Nuovi aggiornamenti sul caos esame avvocato 2019 a Napoli. Come vi abbiamo raccontato, ieri sono stati registrati dei problemi e dei ritardi per l’inizio del test, Repubblica spiega meglio il perché. Qualche furbetto ha provato a mettere fuori uso i dispositivi che schermano il segnale dei cellulari ma la vigilanza è riuscita a riattivarli: due candidati sono stati sorpresi mentre maneggiavano lo smartphone e, per questo motivo, sono stati espulsi. Un esame blindatissimo dopo la bufera del 2017 legata all’inchiesta sull’ipotesi di corruzione. Ecco le parole di una partecipante: «Con i posti assegnati è andata meglio, c’è stata meno ressa, non siamo stati costretti a presentarci ai cancelli all’alba e mi pare che la schermatura per i telefonini abbia funzionato, infatti qualcuno non l’ha presa bene». Grandi misure di sicurezza, dunque, come confermato da un’altra candidate: «Quest’anno ho visto più controlli e più polizia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ESAME AVVOCATO 2019, PARERE DIRITTO PENALE
In attesa della conclusione della Seconda Prova (domani la terza e ultima prova scritta per l’Esame Avvocato 2019) emergono alcune soluzioni-consigli di svolgimento su diversi portali online specializzati in temi giuridici. È soprattutto la traccia B ad aver rappresentato il maggior stimolo e utilizzo di sentenze e normative recenti, visto il tema ben poco “vetusto” come magari avvenuto in altri esami negli scorsi anni: come riporta Money.it, «Per redigere correttamente il parere, i candidati devono prendere in considerazione la disciplina degli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater e 600 undecies. Inoltre la questione deve essere affrontata alla luce della sentenza numero n. 39039/18, sulla pornografia minorile della Cassazione, sez. III Penale, depositata il 28 agosto». Non solo, secondo Altalex altro punto necessario per una miglior redazione del parere di diritto penale è la sentenza numero 11675 del 18/02/2016, Cassazione penale sez. III, che ha come argomento proprio la cessione di selfie pornografici. In merito allo stabilire la presenza o meno del consenso nell’ambito del caso presentato, ancora Money pubblica i suoi “risultati”: «Bisogna prendere in considerazione la sentenza della Corte d’Appello di Milano 12 marzo 2014; qui i giudici sanciscono che il consenso allo scambio di foto dipende dall’età della vittima, e non basta il mero dato della minore età».
LE DUE TRACCE DI PENALE: ESAME AVVOCATO
Attendendo come sempre l’ufficialità sul portale del Ministero della Giustizia, i rumors sulle tracce uscite nell’esame Avvocato 2019 sul parere penale sembrano a questo punto decisamente ufficiose-ufficiali. Per la traccia A la commissione d’esame ha scelto un caso legato ad un potenziale scambio illecito di segreti industriali, mentre per la traccia B si è preso spunto dalle tristi cronache quotidiane in merito al “revenge porn” e ai ricatti sessuali in rete dopo conoscenza via chat anche su minori. A questo indirizzo trovate il testo integrale della prima traccia, mentre – in attesa che gli aspiranti avvocati terminino i loro testi (hanno a disposizione 7 ore complessive) – eccovi la traccia, per ora ancora ufficiosa, che inquadra un caso “insolito” per l’Esame Avvocato ma purtroppo assai quotidiano come dimostrano tanti casi di cronaca di questi anni. Ecco il testo integrale della Traccia B: «Il diciannovenne Caio conosce su facebook la tredicenne Mevia e tra i due inizia una fitta corrispondenza via chat, senza che mai avvenga un incontro effettivo. Caio, dopo qualche tempo, chiede a Mevia di inviargli delle foto in cui lei mostri le sue parti intime. Mevia gli invia le foto richieste e, a sua volta, chiede a Caio di inviarle qualche foto in cui anch’egli sia nudo. Caio Le invia una foto in cui lui stesso e il suo amico coetaneo Sempronio, nel corso di una festa, posavano ubriachi e in slip: foto che Sempronio aveva proibito a Caio di diffondere. La madre di Mevia, avendo per caso scoperto sul computer della ragazza la fitta corrispondenza intercorsa con Caio e le foto che i due si erano scambiati, denuncia il giovane. Successivamente anche Sempronio, avendo appreso dalla stampa locale che Caio aveva inviato a Mevia la foto che Lui aveva vietato di diffondere, denuncia l’amico. Il candidato, assunte le vesti dell’avvocato di Caio, individui le ipotesi di reato configurabili a carico del suo assistito, prospettando, altresì, la linea difensiva più utile alla difesa dello stesso» (fonte “CamminoDiritto.it”).
