Archiviate le accuse per i 22 indagati nell’inchiesta madre sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Nella tragedia del 18 gennaio 2017, quando una valanga travolse il resort, morirono 29 persone. Il gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto quindi l’archiviazione anche per i tre ex governatori dell’Abruzzo. Escono definitivamente dall’inchiesta Luciano D’Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, oltre all’ex sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e la funzionaria della Protezione civile Tiziana Caputi. I tre governatori erano finiti nell’inchiesta a causa della mancata predisposizione della mappa del rischio valanghe. Un’omissione che, stando alla prima formulazione dell’accusa, avrebbe contribuito alla tragedia in cui morirono 29 persone. «Non si ritiene che gli elementi investigativi indicati negli atti di opposizione (in quanto irrilevanti) possano incidere sulle risultanze investigative, precise ed esaustive, raccolte dal pm, non potendo sminuire le considerazioni da questi assunte nella richiesta di archiviazione e condivise da questo giudice», scrive il gip. E quindi «le risultanze investigative non permettono di sostenere l’accusa in giudizio».
RIGOPIANO, ARCHIVIAZIONE PER 22 INDAGATI
È stata archiviata anche la posizione di Daniela Acquaviva, la funzionaria della Prefettura di Pescara nota per aver risposto al telefono al primo allarme lanciato dal ristoratore Quintino Marcella. Ma resta imputata nel processo bis per depistaggio. Invece per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, per il consulente incaricato di adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni Andrea Marrone e il legale responsabile della Gran Sasso Resort & Spa Bruno Di Tommaso l’archiviazione riguarda solo alcune ipotesi di reato. E ciò vale anche per Carlo Giovani, dirigente della Protezione civile. A chiedere l’archiviazione erano stati il procuratore capo Massimiliano Serpi e il sostitua Andrea Papalia. Una richiesta alla quale si erano opposti alcuni legali dei familiari delle vittime, ma il gip del tribunale di Pescara Nicola Colantonio ha respinto le opposizioni e quindi oggi ha disposto l’archiviazione. Nessuna responsabilità penale dunque per i morti. Il pm nella richiesta di archiviazione su Rigopiano aveva parlato di «superficialità e scarsa professionalità ma non responsabilità penale». Una considerazione che è stata condivisa.