La famiglia di Luca Sacchi si muove e chiede che vengano ascoltati la fidanzata Anastasya e l’amico Giovanni Princi. Ma questa è solo una delle molteplici richiesta avanzate dai legali. È stato chiesto ad esempio il prelievo del campione biologico di Anastasya, ossia il suo Dna, attraverso cui procedere con la comparazione con eventuali tracce biologiche presenti sulla mazza da baseball. È stata davvero colpita? Dall’esame potrebbe così arrivare una risposta certa. I legali della famiglia Sacchi stanno anche procedendo con l’audizione di alcune persone sul cui nome c’è il massimo riserbo: potrebbero fornire elementi importanti. Alcune risposte potrebbero forse arrivare anche dall’auto di Anastasya, spostata nel cuore della notte da Giovanni Princi mentre Luca Sacchi lottava tra la vita e la morte. «Il nostro timore è che dopo l’arresto degli esecutori materiali dell’omicidio non si indaghi sul movente. A questa storiella della rapina casuale non crediamo, anche perché lei ha detto “se solo Luca si fosse nascosto”. Ma da chi?», ha spiegato l’avvocato Paolo Salice a “La Vita in Diretta”. A proposito dell’auto di Anastasya: «Secondo noi è importante, perché questo comportamento fa scattare un campanello d’allarme». Anche il padre di Luca Sacchi è intervenuto in studio: «C’è un tarlo che mi sta consumando: voglio capire perché quella sera è uscito. Io gli avevo fatto una puntura perché aveva dolore alla schiena. Lei è sparita, non è arrivata neppure una chiamata dai genitori. Neppure dalla famiglia di Giovanni Princi». Alfonso Sacchi rileva un altro particolare: «Lei all’ospedale si è presentata col collarino, nell’intervista al Tg1 è senza. Non so dove ha preso la botta, ma vedo che non ci sono segni». (agg. di Silvana Palazzo)
OMICIDIO LUCA SACCHI, LA FAMIGLIA: “UCCISO PERCHE’ SCOMODO”
Ci sono dei nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne freddato brutalmente con un colpo di pistola alla testa a Roma mentre si trovava assieme alla fidanzata Anastasya Kylemnyk davanti ad un locale all’Appio Latino di Roma: nonostante i due assassini, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, siano stati da tempo fermati, la famiglia del ragazzo sostiene da giorni che vi sia qualcosa di più e che il loro Luca potrebbe essere morto anche perché forse era conoscenza di aspetti che non avrebbe dovuto sapere; inoltre non è ancora ben chiarita la posizione della sua fidanzata per via delle troppe falle e contraddizioni nella sua deposizione. “Luca poteva aver scoperto qualcosa e per questo è stato ammazzato” hanno detto i legali della famiglia Sacchi, sostenendo in modo deciso che la morte di Luca possa essere legata al fatto che lui fosse un testimone scomodo per qualcuno: nell’intervista concessa di recente a “Il Messaggero” i due avvocati hanno motivato la loro tesi indicando come l’accanimento dei carnefici sul ragazzo sia davvero inusuale.
OMICIDIO LUCA SACCHI, I DUBBI SU ANASTASYA
Infatti a proposito dell’aggressione perpetrata nei suoi confronti la sera di quel 23 ottobre, l’autopsia ha rivelato che la salma di Luca Sacchi presenta lesioni probabilmente dovute a dei colpi sferrati con una mazza da baseball, e che potrebbe aver avuto luogo in precedenza una lite che ha coinvolto il ragazzo e altro persone. Tuttavia la tesi dei legali della famiglia non può essere avvalorata dalle immagini chiarificatrici dato che sul luogo della presunta lite non sono stati acquisiti i filmati dalle telecamere di sorveglianza presenti; inoltre vengono tenute in debita considerazione pure le testimonianze di un altro ragazzo e del tabaccaio della zona al momento del delitto. Per qualcuno quella che è andata in scena è stata una sorta di esecuzione tanto che la Smart su cui erano a bordo Pirino e Del Grosso ha fatto da altre immagini delle telecamere della zona almeno due giri di uno degli isolati, come se stessero cercando proprio Luca. Infine, un ultimo aspetto connesso all’ipotesi avanzata dagli avvocati della famiglia Sacchi fa riferimento alle incongruenze della versione di Anastasya, accusata di sollevare troppo clamore mediatico intorno alla vicenda dagli stessi genitori di Luca: il dubbio dei legali è come mai la ragazza non abbia riportato nemmeno un graffio se invece il suo fidanzato aveva riportato lividi e contusioni dopo l’aggressione.