AL VIA LA SECONDA PROVA DELL’ESAME AVVOCATO
Via alla Seconda Prova dell’Esame Avvocato 2019, migliaia di aspiranti avvocati si stanno cimentando con le due tracce di penale scegliendo la più adatta e conformabile alle proprie esperienze nel praticantato degli ultimi due anni: le “regole” da applicare per un buon svolgimento dell’esame sono possono essere racchiuse in tre sostanziali macro-temi. In primis, inquadrare gli istituti giuridici contenuti nel quesito; in secondo luogo, bisogna individuare la richiesta primaria del testo, individuare la normativa di riferimento e le eventuale sentenze della Corte di Cassazione in merito. Da ultimo le conclusioni, con un parere che è sì “soggettivo” ma deve inquadrare correttamente l’impianto generale della traccia; come consigliano gli esperti avvocati su Controcampus,it, «L’analisi e la logica non sono tutto: anche un avvocato deve essere creativo. La sua creatività dovrebbe aiutarlo a risolvere i problemi e valutare la fattibilità di una soluzione». Sul fronte controlli, continuano le opere di rallentamento in alcuni Corti d’Appello per consegnare tracce “sicure” e avere il minor impatto possibili di copiature e “aiuti” tra gli aspiranti avvocati: a Napoli i circa 4mila presentatisi ieri e oggi hanno avuto difficoltà a prender parte all’inizio dell’Esame per via dei tantissimi controlli e di chi ha anche cercato di manomettere dispositivi di schermatura per i telefoni negli ultimi anni.
LA SECONDA PROVA: PARERE DI DIRITTO PENALE
Archiviato il parere di diritto civile andato in scena ieri, si apre stamane la Seconda Prova dell’Esame Avvocato 2019 che come da tradizione e legge consiste nel redigere un parere di diritto penale. Convocati nelle stesse sedi delle Corti d’Appello sparse per tutto il Paese, i candidati aspiranti avvocati avranno ancora a disposizione 7 ore per poter redigere il parere con la possibilità di utilizzare ancora per quest’anno i codici commentati di procedura penale. Come stabilito dal Ministero della Giustizia, la Seconda Prova dell’esame da avvocato riguarda l’esposizione ragionata della soluzione giuridica di un caso concreto: non solo, il parere di diritto penale richiede agli aspiranti avvocati di esporre le ragioni che stanno dietro agli orientamenti contrastanti e indica infine al cliente la motivazione più adeguata per la strada da percorrere nel suo preciso interesse penale.
ESAME AVVOCATO 2019: MATERIE PER IL DIRITTO PENALE
Per poter affrontare al meglio anche la Seconda Prova dell’Esame Avvocato 2019, oltre ad aggiornarsi con tutte le più recenti e importanti sentenze in merito al diritto penale, valgono i medesimi consigli/indirizzi per la traccia di diritto civile: logica e sintesi, chiarezza espositiva, grammatica e sintassi corrette e ovviamente l’uso della terza persona singolare. Ricordiamo che per il superamento della seconda prova bisognerà accumulare un punteggio minimo di almeno 30 punti su 90; da domani, con la chiusura del “trittico” e la formulazione dell’atto giuridico (civile, penale o amministrativo) si potrà iniziare la lunga attesa verso i risultati delle prove scritte che verranno esposti sul portale del Ministero entro il giugno 2020. In quell’occasione si avrà anche la comunicazione, per chi sarà passato e giudicato idoneo, dell’esame orale ovvero dell’ultimo step per raggiungere l’agognata abilitazione di avvocato. Per poter essere ammessi quest’anno vale ancora la “vecchia” norma: il punteggio minimo complessivo deve essere di almeno 90 punti in tutte e tre le prove, di cui obbligatoriamente 30 in almeno due prove. Serve quindi la sufficienza in almeno due prove su tre.