichiarato gay ed il timore è che si fosse fidato di nuove amicizie che avrebbero approfittato della sua buona fede. Il giorno precedente alla sua morte, infatti, era stato visto insieme a due uomini del Palermitano, presenze inedite a Modica. Non si esclude che possa aver trascorso le ore precedenti alla sua misteriosa morte proprio con loro.
GLI ACCERTAMENTI DEI RIS
Era atteso il ritorno degli uomini dei Ris nell’appartamento di Giuseppe “Peppe” Lucifora e proprio due giorni fa, come riferisce RagusaOggi.it, i Ris di Messina sono giunti nel quartiere Dente, dove si è consumato il delitto, per effettuare ulteriori rilievi volti a fare ulteriore luce sull’omicidio del cuoco di Modica. Stando alle testimonianze raccolte, nell’ultimo periodo Peppe si sarebbe accompagnato ad un uomo molto muscoloso e prestante con il quale sarebbe stato visto insieme anche in un negozio di elettrodomestici. Scene di vita quotidiana ma che oggi, alla luce dei fatti, diventano ulteriormente importanti poichè potrebbero contribuire ad aggiungere elementi nuovi rispetto al presunto assassino (o ai presunti assassini) dell’uomo 58enne. Al momento, tuttavia, non ci sarebbero ancora indagati per la morte di Peppe anche se gli esami dei Ris potrebbero fornire presto dei nuovi elementi dai quali ripartire. A proposito del lavoro dei carabinieri del reparto scientifico, ulteriori tracce organiche sarebbero state prelevate anche dall’auto (una Smart) e dallo scooter della vittima, entrambi sotto sequestro.