Il rapper Bello FiGo ha messo in piedi in un’aula della facoltà di Economia dell’università di Pisa, il suo nuovo video ufficiale dell’ultimo pezzo fuori in questi giorni: “Trombo a facoltà”. Il tutto senza autorizzazione dell’Ateneo e accendendo una polemica che, partita dai social network, rischia di terminare davanti a un giudice dentro un’aula di tribunale. L’Università ha fatto sapere che “tutelerà il proprio onore e la propria immagine in ogni sede” ed è quindi particolarmente chiaro, che presenterà denuncia per il video realizzato dal cantante. Dopo la nuova canzone, irrimediabilmente è divampata la polemica, partita prima sul web e poi per le vie legali. Nella clip il trapper si è fatto filmare anche all’esterno del dipartimento di Economia, seguito da alcune modelle livornesi. Nel testo si fa lampante riferimento al sesso. Resta da capire chi ha permesso a Bello FiGo, alle ragazze e al regista della clip di infilarsi all’interno dell’ateneo.
Bello FiGo, scoppia la polemica dopo il video all’Università
Proprio per comprendere chi ha dato l’autorizzazione a Bello FiGo, verrà svolta un’indagine interna per scovare i diretti responsabili. Il video di “Trombo in Facoltà” pubblicato su Youtube ha già ottenuto oltre 400mila visualizzazioni. Intervistato da Vice.com, il trapper aveva affermato nel 2018 di non avere avuto inizialmente intenzione di diventare una icona: “Non è mia intenzione neanche adesso. Ma nessuno progetta le cose quando le fa, soprattutto queste cose, e quando succedono ognuno le prende a modo suo. Quindi per qualcuno diventi un’icona come per qualcun altro un idiota. Sinceramente non mi interessa, perché lo stile di vita che faccio è totalmente diverso. Non sono un politico, non mi interessa diventare un leader di qualcuno o di qualcosa. Forse l’unico messaggio che vorrei dare è lo stesso messaggio che vorrei dare a me stesso: fare quello che mi sento, quello che mi fa stare bene. Il mio interesse principale è fare quello che voglio e automaticamente la mia vita dà esempio a chi segue la mia vita”.