Nessun risarcimento per le torture dello Stato: questa è la decisione dell’avvocatura dello Stato sul caso Giuseppe Gulotta, condannato all’ergastolo e recluso in carcere per 22 anni da innocente. Accusato della strage di Alcamo Marina del 27 gennaio 1976, quando due carabinieri vennero uccisi a colpi di arma da fuoco, l’ex muratore venne costretto con la violenza a confessare omicidi mai commessi: 22 anni dietro le sbarre da innocente, un dramma di malagiustizia che ha sconvolto l’opinione pubblica. Gulotta è stato “risarcito” nel 2012 con 6,5 milioni di euro, ma ha chiesto un ulteriore risarcimento di 66 milioni di euro per le torture subite, facendo affidamento anche al parere della Cassazione. Violenze davvero da ogni tipo, come spiegato da Le Iene: «Schiaffoni, minacce, obbligo di bere acqua e sale per mezzo di un imbuto, scariche elettriche ai genitali e ai piedi». Ma non tali da risarcire, secondo i legali dello Stato…
GIUSEPPE GULOTTA TORTURATO DALLO STATO: “NESSUN RISARCIMENTO”
Come evidenzia il programma di Italia 1, Giuseppe Gulotta ha citato in giudizio l’Arma dei carabinieri e la Presidenza del Consiglio per la nuova richiesta di risarcimento di 66 milioni di euro, ma l’avvocatura dello Stato non sembra avere dubbi: quelle torture non ci sono mai state, a differenza di quanto certificato dalla Cassazione. Senza dimenticare la confessione di un carabiniere ai microfoni di Giulio Golia in un precedente servizio: «Avevamo lasciato il codice penale fuori dalla caserma». L’avvocatura dello Stato ha sottolineato che Gulotta «ha già ricevuto una macroscopica cifra (i 6,5 milioni di euro, ndr)». Questa sera a Le Iene un servizio dedicato a questa terribile vicenda, un episodio di mala giustizia che continua a fare discutere: clicca qui per vedere il precedente servizio di Giulio Golia sul caso del muratore siciliano.