Qualche spiraglio di speranza per una soluzione del caso ex Ilva si scorge all’orizzonte: il giudice civile di Milano Claudio Marangoni questo pomeriggio ha rinviato al 20 dicembre prossimo l’udienza sul ricorso d’urgenza presentato nelle scorse settimane dai commissari straordinari della acciaieria di Taranto contro ArcelorMittal (dove viene richiesto che si rispetti fino in fondo il contratto di affitto). «Rinvio in funzione della trattativa da svolgersi sulla base delle intese e degli impegni assunti», ha spiegato il giudice del Tribunale di Milano, confermando la possibilità di un accordo “in potenza” tra il Governo, i sindacati e la multinazionale franco-indiana. Stamani erano presenti all’udienza a porte chiuse anche i tre commissari straordinari (Franco Ardito, Antonio Lupo e Alessandro Danovi) e Lucia Morselli presidente del cda e amministratore delegato di ArcelorMittal Italia; durante l’udienza le parti in causa hanno trovato un sostanziale accordo al rinvio fino al prossimo 20 dicembre per potere così attendere i risultati della trattativa tra Conte e Mittal sul futuro (e l’apertura) della acciaieria in crisi da anni.
EX ILVA, I TRE SCENARI DOPO IL 20 DICEMBRE
«E‘ andata come si prevedeva, si è chiesto un rinvio e ci è stato dato», ha spiegato il legale dei commissari ex Ilva Giorgio Nova, aggiungendo al termine dell’udienza al Corriere della Sera «clima positivo all’interno dell’aula, in virtù della velocità dell’udienza davanti al giudice». Secondo l’Ansa, la Mittal tramite l’intervento dell’ad Morselli ha garantito in questi giorni «il normale funzionamento degli impianti e la continuità produttiva», assicurando impegno di tenere l’ex Ilva in funzione almeno fino al prossimo 20 dicembre. Come sottolinea Adnkronos, sono sostanzialmente tre gli scenari possibili che restano in piedi da qui al 20 dicembre prossimo: in primo luogo, il giudice prende atto dell’accordo extragiudiziale (tra Governo e Mittal); le parti chiedono ulteriore rinvio per definire i dettagli dell’accordo; non si trova la soluzione e quindi si procede per via legale tra commissari (in giudizio assieme alla procura di Milano, Regione Puglia, Comune di Taranto e Codacons) e ArcelorMittal. A termine dell’udienza, secondo fonti Ansa, l’ad Morselli ha aggiunto davanti ai giudici «pur non essendo obbligata – ho ottemperato al precedente invito del giudice civile Claudio Marangoni di non porre in essere iniziative pregiudizievoli per la piena operatività degli impianti dell’acciaieria di Taranto. Ho anche accettato la dichiarazione di Giuseppe Conte di una disponibilità a un dialogo finalizzato alle trattative». A commento della giornata con rinnovate speranze sul fronte ex Ilva, il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha sottolineato «Dopo l’incontro a palazzo Chigi c’è un momento in cui le parti, il governo e l’azienda, si trovano a dover capire se è possibile un percorso comune. Lo slittamento temporalmente e limitato della fase processuale, quindi, era una cosa attesa».