Punto e a capo. Così il Governo Conte-2 ammette oggi di non avere sostanziali misure di soluzioni per la crisi di Alitalia che in poco tempo “supera” per emergenza la già perdurante e non risolta vicenda Ilva a Taranto: l’ex compagnia di bandiera, ad oggi, non ha nessuna speranza di un salvataggio privato. Lo ha spiegato stamattina in Senato il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, dicendo che «Al momento un soluzione di mercato non c’è. Stiamo valutando diverse opzioni con attenzione». Questa volta nessuna proroga al consorzio dietro al possibile salvataggio di Alitalia, per il semplice motivo che il Consorzio non c’è più: «quella strada lì non c’è più. È dieci anni che si tenta di privatizzare la compagnia. Alitalia ha una dimensione che il mercato fa difficoltà ad accettare». Resta per il Governo la via alternativa alla crisi sostanziale della compagnia aerea, ma spiega il Premier Conte nel pomeriggio «Ora non abbiamo una soluzione di mercato a portata di mano, valutiamo alternative». Il Presidente del Consiglio ha poi spiegato nel dettaglio come «Dobbiamo garantire il servizio, i posti di lavoro, gli asset, ma non possiamo continuare a permettere che sia un buco nero delle casse dello Stato».
ALITALIA, SALTA TUTTO: ORA CHE SUCCEDE?
E così dopo Ilva e Whirlpool ora è ufficialmente anche Alitalia inserita nella crisi aziendale completa senza un’autentica alternativa spendibile davanti: dopo il passo indietro di Atlantia – restata scottata dal non passo indietro del Governo sul parallelo ritiro delle concessioni autostradali per il caso Morandi – alla scadenza prevista degli scorsi giorni «non è stata formalizzata l’offerta vincolante da parte del consorzio. Dunque resta la disponibilità di Fs, di Delta, vediamo se si confermerà l’interesse di Lufthansa ma è chiaro che in questo momento non abbiamo una soluzione di mercato a portata di mano», spiega ancora il Premier Conte a margine dell’evento Aci oggi a Roma, «La soluzione di mercato in realtà è la soluzione preferita dal governo. Stiamo valutando proprio in queste ore, evidentemente, anche alternative». Il vice di Patuanelli, il grillino Stefano Buffagni, ha poi aggiunto nel pomeriggio «Alitalia è stata messa sul mercato con una gara. Le aziende che hanno partecipato non sono riuscite a fare un’offerta sostenibile. Siamo di fronte a un bivio, è arrivato il momento di prendere decisioni difficili». Il Ministro dei Trasporti De Micheli, impegnata anche sul fronte caldissimo dei viadotti crollati e a rischio su A6 e A26, trova il margine per informare anche sul caso Alitalia «ho incontrato Patuanelli, siamo impegnati sul fronte regolatori. Nei prossimi giorni prenderemo una decisione». I sindacati e le associazioni di categoria sono sul piede di guerra anche perché il futuro di Alitalia e della sua cessione si fa sempre più fosco: l’ipotesi di un supercommissario senza che vi sia ora una prospettiva industriale certa, è alquanto pericolosa per i lavoratori, spiega il segretario nazionale Fabrizio Cuscito «Si andrebbe incontro a una ristrutturazione senza avere un piano industriale e quindi senza garanzie per il futuro».