Matteo Salvini spara ai migranti zombie: così il leader della Lega è stato rappresentato dall’artista napoletano Salvatore Scuotto, in arte MoraleS. La scultura, chiamata “La pacchia è finita”, è in esposizione alla mostra collettiva “Virginem = Partena”, curata da Biancamaria Santangelo al Nabi Interior Design. Si tratta di un’installazione che ha un forte impatto visivo ed emozionale: si vede Salvini che spara a due migranti zombie. «È l’allegoria della politica di Salvini che è rappresentato come una bambino che gioca alla playstation. Un bambino che spara a degli zombie in un videogame», ha spiegato l’artista, come riportato dal Corriere della Sera. Consapevole delle critiche che si sarebbe attirato, precisato: «L’arte deve anche provocare. Essere visionaria». La scena rappresentata per Scuotto è «satirica e irridente». Viene mostrato un Salvini «bambinone» che indossa una maglia verde col numero 49. Una scelta non casuale: sono «i milioni spariti della Lega». MoraleS ha detto di essere stato ispirato da Salvini «non solo con la sua politica migratoria ma anche con una immagine che ho visto passare in tv e sui giornali».
SALVINI SPARA A MIGRANTI ZOMBIE: “ISTIGAZIONE ALL’ODIO”
Il riferimento di Salvatore Scuotto è ad una fiera in cui Matteo Salvini imbracciava un fucile. «Una immagine forte ed opposta a quello che proprio in quei giorni succedeva: donne e bambini migranti morti nel tentativo di fuggire da terre infestate dalla guerra e dalla fame». Al Corriere della Sera ha spiegato anche che dietro questa scultura c’è anche una sua metamorfosi artistica. «È una chiamata alle arti per gli altri colleghi, soprattutto in Campania e al Sud. L’arte deve anche farsi carico di quello che ci succede intorno». La risposta di Matteo Salvini non si è fatta attendere, anzi è stata quasi immediata. Il leader della Lega ha usato toni duri contro l’artista napoletano. «Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La “scultura” che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio e alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli per ammirare i fantastici Presepi tradizionali, non queste porcherie», ha scritto sui social l’ex ministro dell’Interno su Facebook.