Giovanni Soldini a tutto tondo a Le parole della settimana, il velista è tornato sul salvataggio dei migranti in mare dopo il “caso Carola Rackete ed ha spiegato ai microfoni di Massimo Gramellini: «Mai trovato un porto chiuso? Io sono naufragato due volte: la prima volta sono stato salvato da un porta-container tedesco, la seconda volta sono stato portato a terra da una petroliera che andava a Houston. La petroliera era molto grande e non entrava in porto, stava a 30-40 miglia da Houston e tante piccole petroliere la svuotavano: nessuno m’ha voluto portare a terra. Io avevo visto, passaporto, tre carte di credito: sono stato dieci giorni ad aspettare e non è stata una bella cosa. Lì ti rendi conto che se non sei uno che viene dal mondo occidentale e ricco, prima o poi qualcuno ti fionda in acqua». Soldini ha aggiunto: «I Paesi sviluppati hanno criminalizzato i salvataggi in mare, chi ti salva diventa responsabile: questa è una roba folle dal punto di vista di un marinaio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Giovanni Soldini a Le parole della settimana
Giovanni Soldini ospite della nuova puntata de “Le parole della settimana“, il programma condotto da Massimo Gramellini su Rai3. Il grande velista si racconterà nell’intervista di copertina a pochi giorni dalla tappa di trasferimento di oltre 6mila miglia da Singapore a Città del Capo. Un’intervista che si preannuncia imperdibile e che vedrà lo sportivo raccontarsi a cuore aperto tra il successo professionale e la sua vita privata. Il campione di regate oceaniche tra cui ricordiamo ben due giri del mondo in solitaria si è raccontato durante una lunga intervista a Vita parlando della legge del mare. “Penso che chiunque si dovesse trovare davanti un gommone pieno di gente che rischia di affondare non può fare altro che salvare gli occupanti, e che girarsi dall’altra parte e lasciare le persone in balia del mare è disumanoa prescindere dal colore della pelle, dal tipo di passaporto, dalla razza o dalla religione o da qualsiasi altra cosa. In mare le persone si salvano. E non è lasciando morire affogate centinaia di persone che si può gestire il problema delle migrazioni” ha detto Soldini che in passato ha salvato la collega e rivela francese Isabelle Autissier.
Giovanni Soldini su Tommaso Stella e Carola Rackete
Il grande velista italiano sui social ha postato un post dedicato a Tommaso Stella e al suo gesto di quest’estate. Lo scorso luglio, infatti, il marinaio ha salvato a Lampedusa ben 41 naufraghi; un’impresa che Giovanni Soldini ha commentato così sui social: “Grande capitan Stella. Era l’unica cosa da fare!”. Parlando proprio di Stella ha sottolineato tutto il suo apprezzamento e la sua stima: “conosco bene Tommaso perché abbiamo lavorato e navigato insieme per cinque anni: è un ottimo marinaio e una persona perbene”. Stesso pensiero anche per Carola Rackete: “entrambi hanno fatto il loro dovere e queste leggi sono inutili e pericolose perché minano la solidarietà marinara tra gli uomini, smontano un principio che per qualunque marinaio è sacro: prima si salva la gente in mare, poi a terra si trovano le soluzioni”. Il velista non si nasconde dietro un dito, anzi ci mette le faccia e parlando del problema dell’immigrazione rivela: “mi sembra evidente che se la gente è disposta a morire pur di scappare dalla Libia, rimandarli lì è un atteggiamento criminale”.
Giovanni Soldini: “blocco navale? E’ un’operazione pericolosa”
Il problema degli sbarchi e degli immigrati sulle coste italiane tiene banco dentro e fuori le aule del Parlamento Italiani da mesi. Si tratta di un problema serio e impellente, a cui bisognerà trovare quanto prima un rimedio. Tra le possibile soluzioni i politici hanno ipotizzato un possibile blocco navale. Si tratta di un’ipotesi su cui Giovanni Soldini si è espresso così: “mi sembra un’operazione pericolosa e senza senso, dove alla fine le responsabilità ricadono sui comandanti della Marina che sono uomini di mare molto preparati e sono sicuramente più pronti a salvare le persone che a ricacciarle in mare”. Secondo il grande velista bisogna affrontare il problema delle migrazioni con delle politiche europee: “bisogna che l’Europa gestisca questo fenomeno in maniera intelligente e razionale, quindi cambiare Dublino, e il parlamento europeo ha una proposta molto positiva in questo senso. Insomma gestire il problema, certo ci vorrebbero politici capaci”. Soldini parlando poi del soccorso in mare non ha dubbi: “sono un marinaio, se incontro persone che rischiano di affogare e ne sono in grado le salvo, poi ci penso”.