Mancano pochi giorni al via del processo per l’omicidio di Gianna Del Gaudio, la professoressa di Seriate accoltellata alla gola e trovata morta nella sua abitazione tra il 26 e il 27 agosto. Seduto al banco degli imputati mercoledì 4 dicembre, giorno della prima udienza, vi sarà Antonio Tizzani, il marito accusato del delitto. Raggiunto da Giorgio Sturlese Tosi di Quarto Grado, Tizzani è apparso sereno: “Io sono tranquillo – ha detto – Se uno non ha fatto niente di cosa deve avere paura“. Confermando che il calendario delle udienze è stato già fissato, il Tizzani ha ammesso di essersi lamentato con i figli per le dichiarazioni rese ai carabinieri secondo cui il padre durante i litigi era solito alzare le mani sulla vittima: “Gliel’ho detto: ‘Ma che caz*o dici? Un conto sono i litigi, un conto è altro’. Tutti i mariti e le mogli litigano“. Poi una frase particolare: “Mia moglie se alzava le mani mi faceva male“.
GIANNA DEL GAUDIO, LE PAROLE DI ANTONIO TIZZANI
Tizzani ha confermato ancora una volta la sua versione, secondo cui ad aver ucciso Gianna Del Gaudio sarebbe stato un uomo incappucciato che lui ha visto scappare dal giardino della loro abitazione di Seriate: “Io penso che se il mio avvocato mi faceva parlare non arrivavamo neanche a processo. Uomo incappucciato? Quello ho detto e quello dirò sempre, quello è. La mia difesa ha fatto indagini per tentare di trovare questa persona, loro (i carabinieri, ndr) no. Eh, ma loro si erano fissati su di me“. Un concetto, questo ribadito anche ai microfoni di Telelombardia: “La mia idea è sempre quella, non ne esistono altre. Un uomo è entrato dal retro di casa mia e l’ha uccisa. Non so chi possa essere stato“. Da mercoledì 4 dicembre, dunque, via al processo: Tizzani riuscirà a convincere i giudici della sua innocenza?