Ancora sangue in Afghanistan dove nelle passate ore un kamikaze ha fatto strage di militari. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Ansa, infatti, un kamikaze alla guida di un’autobomba si è fatto esplodere nei pressi di una base militare afghana di Nad Ali, nella provincia meridionale di Helmand. Al momento si parla di almeno 10 morti tra soldati e paramilitari governativi ma il numero potrebbe presto subire un ulteriore drammatico incremento. L’attentato, secondo le ultime notizie, sarebbe già stato rivendicato dai talebani e giunge a distanza di due giorni dalla ripresa delle trattative di pace tra i ribelli jihadisti ed i diplomatici Usa a Doha, in Qatar. Stando a quanto riferito da Sputniknews – che cita fonti locali – il kamikaze avrebbe preso il controllo di un furgone imbottito con 8000 chili di esplosivo. La base militare presa di mira dall’attentatore ospita non solo le forze armate di sicurezza nazionale (ANSF SOF), ma anche 70 unità di paramilitari delle milizie Sangori.
AFGHANISTAN, KAMIKAZE SU AUTOBOMBA: TALEBANI RIVENDICANO ATTENTATO
Secondo le prime ipotesi sull’attentato kamikaze in Afghanistan già rivendicato da un gruppo terroristico facente parte dei talebani, l’attacco sarebbe volto ad interrompere il processo di pace attualmente in corso. Sono passati appena due giorni da quando i ribelli jihadisti e i diplomatici statunitensi si sono seduti allo stesso tavolo al fine di ridefinire una road map. Come riferisce Repubblica.it, una fonte dell’amministrazione americana aveva spiegato a Tolo Tv come nei prossimi giorni era attesa una ulteriore discussione incentrata nel dettaglio sulla riduzione della violenza come un passo in avanti verso il cessate il fuoco. Il riavvio del processo di pace era partito dopo la visita a Kabul di due giorni da parte di Zalmay Khalilzad. Anche il presidente Trump aveva fatto una visita a sorpresa ai militari della base di Bagram, poco lontano da Kabul. La pace però, a quanto pare fatica a giungere.