Giuseppe Conte ha trattato numerosi argomenti nel corso dell’intervista rilasciata quest’oggi al Corriere della Sera, fra cui le continue querelle all’interno della stessa maggioranza. «C’è qualche segno di incertezza – ha detto a riguardo il presidente del consiglio – i cittadini si aspettano massima chiarezza dal governo e dalle forze di maggioranza. Io ho le idee ben chiare. Il dibattito pubblico di queste settimane non ci ha fatto bene, perché ha restituito l’immagine di una maggioranza in cui sono tanti i tentativi di rimarcare uno spazio politico autonomo, di appuntare bandierine. Dobbiamo correre tutti insieme». Si parla anche della lotta all’evasione fiscale, un problema che il presidente Mattarella ha recentemente definito “indecente”: «Dobbiamo perseverare nella lotta all’evasione – spiega – che insieme alla fiducia dei mercati finanziari ci consentirà di recuperare maggiori risorse». E a proposito della sua leadership, con Di Maio e Renzi in competizione, spiega: «A me interessa rilanciare il lavoro di squadra, per governare nell’interesse degli italiani. Con Luigi Di Maio ci conosciamo meglio e abbiamo buoni rapporti personali. Con Renzi non ho avuto molte occasioni, ma mi farà piacere incontrarlo presto. Io non ho problemi con nessuno perché faccio del dialogo il principio metodologico della mia azione. La manovra è stata il frutto di questo confronto e sono convinto che affineremo ancora meglio questo metodo, già a partire da gennaio». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIUSEPPE CONTE SU ALITALIA ED EX ILVA
Nella lunga intervista rilasciata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, è stato affrontato anche l’argomento Alitalia, nonchè quello riguardante l’ex Ilva. Per quanto concerne la compagnia aerea di bandiera, il Premier si dice fiducioso, specificando: «Sono ottimista, perché stiamo seguendo questi dossier con la massima attenzione e perché credo nella risposta del “sistema-Paese”. Con l’ultimo decreto legge, abbiamo posto la compagnia di bandiera in condizione di rilanciarsi e di predisporsi a una soluzione di mercato». Situazione più complessa invece quella riguardante l’acciaieria di ArcelorMittal, anche se il massimo esponente dell’esecutivo sembra convinto di riuscire a risolvere la crisi in tempi brevi: «Ho guardato negli occhi i tarantini, la fiducia deriva anche dalla forza che mi hanno trasmesso chiedendomi di trovare una soluzione. Stiamo affinando un piano che prevede anche la discesa in campo di aziende a partecipazione pubblica. Non ne faccio una questione ideologica o di dirigismo economico. Nell’ambito di un approccio flessibile, se c’è da tutelare l’interesse nazionale alla produzione e la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, è bene che lo Stato faccia la sua parte». Conte parla anche degli esuberi, senza però fare numeri: «Niente numeri, il negoziato è in corso, ma non saranno certo 4.000. Dobbiamo salvaguardare i livelli occupazionali e se mai saremo costretti a confrontarci col tema degli esuberi, ci saranno misure sociali di accompagnamento». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIUSEPPE CONTE: “NON RIMARRO’ APPESO A DI MAIO O A RENZI”
Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, è ormai vicino a tagliare il traguardo dei primi 100 giorni da massimo esponente dell’esecutivo giallorosso. Cento giorni tutt’altro che semplici, fra problemi, liti e baruffe, ma il professore guarda al futuro con estremo ottimismo: «Abbiamo vinto lo sprint dei 100 metri – le sue parole in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera – ora parte la maratona delle riforme strutturali per cambiare davvero il Paese». L’intervistatore chiede quindi al Premier se il governo riuscirà a superare la verifica di governo, per non rimanere “appesi” ai diktat di Di Maio, Zingaretti o Renzi: «Stare appeso non è nel mio carattere – ribatte Giuseppe Conte con fermezza – e la forza ci viene dai risultati. Più che di una verifica, si tratterà di un rilancio. In soli 100 giorni abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie. Abbiamo sterilizzato 23 miliardi di Iva, abbassato tre miliardi di tasse ai lavoratori, restituiremo tre miliardi agli italiani che utilizzeranno la moneta elettronica. Abbiamo previsto più fondi per Comuni, famiglie, disabili e non autosufficienti, forze di polizia e vigili del fuoco».
GIUSEPPE CONTE: “IL NOSTRO PIANO FINO AL 2023”
Quindi il presidente del consiglio affronta l’argomento “agenda 2023”, una serie di riforme strutturali con il chiaro intento di rilanciare il paese nei prossimi tre anni. Conte afferma di avere le idee ben chiare: «Le riforme strutturali che ci attendono richiedono gioco di squadra e massima determinazione a perseguire l’interesse generale. Inviterò tutti ad abbracciare questo spirito e pretenderò da tutti un chiaro impegno». Ed entrando più nel dettaglio aggiunge: «Occorre una decisa riforma dell’Irpef e della giustizia tributaria. Dobbiamo abbreviare i tempi dei processi penali e civili. Dobbiamo rilanciare il piano degli investimenti, con razionalizzazione delle risorse pubbliche, più efficace partenariato pubblico-privato, riduzione dei lacci burocratici, semplificazione del quadro normativo, sostegno alle piccole e medie imprese. E accelerare la digitalizzazione della pubblica amministrazione».