Al centro delle polemiche in casa M5s, Luigi Di Maio tira dritto e detta la linea. Il ministro degli Esteri, criticato dai big grillini per il troppo potere assunto, l’ex vicepremier è stato riconfermato capo politico da Beppe Grillo nonostante il voto degli iscritti su Rousseau a proposito delle elezioni Regionali lo abbia “sconfessato”. Questa sera Di Maio sarà ospite di Non è L’Arena e farà il punto sul Movimento pentastellato, nonché sul Governo con Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali. Intervistato da Il Messaggero, il politico campano ha tenuto a sottolineare che «sono 10 anni che si dà il Movimento per morto e in difficoltà ma noi stiamo sempre in piedi», annunciando grandi cambiamenti: «Ci sarà una grande riorganizzazione fra 15 giorni con il team del futuro: nascerà il primo organo politico del M5S. Venti persone che mi affiancheranno». E Grillo lo affiancherà: «Significa che ora c’è bisogno del contributo di tutti. Io chiedo a tutti di stare in prima linea, i territori hanno bisogno di noi, tutti dobbiamo impegnarci in questa fase. E come sempre non mancherò. Anche oggi sono in Sicilia per stare vicino alle popolazioni colpite dal maltempo».
LUIGI DI MAIO: “GOVERNO M5S-PD FINO AL 2023”
Reduce da un momento di difficoltà, confermato dai dati dei sondaggi politici, il M5s correrà da solo in Emilia Romagna e non ci saranno ripercussioni sull’esecutivo in caso di sconfitta di Bonaccini: «Il M5S corre per portare avanti le sue idee e il suo programma. Certo il risultato non sarà semplice, ma lavoreremo con umiltà. Credo in un governo che fa le cose, che risponde alle esigenze dei cittadini e che li ascolta. La Lega e la Meloni passano le giornate a raccontare bugie, dopo aver votato la Fornero e dopo aver sostenuto Monti, gli italiani lo capiranno presto». Anche perchè secondo Luigi Di Maio il Conte-bis andrà avanti fino al 2023: «Per me la durata è quella naturale della legislatura. È bene che al contratto sia allegato anche un calendario, con le cose da fare come e quando. È importante che si riuniscano in un tavolo i capigruppo per definire un cronoprogramma di lavoro sul contratto. Io mi impegnerò nei prossimi giorni per far eleggere il prima possibile un capogruppo alla Camera». Anche se per i dem c’è un messaggio chiaro: lo ius soli «non è una priorità».